Turchia sempre più lontana dall’Europa

Sembra essersi arrestato il cammino che avrebbe dovuto portare la Turchia nell’Unione Europea e l’UE ad avventurarsi al di là del Bosforo, nella direzione di una regione, quella mediorientale, tanto interessante economicamente quanto instabile politicamente.

Dietro i numeri le persone: il lavoro che non c’è

Tempo di DEF (Documento economia e finanza), tempo di numeri e tempo di previsioni. Numeri da prendere con le molle perché in questo mondo instabile i numeri ballano e spesso la politica è tentata di giocarci, vendendo promesse e illusioni.

Ogni giorno, una pagina di sangue

È sempre più difficile affrontare ogni giorno le notizie che ci giungono via media dall’Africa e dal Medio Oriente. Ogni giorno un’insostenibile raffica di guerre, violenze, terrore che scuotono inutilmente la nostra incredulità, che superano limiti che pensavamo irraggiungibili, che ci interrogano sulle ragioni e su come affrontare una sfida così incomprensibile.

Iran: sarà un accordo storico?

Ci sono voluti 35 anni di messa al bando per il “Grande Satana” Iran, 9 anni di pesanti sanzioni inflitte nel 2006 dal Consiglio di Sicurezza ONU, 12 anni di tentativi negoziali e 9 giorni di confronti accaniti tra le diplomazie al tavolo di Losanna per approdare a un accordo di principio sul contrasto alla corsa iraniana verso il nucleare di una possibile bomba atomica.

Yemen, nuovo fronte di guerra in Medio Oriente

Si è aperto in Medio Oriente un nuovo fronte di guerra e più precisamente nello Yemen, un Paese situato sulla punta sud della Penisola arabica e considerato uno dei Paesi più poveri al mondo. Alle spalle ha una lunga storia di guerre interne e di divisioni etniche e religiose, superate solo apparentemente con la riunificazione dei due Stati yemeniti del Nord e del Sud nel 1990.

L’UE e la sicurezza aerea

La tragedia dell'Airbus 320 della compagnia tedesca Germanwings, precipitato sulle Alpi francesi a poca distanza dal confine italiano, con le sue 150 vittime trascinate verso la morte da un pilota suicida ha destato dolore e sconcerto, suscitando non pochi interrogativi sulla sicurezza del trasporto aereo.

Siria e Tunisia, tra la guerra e la difesa della pace

Era il 15 Marzo 2011 quando per la prima volta, sulla scia dei movimenti delle Primavere arabe in Tunisia e in Egitto, i primi manifestanti siriani scesero nelle strade di Damasco e Aleppo per protestare contro il regime dittatoriale di Bachar al Assad. Da allora sono trascorsi esattamente quattro anni

Troppe inquietudini a sud del Mediterraneo

Tante le notizie inquietanti che da mesi ci giungono dalla sponda del Mediterraneo, da quel Medio Oriente in piena trasformazione, dove si stanno ridisegnando nuove frontiere nell’obiettivo di costituire un nuovo Califfato, dove il terrorismo e il vento della guerra jihadista soffia ormai non solo dall’Iraq e dalla Siria, ma attraversa anche gli Stati circostanti, si dirige verso Ovest, ha raggiunto la Libia e ora anche la Tunisia. A guardare una cartina geografica si ha la chiara percezione di un progressivo avvicinamento alle coste dell’Europa.

Speranze e preoccupazioni al Consiglio europeo di Bruxelles

Come ogni anno, i Capi di Stato e di governo si sono ritrovati, questa settimana, per il Consiglio europeo di primavera a Bruxelles, dove finalmente sembra sia spirata qualche brezza primaverile per l’economia europea. E questo nonostante la crisi greca che invece di avviarsi a soluzione rischia di aggravarsi e le tensioni politiche alimentate ulteriormente dall’attentato di Tunisi.

Partenariato Transatlantico

Ha una sigla che suona male, come finora sono andati piuttosto male i negoziati che lo riguardano. Si chiama “Ttip” (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che, tradotto alla lettera dall’inglese, significa: “Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti” e ha ormai fama di un accordo semi-clandestino, negoziato fino a poco tempo fa quasi segretamente tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America, in vista della creazione di una zona di libero scambio transatlantica. Si tratta di un negoziato avviato in sordina, con tutte le cautele del caso, vista la sensibilità dei temi su – o, meglio, sotto - il tappeto

Rischio di naufragio per l’Europa nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è stato a lungo nella storia uno dei centri dell’Europa. Lo è stato ancora, con un ruolo minore, nei primi tempi della nascente Comunità Europea a Sei, quando Italia e Francia rappresentavano una metà dei suoi cittadini. Da allora il progressivo ritorno, economico e politico, sulla scena europea della Germania e gli allargamenti degli ultimi trent’anni, con l’arrivo dei Paesi nordici e quelli in provenienza dall’ex- Unione Sovietica, molte cose sono cambiate nella geografia europea, facendo scivolare il Mediterraneo ai margini dell’Unione Europea.

