Obama: sperare senza illudersi

Il 20 gennaio 2009 segna una data storica per gli Stati Uniti d’America e forse la segnerà   anche per il mondo, Europa compresa. L’arrivo...

I venti della contestazione anche in Turchia

Soffiano ormai da dieci giorni sulla Turchia i venti della contestazione. Nati con l’annuncio dell’ennesimo grande progetto immobiliare ad Istanbul che prevedeva il sacrificio del famoso Parco Gezi e l’abbattimento di 600 alberi secolari, i venti si sono velocemente propagati su quasi tutto il Paese, raccogliendo al loro passaggio le varie anime di un’opposizione al Governo del Primo Ministro Recep Erdogan e al suo partito di ispirazione islamica AKP (Giustizia e Sviluppo).

Guardare fuori d’Europa

La politica italiana di questi ultimi tempi, con i suoi sussulti e la nuova aria che sembra circolare, ha calamitato giustamente la nostra attenzione,...

Rapporto OCSE sul divario salariale fra ricchi e poveri

L'OCSE, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha presentato il 5 dicembre scorso uno studio intitolato "Divided we stand: why inequality keeps...

Per non dimenticare la Siria

È iniziato esattamente tre anni fa, sulla scia delle Primavere arabe. Da allora, il conflitto in Siria è diventato una delle più grandi tragedie umane di questo inizio secolo, scivolato in una specie di impasse politica, diplomatica e militare sotto gli occhi ormai rassegnati della comunità internazionale.

Il lavoro in Europa e in Italia in tempo di crisi

Strani i discorsi che si vanno intrecciando sull’evoluzione della crisi. Vi è chi dice che dalla crisi stiamo uscendo, chi già   intravede una ripresa...

Visto da Bruxelles

Essere a Bruxelles nei giorni scorsi mi ha fatto pensare di essere al posto giusto nel momento giusto, almeno per capire qualcosa di un...

Europa e rom, tolleranze zero intollerabili

Che il clima tra Italia e Unione europea non fosse, in questi ultimi mesi, dei migliori è cosa nota. Ma visti i toni dei...

In Grecia l’euro al capolinea

«Tanto tuonಠche piovve», dice il proverbio. In Grecia sta andando peggio, perchà© dopo il tanto tuonare non di pioggia si tratta per la...

Non si fermano le proteste nel mondo arabo

Dopo la «rivoluzione» in Tunisia, si intensificano le proteste e le manifestazioni in Egitto. Iniziate il 25 gennaio scorso, anche gli egiziani sono scesi...

Un’Europa per giovani

Va lenta l’Europa-tartaruga, ma alla fine arriva o, almeno, riprende la direzione giusta e si spera che prima o poi giunga a destinazione. Potrebbe essere questo un primo commento al Consiglio europeo del 30 gennaio a Bruxelles, non ancora una svolta decisa verso il futuro, ma il segnale che il futuro sta tornando all’ordine del giorno sui tavoli delle Istituzioni comunitarie.

Ucraina: sarà possibile evitare la guerra?

La tensione sale sempre più in Ucraina e alle sue frontiere orientali. Le speranze riposte nella Conferenza di Ginevra tenutasi il 17 aprile scorso, tra USA, Russia, Unione Europea e Ucraina e il relativo accordo raggiunto, sembrano, giorno dopo giorno, svanire in un crescendo di mutue accuse, di ragioni e responsabilità attribuite a torto o a ragione e che hanno solo come effetto di ridurre gli spazi della diplomazia e del dialogo e di aprire la strada alla possibilità dell’uso delle armi.

Il postino suona due volte

La prima lettera - e che lettera! - era arrivata il 5 agosto scorso. L’aveva inviata al governo italiano la Banca Centrale Europea (BCE),...

Come rovinarsi le vacanze…in Europa

C’era una volta l’estate, fabbriche ed uffici chiudevano ed era vacanza. Chi poteva andava a cercare il sole al mare o il fresco in...

Lettera alla Cancelliera tedesca

CARA ANGELA, scrivo a te perché da tempo non credo più a Babbo Natale e, mai e poi mai, mi sognerei adesso che tu possa prenderne il posto per regalare qualcosa all’Europa e all’Italia. E non solo perché proprio non mi sembri una che regala alcunché, ma anche perché non di regali abbiamo bisogno ma soltanto che vengano rispettati i patti contratti dal tuo grande Paese con gli altri Stati dell’Unione Europea. E’ una storia vecchia. Senza voler andare più in là  nel tempo, il primo patto il tuo Paese l’ha firmato poco dopo la tragedia della seconda guerra mondiale aderendo, sessant’anni fa, alla Comunità  europea del carbone e dell’acciaio per consolidare una pace da sempre minacciata sulla frontiera del Reno. Quel patto è stato rafforzato prima col Trattato di Roma nel 1957 e poi a Maastricht appena vent’anni fa quando, all’indomani della riunificazione della Germania, il tuo Paese ha fatto la scelta per te dolorosa della rinuncia al «re marco» per un più «democratico euro», intrecciando i nostri rispettivi interessi per rassicurare l’Europa che mai più ci saremo massacrati l’un l’altro e insieme avremo costruito un’Unione più grande. Insieme lo abbiamo fatto, ampliando il tuo e nostro mercato a est e anche un po’ dimenticando di rafforzare la coesione nell’area mediterranea.

Le contraddizioni dell’UE nei confronti di Israele e del Medio Oriente

I nuovi accordi di cooperazione siglati tra UE ed Israele evidenziano le contraddizioni della politica dell'Unione, sollevando interrogativi su come questi nuovi accordi vadano ad inserirsi nel rapporto che escludeva il rafforzamento delle relazioni dopo l'intervento armato israeliano nella Striscia di Gaza del 2009/2010.

Obama e le linee rosse che attraversano il Medio Oriente

Si è conclusa la visita di Barack Obama in Israele e Palestina, lasciando dietro di sé una certezza e molti interrogativi.

I referendum nell’Unione Europea

Il ricorso all’istituto democratico del referendum non è una novità nella storia dell’integrazione europea, così come appare chiaro la sua diversa valenza rispetto ai referendum circoscritti a tematiche esclusivamente di interesse nazionale.

L’impatto della crisi sulle istituzioni comunitarie

Negli ultimi due anni di crisi, un susseguirsi d’incontri, vertici e summit hanno marcato il calendario dell'Europa, ma questi non sembrano aver portato a delle conseguenze a lungo termine. Malgrado ciò, il dialogo inter-istituzionale ha introdotto delle novità nella dinamica istituzionale a livello europeo, evidenziando sia i limiti della cooperazione politica inter-governativa che la solidità del sistema comunitario.

G8: i sorrisi dei grandi non bastano a salvare il pianeta

Circola negli ambienti della politica internazionale (ma con i tempi che corrono varrebbe anche per la politica interna) una vecchia battuta secondo la quale...

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