La Turchia spettatrice nel teatro di guerra in Medio Oriente

Le bandiere nere dello Stato islamico (IS) continuano imperterrite a sventolare e a progredire nella loro guerra, alla conquista e alla costituzione di un Califfato sunnita i cui confini sono stati annunciati solo lo scorso giugno.

Vertice UE a Milano, aspettando crescita e occupazione

Hannah Arendt avrebbe detto del recente Vertice UE a Milano sull’occupazione che aveva “un grande futuro alle spalle”. Pensato dalla presidenza semestrale italiana dell’UE come un confronto decisivo sulle future politiche per la crescita e l’occupazione, l’incontro avrebbe dovuto avere dignità di Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo e tenersi a Torino nello scorso luglio.

Una fragile pace all’Est dell’Unione

Nel turbinio dell’inquietante attualità che occupa giornalmente i nostri media a Sud dell’Europa, è passato un po’ in secondo piano il conflitto in Ucraina e i suoi recenti risvolti per raggiungere un accordo non solo di cessate il fuoco ma anche per disegnare una prospettiva di pace duratura fra le parti in conflitto.

Francia e Germania ai ferri corti nell’Unione europea

In Francia la ribellione covava da tempo contro le politiche europee di austerità che avevano contribuito a mettere in difficoltà il governo francese e a fare precipitare a livelli mai visti i consensi al Presidente della Repubblica, François Hollande.

Diritti, doveri e privilegi

È dura la vita dei diritti nella stagione delle diseguaglianze. Vale a livello collettivo, tra gli Stati, e a quello individuale, per le persone.

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Mentre ai confini orientali dell’Unione Europea sono in corso sconvolgimenti epocali, in particolare nell’area mediorientale, sul versante occidentale dell’Europa tutto tace e non sono segnalate novità di rilievo.

Dal referendum in Scozia una lezione all’Europa

In Scozia è andata bene. È andata bene alla Gran Bretagna, rimasta dopo qualche brivido ancora Regno Unito; l'ha scampata anche l'Unione Europea, già abbastanza disunita in questi tempi di crisi e, probabilmente, finirà bene anche per la Scozia che guadagnerà maggiore autonomia dopo aver rischiato di smarrirsi in una "terra di nessuno".

L’arma del terrore

Si susseguono senza sosta nei media le immagini di inaudita violenza e feroce determinazione dello Stato islamico (IS). La collera, il disgusto e il...

Commissione nuova, alleanze e politiche vecchie?

Adesso che il nuovo presidente della Commissione europea, Jean - Claude Juncker, ha presentato la sua squadra è possibile una prima valutazione prudente delle scelte che hanno dato forma ai nuovi Vertici comunitari.

La geografia del terrore

Il Vertice della NATO della scorsa settimana aveva all’ordine del giorno discussioni e risposte da dare ai gravi conflitti che circondano l’Europa.

NATO e UE, andata e ritorno

Fino a non molto tempo fa si è parlato poco dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e molto di Unione Europea. In questi ultimi giorni, con i venti di guerra che soffiano ai confini dell’Unione Europea, la NATO ha via via guadagnato i titoli principali dei media, dai giornali alle testate radiotelevisive.

Quella guerra non (ancora) dichiarata in Ucraina

Nessuno vuole pronunciare la parola guerra, ma quello che sta succedendo da cinque mesi a questa parte nel sud - est dell’Ucraina, in quel pezzo di Ucraina che Vladimir Putin chiama già, emblematicamente e provocatoriamente riferendosi al passato, Novorossija, (Nuova Russia) ha tutta l’aria di essere una vera e propria guerra. Le immagini trasmesse dai media, con il loro carico di carri armati in movimento, di città coi palazzi distrutti, di gente che fugge e un recentissimo rapporto dell’ONU che indica il numero delle vittime a più di 2.600 non lasciano tanto spazio alle sottigliezze semantiche.

Alto rappresentante di chi e di che cosa?

Di Federica Mogherini, provvisoriamente ancora ministro degli esteri d’Italia, non si sa che colpisca di più l’incoscienza o il coraggio.

La geografia della disperazione

Si sono fortemente intensificati in questi ultimi mesi i flussi migratori provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente e diretti, con il loro carico di disperazione, vittime e dolori sulle nostre coste, sulle prime coste dell'Europa.

Si sveglia la bella addormentata nel bosco?

L’estate, se mai ci fosse stata, sta finendo. Finiscono anche, lo si voglia o no, le vacanze per l’Unione Europea, rimasta colpevolmente inattiva a guardare quanto accade nel mondo e alle sue frontiere. Così fino praticamente all’altro ieri, quando le barbarie dei terroristi del Califfato e le orribili esecuzioni sommarie, le periodiche rotture di tregua nel conflitto israelo - palestinese e l’aggravarsi degli scontri militari in Ucraina hanno dato la sveglia anche all’UE, una non bella addormentata nel bosco.

Le bandiere nere dell’Iraq

Da alcuni giorni a questa parte si assiste, attraverso insopportabili immagini inviate dai media, ad un vera e propria tragedia anche in Iraq. Migliaia di persone in fuga, esecuzioni raccapriccianti e mostruose, bandiere nere che sventolano minacciose e cariche di violenza, veri e propri combattimenti per la conquista di territori e città da sottomettere al progetto di ampliamento di quello che è diventato il Califfato dello Stato islamico (IS) proclamato da Abu Bakr Al Baghdadi nello scorso luglio.

Quelle lettere dell’UE all’Italia

Sono passati poco più di tre anni da quando il governo Berlusconi, il 5 agosto del 2011, ricevette la lettera del Banca Centrale Europea (BCE) che, nella sostanza, gli ingiungeva di mettere ordine nei conti italiani. I recenti dati ISTAT ricordano quanta strada resta da fare.

Ma la guerra non va in vacanza

Non ci sono più parole per descrivere gli orrori che i bombardamenti su Gaza stanno provocando. Ma non ci sono nemmeno più parole che permettano di capire il perché di un tale genocidio, ritenuto da Israele unico strumento possibile per garantire la sua sicurezza, il suo esistere, il suo futuro.

Il mondo in fiamme. Dove sono finiti i pompieri?

Che oggi molte parti del mondo siano in fiamme non dovrebbe più sfuggire a nessuno. E non solo quel pezzo di mondo che circonda l’Europa e non è lontano dall’Italia: regioni che abbiamo impiegato troppo tempo a considerare un pericolo anche per noi, senza peraltro ad oggi aver reagito con qualche efficacia.

Unione Europea in ferie

C’è qualcosa di inquietante nell’assenza di iniziative dell’Unione Europea in una stagione come questa, calda non tanto per il meteo quanto per i gravi problemi che pesano sul nostro continente, per il persistere se non addirittura l’aggravarsi della crisi economica e sociale al suo interno e per le crescenti minacce alla pace alle sue frontiere.

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