Ritrovare credibilità in Europa

La credibilità, che si tatti di una persona o di un Paese, è materia preziosa, quando non rara.

Ancora guerre in Medio Oriente

È di nuovo altissima la tensione in Israele dopo i barbari assassini dei tre giovani israeliani e la conseguente vendetta che ha portato all’uccisione di un giovane palestinese.

Italia – Germania: una partita europea

Si era trattenuto Matteo Renzi, nel suo discorso a braccio a Strasburgo, dal dare fuoco alle polveri, guardandosi bene dal pronunciare quella parola tabù per i tedeschi: flessibilità.

Israele e Palestina: la pace impossibile

In un Medio Oriente sempre più instabile, percorso da vecchie e nuove guerre che rimettono in discussione equilibri e pace non solo nella regione, il conflitto israelo - palestinese, che dura ormai da quasi settant'anni, sembra ormai un conflitto dimenticato, di fronte al quale la comunità internazionale sembra anche essersi arresa dopo i tanti tentativi di portare a termine un ormai illusorio processo di pace.

Consiglio europeo: sarà vera svolta?

C’era molta attesa per questo Consiglio europeo, forse in Italia più che altrove: non tanto perché avveniva alla vigilia del semestre di presidenza italiana dell’UE, quanto per il ruolo di protagonista che Matteo Renzi si era andato attribuendo in favore di una svolta nelle politiche europee. Come spesso accade il bilancio registra luci e ombre e molte cose restano ancora da capire, al di là di quello che racconta il comunicato ufficiale.

UE: dopo i nuovi vertici, quali le politiche?

Mai nella storia dell'UE la composizione di una nuova Commissione europea aveva provocato contese politiche come quelle di quest’ultimo mese.

20 giugno, giornata mondiale del rifugiato

Da dieci anni a questa parte si celebra, su iniziativa dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la giornata mondiale del rifugiato. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che prende proporzioni sempre più allarmanti e dietro il quale si consumano le tragedie di tante persone che fuggono dalla guerra e dalle violenze.

Le alleanze nel Parlamento europeo

Il voto europeo di maggio sembra aver messo in movimento le acque stagnanti di Bruxelles, che si tratti delle nomine dei nuovi vertici dell’UE, delle politiche sospese tra austerità e crescita, ma anche in seno al Parlamento europeo, faticosamente alla ricerca delle sue articolazioni interne.

Iraq e le frontiere in Medio Oriente

La guerra in Iraq, la caduta di Saddam Hussein e il ritiro delle truppe americane sembravano ormai un lontano ricordo appartenente a quel lungo e difficile periodo seguito agli attentati dell’11 settembre alle Torri gemelle di New York.

Anniversari e l’Europa di domani

Almeno quattro anniversari farebbe bene a ricordare l’Europa in questo inquieto 2014. Risaliamo dal più vicino al più lontano.

Giugno 2014: una nuova occasione per l’Europa

È stata la settimana scorsa, una settimana carica di avvenimenti e di simboli che si sono incrociati, in questa nostra Europa, tra passato, presente e futuro. Il primo avvenimento è stato in Polonia, con la visita di Barack Obama per commemorare i venticinque anni dalla prima elezione libera del popolo polacco, un’elezione che con la vittoria di Solidarnosc, dava praticamente inizio alla caduta dell’Impero sovietico.

Gran Bretagna e UE: la Manica si allarga

E adesso il rischio chela Gran Bretagna si allontani dall'Unione Europea si fa serio. Entrata nell’UE nel 1973 dopo la lunga anticamera impostale da De Gaulle, la Gran Bretagna ha festeggiato l’anno scorso i suoi primi quarant’anni europei annunciando per il 2017 un referendum per chiedere ai sudditi di sua Maestà se vogliono ancora stare dentro all'Unione.

Russia, Ucraina e nuova geopolitica energetica

Anche per l’Ucraina il 25 maggio è stato un giorno di elezioni. Senza i voti di Donetsk, nell’est del Paese, dove nessun seggio è stato aperto, l’oligarca Petro Porosenko è stato eletto Presidente dell’Ucraina al primo turno con circa il 54 per cento dei voti.

E adesso, quale Europa?

Abbiamo tutti mandato un messaggio all’Europa, anche quelli che si sono astenuti e che sono stati i più numerosi. Da loro forse il messaggio più importante: la sfiducia nella politica, più ancora in quella nazionale che non nelle Istituzioni europee, come hanno rilevato ricerche recenti.

Elezioni europee: chi ha vinto e chi ha perso

Per una volta i risultati di un’elezione sono chiari e al gioco di “chi ha vinto, chi ha perso” è difficile barare.

Un voto per rimettere in moto l’Europa

Adesso che, in occasione delle elezioni per il loro Parlamento, tutti gli europei si sono espressi bisogna capire il loro messaggio all’Europa.

I pericoli della Libia

Sono trascorsi ormai tre anni dall'intervento militare della NATO in Libia, condotto in particolare da Francia, Regno Unito, Italia e Stati Uniti a poche settimane di distanza dall'inizio delle Primavere arabe in Tunisia e in Egitto e conclusosi con la morte di Muammar Gheddafi.

Campagna elettorale per le elezioni europee

Per un bilancio delle elezioni europee ci vorrà del tempo, ben oltre l’esito del voto del 25 maggio. Bisognerà aspettare la formazione dei gruppi politici al Parlamento europeo, l’impatto del voto sulle nuove responsabilità istituzionali comunitarie, dalla Commissione europea alla presidenza del Consiglio europeo, oltre che le conseguenze del voto sugli assetti politici nazionali, da molti più attese che non quelle sul futuro dell’Unione Europea.

L’altra faccia dell’Unione Europea

In questa campagna elettorale condotta “a spese” dell’Unione Europea, trattata da capro espiatorio utile per occultare le responsabilità dei suoi Paesi membri, era normale che il volto dell’UE venisse sfigurato e fosse in ombra l’altra faccia della medaglia che rendesse giustizia alle molte cose fatte in questi anni.

Ancora tragedia nel Mediterraneo

Si sta consumando l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo, fra quel pezzo di mare tra Africa ed Europa diventato ormai una frontiera tra la vita e la morte. Un ennesimo sussulto di indignazione, di constatazione di impotenza di fronte ad un fenomeno di immigrazione che non accenna a diminuire e che rovescia sulle nostre coste non solo le tragedie personali di tante donne e tanti uomini, ma anche tutta l’instabilità politica che si è venuta a creare ai confini meridionali dell’Europa.

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