Sei personaggi in cerca d’autore nell’Unione Europea
Per adesso la politica europea ha ancora il sapore della commedia e, prima che rischi la tragedia, può aiutarci a capire qualcosa la trilogia...
Unione Europea – Stati Uniti: forze e debolezze in campo
Manca poco più di un mese all’insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e i contorni dei futuri rapporti con l’Unione Europea...
Siria, altro incendio in Medio Oriente, altro rischio di escalation
Non si avevano più notizie dalla Siria da un po' di tempo a questa parte, anche se si sapeva che il conflitto siriano non...
Troppi presidenti per la piccola Unione Europea
In questi tempi di investitura di nuovi presidenti nell’Unione Europea e negli Stati Uniti e di conferma, praticamente a vita, di quelli della Russia e della Cina, meritano qualche considerazione gli assetti istituzionali e politici delle principali potenze chiamate a confrontarsi tra di loro, non sempre pacificamente.
Se adesso nell’Unione Europea si recita a soggetto
Di questi “visionari” prendiamone uno tra tanti, il nostro Luigi Pirandello, in una delle sue celebri commedie come quella intitolata “Questa sera si recita a soggetto” e proviamo a leggerla con lo sguardo alla nuova legislatura europea 2024-2029 che, dopo una lunga gestazione, si è aperta formalmente dopo il voto del 27 novembre al Parlamento europeo, con un consenso risicato per Ursula von der Leyen del 51,4% degli europarlamentari, pesantemente sotto la soglia del voto di investitura a luglio.
Quando il diritto internazionale si fa sentire
Da mesi assistiamo con orrore ad una nuova guerra in Medio Oriente, in quella Terra Santa dove, da troppi anni ormai, due popoli non sono mai riusciti a trovare una rispettosa via di convivenza e di pace. Iniziata il 7 ottobre 2023 con un criminale attacco di Hamas, la guerra di risposta di Israele è tuttora in corso, con effetti umanitari devastanti su Gaza e sull’insieme della popolazione palestinese.
Un “governo” fragile per un’Unione Europea nella tempesta
La formazione della nuova Commissione europea non è stata una bella storia per l’Europa e non è ancora finita, almeno fino a quando non verrà definitivamente votata nella plenaria del Parlamento europeo il prossimo 27 novembre per entrare in funzione il 1° dicembre, quasi sei mesi dopo le elezioni europee del giugno scorso.
Pronto Bruxelles, qui Trump: c’è qualcuno?
Il voto americano di inizio novembre ha allargato la distanza tra le due sponde dell’Atlantico e c’è da chiedersi come comunicheranno, e con quali interlocutori, i “due Occidenti” tra loro tradizionalmente alleati.
Un mondo in movimento, tra Cina, America latina e G20
La settimana scorsa, l’America latina è stata al centro dell’attenzione internazionale per due eventi di particolare interesse globale: il Vertice dell’APEC (Cooperazione economica Asia-Pacifico) in Perù e il G20 in Brasile.
Economia europea e italiana: parlano i numeri
La politica abbonda spesso in parole, non sempre per raccontare i fatti, spesso per interpretarli a proprio uso e consumo. Accade però anche che nell’Unione Europea e nei suoi Paesi membri, Italia compresa, la politica debba fare i conti con i numeri quando raccontano di realtà scomode, al punto da parlare da soli.
Unione Europea, priorità ai ponti non ai muri
Sono in molti in questi giorni, in particolare dopo il clamoroso successo di Donald Trump, a chiedersi che cosa possa fare l’Unione Europa, per sé e per il mondo. La risposta non è facile e deve fare i conti con un realismo non esaltante, che non giustifica però rassegnazione e, ancor meno, resa a chi nel mondo preferisce l’arma della forza e della guerra piuttosto che il dialogo civile e gli strumenti del diritto, europeo ed internazionale.
Il ritorno trionfale di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti
Eravamo in molti, in Europa, a temere il ritorno di Donald Trump, ma probabilmente in pochi ad immaginare una vittoria così imponente, senza margini di dubbio. Man mano che affioravano i risultati della tanto attesa elezione del 5 novembre scorso, la cartina dell’America diventava sempre più rossa, il colore dei repubblicani.
Unione Europea con vista su Trump e Draghi
Tre eventi importanti, anche se di diversa rilevanza politica, si sono susseguiti nella settimana scorsa: martedì 5 novembre, il clamoroso esito elettorale americano, giovedì e venerdì due Vertici europei, il primo con i leader di una quarantina di Paesi dell’Europa “geografica” e l’altro con i Capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, mentre a Pechino Sergio Mattarella incontrava Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese.
Unione Europea all’appuntamento con le elezioni americane
Non si può dire che le elezioni presidenziali americane non fossero attese con ansia da tempo, resta da capire come l’Unione Europea vi si sia preparata e in quali condizioni sia giunta a questo appuntamento.
Unione Europea dopo il voto USA. E adesso?
Il risultato del voto presidenziale americano sembra cogliere incredibilmente di sorpresa l’Unione Europea, che pure Donald Trump avrebbe dovuto imparare a conoscerlo fin dalla sua prima presidenza dal 2017 al 2021, così come dovrebbe aver capito fin dai tempi ormai lontani di Barack Obama che l’Unione Europea era diventata per gli USA un alleato che aveva perso importanza e credito.
Ad Est, un futuro incerto per Georgia e Moldavia
Si sono concluse domenica scorsa le elezioni presidenziali in Moldavia, con la vittoria di Maia Sandu, per un secondo mandato. La vittoria della Presidente vicina all’Europa, con il 54% dei voti, è stata possibile grazie al voto della diaspora moldava, circa 300.000 elettori residenti all’estero e lontani dal loro Paese.
Le future competizioni tra Unione Europea e USA
In attesa che prendano forma, da una parte e dall’altra dell’Atlantico, le politiche sviluppate dopo il voto presidenziale americano, qualche orientamento già può venire dallo stato di salute delle due economie occidentali, in competizione tra loro e con le altre potenze mondiali, la Cina in particolare.
L’Europa di domani nelle parole di due protagonisti politici
E’ un luogo comune diffuso, ma anche poco affidabile, quello che considera tutti uguali i discorsi dei politici. Lo smentisce, tra gli altri, il raffronto tra i discorsi tenuti a Roma il 25 ottobre scorso dalla presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola al suo secondo mandato, e quello pronunciato il 21 aprile 1954 a Parigi, da Alcide De Gasperi, allora Segretario della Democrazia cristiana, dopo essere stato a diverse riprese presidente del Consiglio italiano.
Georgia al voto, in bilico tra Russia e Europa
Si sono svolte il 26 ottobre scorso le elezioni legislative in Georgia, piccolo Paese di 4 milioni di abitanti incastonato nel Caucaso del Sud. Sono state elezioni attese con apprensione dai georgiani e dalla comunità internazionale, cariche di sfide geopolitiche non solo per il Paese, ma anche per i rapporti fra l’Europa e una Russia in piena guerra di aggressione all’Ucraina e determinata a contrastare l’intero Occidente.
Un’altra Europa è possibile. Ma quale?
Per molti anni confortava la speranza che “un altro mondo è possibile”, poi sono arrivate le guerre, l’inarrestabile crisi climatica, l’aumento delle diseguaglianze, il dramma dei flussi migratori e abbiamo ripiegato sulla convinzione che, almeno, “un’altra Europa è possibile”. Adesso il momento è venuto di interrogarci se anche da questo fronte stia diventando probabile una ritirata, “strategica” o “tattica” che sia.