Gran Bretagna, sempre più isola

Tanto tuonò che piovve. Nel suo intervento ai Comuni il 23 gennaio, dopo molti rinvii, il premier britannico David Cameron ha passato la Manica, il suo Rubicone, naturalmente in senso contrario: dal continente che, nonostante le sue dimensioni sempre più ampie, gli sta stretto verso un’isola che fu grande al tempo dell’impero e ancora con il Commonwealth britannico, ma che adesso rischia addirittura secessioni al suo interno.

Guerra al terrorismo in Mali

La complessa situazione venutasi a creare in Mali da qualche mese a questa parte non ha avuto, fino a qualche giorno fa, la meritata attenzione da parte della comunità internazionale. Sembrava quindi una situazione da affrontare nel tempo, nell’attesa che il Mali e i Paesi della CEDEAO definissero una strategia di intervento e preparassero, con l’aiuto dell’Occidente, le forze militari africane e locali ad affrontare l’occupazione del Nord del Paese da parte dei jihadisti islamici. La situazione è invece precipitata l’11 gennaio quando gli stessi jihadisti hanno fatto sapere la loro intenzione di avanzare verso il Sud e di giungere fino alla capitale Bamako.

Europa: è di nuovo tempo di migrare

Eravamo rimasti fermi a uno schema dei flussi migratori che registrava massicci movimenti di migranti verso l’Europa e l’Italia, dopo esserci lasciati alle spalle negli anni ’50 del secolo scorso movimenti in senso contrario. Ma anche l’emigrazione è una ruota che gira e adesso i migranti, italiani compresi, hanno ripreso la vecchia strada verso le destinazioni del secolo scorso.

Comprendere le euroregioni

Nel contesto dell’imminente tornata elettorale, l'euroregione sembra ritornata all'attenzione dei mezzi di comunicazione italiani. Non sempre è stato chiarito quale sia la sua funzione, struttura istituzionale e storia.

Gran Bretagna, dentro o fuori dell’UE?

È ormai da tempo che la Manica si va allargando e che la Gran Bretagna si interroga sulla sua partecipazione all’avventura dell’integrazione europea. (aggiornato al 15 gennaio)

Agenda europea 2013

Non ci sarà da annoiarsi nell'UE in questo 2013 appena iniziato: una sfida decisiva per l'Europa si giocherà nel rafforzamento della sua democrazia, da salvare dalla tecnocrazia, e nel coinvolgimento dei suoi cittadini in quest'Europa da cambiare: speriamo che sia d'aiuto l'anno europeo della cittadinanza e la preparazione alle elezioni europee del 2014.

2012: per l’UE un anno vissuto pericolosamente

Per molti il 2012 doveva segnare la fine dell’euro, per qualcuno addirittura la fine del mondo. In entrambi i casi, due previsioni finite meglio di quelle, in peggioramento, su debito, crescita e occupazione in Europa.

Il mondo nel 2012

Il 2012 si è concluso con il suo carico di avvenimenti sulla scena internazionale e smentendo la profezia dei Maya sulla fine del mondo. Ma, profezia a parte, è certo che il mondo è in rapido cambiamento, con nuovi attori che si affacciano all’orizzonte e ne spostano i centri di potere, con i suoi vecchi e nuovi conflitti sparsi un po’ ovunque sul Pianeta e con ormai sintomi tangibili di mutamenti climatici portatori di catastrofi naturali sempre più devastanti.

Lettera al Presidente egiziano, Morsi

Gentile Presidente Morsi, in questo periodo di fine anno e di inizio di un anno nuovo è consuetudine scambiarsi gli auguri e formulare desideri più o meno raggiungibili nei prossimi mesi. Un esercizio che diventa sempre più difficile in questo periodo di cambiamenti politici, economici e sociali che coinvolgono i nostri Paesi, anche se da storie e prospettive diverse.

Lettera di auguri a Mario Monti

Chiarissimo Professore, Le scriviamo per il profilo europeo che di Lei ci piace di più e per augurarLe, e augurarci, che resti a lungo un testimone importante dell’Italia in Europa, risollevandone l’immagine non proprio brillante di questi ultimi anni...

Siria: fino a quando?

È da marzo 2011 che il popolo siriano è impegnato in un lungo braccio di ferro per rovesciare il regime d Bachar al Assad e portare a termine la sua Rivoluzione. Più di 20 mesi di un conflitto iniziato pacificamente nelle strade e tramutatosi, col passare del tempo in una vera e propria guerra, con il suo numero ormai incalcolabile di vittime, di distruzioni, di esodi e di emergenze umanitarie, da Aleppo a Damasco.