Mattarella a Berlino e Bruxelles, Renzi a Mosca

I viaggi dei Capi di Stato e di governo all’estero hanno sempre un significato politico. Lo è stato la settimana scorsa quello di Benjamin Netanyahu negli USA, alla vigilia per lui di un difficile voto in Israele e nell’imminenza di un possibile accordo nella vicenda del nucleare iraniano.

L’eloquente silenzio dei russi

Si è spenta con quattro colpi di pistola, nella notte dal 27 al 28 Febbraio, proprio di fronte al Cremlino, anche la voce di Boris Nemtsov. La lista degli oppositori alla politica di Putin uccisi si allunga, gettando ombre di grave inquietudine non solo sul rispetto dei più elementari diritti alla libertà di pensiero, ma anche sul clima di tensione, di intolleranza e di sofferta opposizione che si è venuto a creare nel Paese.

Bruxelles incoraggia le riforme in Italia

In autunno la Commissione europea aveva esaminato la legge di bilancio italiana e non si era del tutto convinta che rispondesse alla necessità di riportare in ordine i conti pubblici italiani e aveva rinviato la sua decisione a una sorta di esame di riparazione a febbraio.

Chi comanda nell’Unione Europea

Nei giorni scorsi sono stati in molti a chiedersi: “Chi comanda nell’Unione Europea?”. Un interrogativo giustificato in particolare dal ritorno di fiamma della crisi finanziaria greca, tornata sui tavoli di Bruxelles per la ricerca di una soluzione a un rompicapo dove tutti cercavano di salvare la faccia: la Grecia di Alexis Tsipras, massimalista nelle sue pretese e dimentico delle responsabilità greche, Angela Merkel, Cancelliera tedesca e arcigna guardiana del rigore finanziario europeo e Jean - Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, strattonato tra i due contendenti e chiamato al ruolo, se non di mediatore, almeno di “facilitatore” nella dura contesa in corso.

Perché la vicenda Greca è importante

Sono anni che i conti finanziari della Grecia tengono banco nell’Unione Europea e la tensione è ulteriormente salita dopo l’esito delle recenti elezioni politiche di fine gennaio. Nel frattempo, però, si sono aggiunti per l’UE altri temi anche più caldi, dall’Ucraina al Medioriente fino alla pericolosità della situazione in Libia in questi ultimi giorni.

Dalla Libia venti di guerra sull’Europa

Avanza inesorabilmente nell’area mediterranea il terrore scatenato dallo Stato islamico e dal suo progetto di costituzione di un Califfato sunnita, fino a protrarsi oggi non solo in Libia, ma anche lanciando concrete minacce all'Europa e, in particolare, all'Italia. La situazione, in tutta la sua nuova pericolosità e complessità ha riportato in primo piano il dibattito europeo e internazionale sull'eventualità di un nuovo intervento militare in Libia, a quattro anni esatti da quella guerra, essenzialmente voluta e combattuta da Francia e Regno Unito con un tardivo mandato ONU, che ha dato il via alla situazione di caos, di guerra civile e di ingovernabilità politica che conosce oggi il Paese.

Grecia: non solo soldi. Molto di più

Quel brutto pasticcio che la Grecia sta vivendo, e facendo vivere all’Unione Europea, non è solo una storia di soldi, anche se quelli che ballano in questi giorni raggiungono la ragguardevole somma complessiva di 322 miliardi di euro da restituire alla Banca centrale europea (BCE), al Fondo monetario internazionale (FMI) e agli Stati membri dell’UE. Tra questi l’Italia vanta un credito di circa 40 miliardi, non proprio bruscolini.

Ucraina, a un passo dalla guerra

È sempre più tesa la situazione in Ucraina dove gli scontri nella parte orientale del Paese, tra separatisti filorussi e forze governative ucraine, stanno disegnando veri e propri scenari di una guerra che non solo infuria localmente ma sta sconvolgendo anche i fragili rapporti tra Est e Ovest, nati dopo la fine della guerra fredda.

La Grecia alla ricerca di alleanze

La vittoria di Syriza il 25 gennaio ha galvanizzato una gran parte del popolo greco, stremato dalle politiche di austerità, e ha incoraggiato quanti in altri Paesi dell’Unione Europea hanno vissuto gli effetti disastrosi di quelle politiche, come si è visto in particolare nella massiccia mobilitazione del movimento “Podemos” in Spagna.

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