Stato di diritto: la Commissione europea deferisce la Polonia alla Corte di giustizia europea

La Commissione europea ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) per quanto riguarda la legge sulla magistratura del 20 dicembre 2019. Tale legge, infatti, impedisce ai tribunali polacchi, di applicare direttamente alcune disposizioni del diritto dell'UE, e di sottoporre alla Corte di giustizia domande di pronuncia pregiudiziale su tali questioni. Se la Commissione Europea, però, non attuerà tutte le misure necessarie per difendere gli interessi finanziari e i valori dell'UE, il Parlamento porterà la Commissione in tribunale.

Il CdR approva la proposta di direttiva relativa ai salari minimi adeguati

Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) ha accolto con favore l’iniziativa della Commissione europea, che punta a fornire un quadro per la fissazione di...

Il pilastro europeo dei diritti sociali: trasformare i principi in azioni concrete

La Commissione concretizza la propria ambizione di un'Europa sociale forte che concentri la propria attenzione su occupazione e competenze per il futuro e apra...

Egitto e diritti umani: il Parlamento europeo invita l’Unione ad agire per la giustizia

La risoluzione censura le violazioni avvenute nel Paese, con particolare riguardo ai casi Regeni e Zaki Nel corso dell’ultima plenaria di dicembre 2020, il Parlamento...

Sistemi giudiziari moderni e digitali: la proposta della Commissione europea

In attuazione delle annunciate priorità in materia di democrazia e digitale, la Commissione europea ha recentemente presentato un’ambiziosa proposta di modernizzazione dei sistemi giudiziari...

Uguaglianza LGBTIQ: la prima strategia dell’UE

La Commissione europea ha presentato la prima strategia dell'UE per l'uguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie, intersessuali e queer (LGBTIQ). La strategia definisce una serie di azioni mirate, per il periodo 2020-2025, suddivise in quattro pilastri principali: lotta alla discriminazione, garantire la sicurezza, protezione dei diritti delle famiglie arcobaleno e uguaglianza nel mondo.

Rapporto sul rispetto dei diritti umani in Europa durante la pandemia di Covid-19

L’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali (FRA) ha pubblicato un resoconto sulle istituzioni nazionali per i diritti umani (NHRI), esaminandone la situazione in UE,...

Corte di Giustizia dell’Unione: illegittima la legge ungherese sul finanziamento estero delle realtà associative

Rilevate numerose violazioni del diritto dell’Unione nella legge ungherese “sulla trasparenza” Con la sentenza C-78/18, la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) si è pronunciata...

Garantire gli stessi diritti e la democrazia in tutto il mondo

L’UE è da sempre attiva e pronta a difendere e a promuovere l’uguaglianza e le società democratiche e inclusive in tutto il mondo Il 25...

Il futuro del lavoro e della società europea

Il CESE e l’OIL stanno cercando di unire le forze e di intensificare gli sforzi al fine di rendere il futuro mondo del lavoro...

CESE : Svelati i cinque finalisti per il premio Civil Society 2019

Quest’anno il riconoscimento del CESE gratifica le iniziative civili che ricercano e promuovono le pari opportunità per donne e uomini Il premio, che ogni...

Il Parlamento Europeo richiede la ratifica immediata della Convenzione di Istanbul

I deputati esortano caldamente gli stati membri alla ratifica della Convenzione di Istanbul sulla violenza di genere Con l’approvazione della risoluzione non legislativa di...

Il prossimo primo dicembre ricorre il decimo anniversario della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione...

Il prossimo primo dicembre ricorre l'importante appuntamento del decimo anniversario della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, diventata a tutti gli effetti parte del diritto dell’Unione europea...

Al via i lavori della nuova Autorità europea del lavoro (ELA)

A due anni dall’annuncio della sua istituzione da parte del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, ha ufficialmente aperto i battenti la neocostituita Autorità...

La Commissione Europea deferisce la Polonia alla Corte di Giustizia

La Commissione ha ora deciso di deferire il Paese esteuropeo alla Corte di giustizia dell'UE, ritenendo insufficienti le repliche polacche al parere motivato emanato dalla Commissione nel mese di luglio. In virtù della gravità della violazione contestata, è stata richiesta l’attivazione del procedimento accelerato.

La Commissione porta avanti la procedura di infrazione contro la Polonia per via della...

La Commissione europea ha emesso parere motivato in merito alla procedura di infrazione in corso nei confronti della #Polonia, a causa della legge che modifica il regime disciplinare applicabile nei confronti dei membri dell’ordinamento giudiziario.

La Legge sulla Corte Suprema polacca viola i principi del diritto europeo: la sentenza...

Lo scorso 24 giugno la Corte di Giustizia dell’Unione europea si è pronunciata in merito alla “Legge sulla Corte Suprema” polacca, dichiarandola contraria ai...

L’edizione 2019 delle giornate della società civile europea

Su iniziativa del Comitato economico e sociale europeo (#CESE) si sono svolte il 12 e 13 giugno scorsi le giornate europee della società civile. L’edizione 2019 si è svolta in un momento cruciale per l’Unione europea, proprio fra le elezioni europee dello scorso 26 maggio e la ricomposizione del Parlamento europeo e della Commissione europea.

Nasce ufficialmente l’Autorità europea del lavoro (ELA)

La neo-costituita Autorità europea del lavoro (#ELA) avrà sede a Bratislava (Slovacchia) - superata la concorrenza di Riga (Lettonia), Nicosia (Cipro) e Sofia (Bulgaria) - e diverrà operativa entro la fine dell’anno in corso, mentre il funzionamento a pieno regime è previsto entro il 2024.

Importante pronuncia della Corte di Giustizia in materia di status di rifugiato

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha stabilito che lo status di rifugiato e i correlati diritti previsti dalla Convenzione di Ginevra non subiscono gli effetti di eventuali provvedimenti di revoca o diniego del riconoscimento dello status stesso, impedendo, di conseguenza, il respingimento dell’interessato verso un Paese dove la sua vita o la sua libertà possano essere minacciate.

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