Decisioni e rinvii nel Consiglio europeo di fine anno

Difficile indovinare quanto gli elettori italiani – che saranno presto anche elettori europei – abbiano potuto capire dei risultati dell’ultimo Consiglio europeo della settimana scorsa. Per la verità non era facile, per almeno due ragioni: il rumore mediatico di fondo provocato dal duello Monti-Berlusconi in seno al Partito popolare europeo (PPE), riunitosi alla vigilia del Vertice, e la complessità delle mezze decisioni prese dai Capi di Stato e di governo in materia di unione bancaria.

Al voto per o contro l’Europa

Le elezioni europee sono in calendario per giugno 2014, in Italia la crisi del governo Monti ne anticiperà i temi tra poco, quando gli italiani saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento italiano.

Quali prospettive di transizione in Egitto ?

Soffiano nuovi e forti venti di protesta sull’Egitto da quando il Presidente Morsi, lo scorso 22 novembre, dopo l’annuncio di un decreto che introduceva emendamenti alla Dichiarazione costituzionale, ha cercato di allargare i suoi poteri, estendendoli anche all’ambito giudiziario. Morsi, sebbene stia tentando un dialogo con l’opposizione e stia rassicurando sul carattere temporaneo dei suoi poteri, ha in mano una situazione esplosiva. Saranno possibili prove di dialogo?

Allarme lavoro in Italia e in Europa

La settimana scorsa, il 30 novembre, gli istituti statistici dell’Italia e dell’Europa hanno suonato in contemporanea l’allarme. L’ISTAT dicendoci che la disoccupazione in Italia è salita all’11,1%, quella giovanile al 36,5% e hanno raggiunto i massimi storici i numeri del lavoro a tempo parziale (3,8 milioni di persone) e dei precari (2,8 milioni). EUROSTAT registra nell’eurozona una disoccupazione all’11,7%, con quasi 19 milioni di persone senza lavoro, oltre due milioni in più nell’ultimo anno.

ONU, sì alla Palestina

L’Assemblea Generale ha votato a larghissima maggioranza la richiesta di Mohammud Abbas di conferire lo statuto di Stato non membro all’ONU alla Palestina: con questo riconoscimento, lo statuto non farà più riferimento alla vaga denominazione di “entità palestinese”, ma più legittimamente a “Palestina”, confermando a chiare lettere il diritto di un popolo al proprio Stato.

Scoprire il Monti-pensiero

Da oltre un anno a questa parte molti italiani hanno cominciato a conoscere Mario Monti. Ne hanno scoperto il profilo di tecnocrate apprezzato in Europa e nel mondo, poi via via il governante severo del rigore, il pedagogo delle lunghe e anche un po’ noiose conferenze stampa.

Tregua lunga a Gaza?

L’operazione “Colonna di difesa” si è conclusa dopo circa sette giorni di bombardamenti da parte di Israele in risposta al lancio dei razzi provenienti da Gaza. È stato uno scenario di guerra purtroppo già conosciuto durante l’operazione “Piombo fuso” alla fine del 2008, con il suo numero di vittime, in primo luogo palestinesi, e con i suoi strascichi di sofferenze e distruzioni. Alla fine è stata firmata una tregua, che, malgrado alcuni incidenti isolati, sembra tenere.

UE: il miracolo del volo del calabrone

Al Consiglio europeo di Bruxelles della settimana scorsa è andata come previsto. Non bene, a voler essere ottimisti; mortificante, a volerla dire tutta. Non bene, perché si va ripetendo ormai da troppo tempo il rito del rinvio, mentre la crisi incalza, i Paesi delle periferie d’Europa, a sud e a est, hanno l’acqua alla gola e nuovi attori dell’economia mondiale accrescono i loro spazi di influenza e l’occupazione di fette consistenti dei mercati.

Tanti auguri, Albania !

Il 28 novembre 2012, l’Albania festeggia il centenario della sua indipendenza . Sono previste iniziative ovunque in Europa, con l’obiettivo di parlare del lungo e difficile cammino percorso dal Paese fino ad oggi, di mettere in risalto i suoi tesori storici, culturali e artistici, ma anche di esprimere il desiderio di tessere legami, di stabilire dialogo e di rafforzare l’integrazione dei cittadini albanesi presenti nei Paesi europei.

Editoriali e commenti

Ultime news

Schede tematiche