“Rafforzare il mandato di Eurojust per raccogliere e conservare le prove dei crimini di guerra dei russi in Ucraina”: la proposta della Commissione

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A seguito delle atrocità commesse a Bucha, in Ucraina, la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica del Regolamento di Eurojust per dare all’Agenzia la possibilità giuridica di raccogliere, conservare e condividere le prove sui crimini di guerra.
A causa del conflitto in corso, infatti, risulta difficile conservare le prove in modo sicuro in Ucraina, rendendo pertanto necessaria l’istituzione di un archivio centrale di riserva in cui possano essere conservate le prove raccolte dalle agenzie e dagli organismi dell’Unione, nonché dalle autorità nazionali e internazionali o da terzi, come le organizzazioni della società civile.
Sebbene il regolamento preveda che Eurojust sostenga l’azione degli Stati membri nelle indagini e nel perseguimento di reati gravi, compresi i reati internazionali fondamentali, esso non prevede che l’Agenzia conservi tali prove in modo permanente, le analizzi o le scambi (se necessario), né che cooperi direttamente con le autorità giudiziarie internazionali come la Corte penale internazionale.
Per consentire a Eurojust di svolgere in maniera adeguata i suoi compiti in relazione a tali reati, la Commissione propone di modificare il regolamento, consentendo a Eurojust di:

  • raccogliere, analizzare e conservare le prove in relazione ai principali crimini internazionali;
  • elaborare i dati, come video, registrazioni audio e immagini satellitari, condividendoli poi con le autorità nazionali e internazionali competenti, compresa la Corte penale internazionale, nel pieno rispetto delle norme dell’UE in materia di protezione dei dati.

L’UE sta inoltre avviando un progetto dedicato di 7,5 milioni di euro per sostenere le indagini e garantire un’ampia raccolta di dati sulle persone scomparse.
L’attuale numero di episodi registrati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Ucraina è superiore a 6000, con un alto numero di sospetti identificati (politici, membri dell’esercito, ecc.).
Recentemente è stata istituita una squadra investigativa comune (JIT) dell’UE con l’Ucraina, sostenuta da Eurojust. Sono inoltre in corso colloqui tra Eurojust e la Corte penale internazionale per concordare le modalità di cooperazione con la CPI.


Per approfondire: il comunicato della Commissione europea

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