Le contraddizioni dell’UE nei confronti di Israele e del Medio Oriente

I nuovi accordi di cooperazione siglati tra UE ed Israele evidenziano le contraddizioni della politica dell'Unione, sollevando interrogativi su come questi nuovi accordi vadano ad inserirsi nel rapporto che escludeva il rafforzamento delle relazioni dopo l'intervento armato israeliano nella Striscia di Gaza del 2009/2010.

Il Parlamento UE e il Trattato ACTA

L'Unione Europea è composta da una serie di organi che spesso appaiono opachi e lontani. Il Parlamento è oggi un organo capace di influenzare il processo decisionale europeo negli ambiti di sua competenza: molto permeabile ai contributi della società civile, permette un maggiore coinvolgimento politico dei ministri nazionali e riduce il "gap" democratico delle istituzioni. Il lungo dibattito conclusosi con il rigetto del trattato ACTA (Accordo Commerciale Anti-Contraffazione) suggeriscono una riflessione sull'effettiva influenza del PE sul processo decisionale dell'UE.

Siria: sedici mesi di lotta contro il regime e l’instabilità nella regione

Dopo il colpo inferto dall'opposizione ai vertici della difesa il 18 luglio, ci si interroga per quanto tempo ancora Bachar el Assad e il suo regime potranno aggrapparsi al potere. In un quadro sempre più inquietante della progressiva instabilità che si sta manifestando nella regione, si contano, dopo sedici mesi di violenta repressione, più di 20.000 vittime.

Democrazie europee sotto stress

Molto si è parlato in questi ultimi tempi, e ancora se ne parlerà, del rischio di “contagio” a proposito della crisi finanziaria, dei debiti sovrani, dei “virus” che hanno aggredito le banche di mezzo mondo. Troppo poco si è invece evocato il rischio di contagio che corre la democrazia nel mondo.

La Russia e la paura dell’opposizione

Non si sono fatte attendere a lungo, dopo l'investitura a Presidente di Vladimir Putin, le misure volte a mettere a freno opposizione e libertà d'espressione in Russia. La Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, a velocità sostenuta, ha infatti adottato una serie di leggi che hanno seminato dubbi e preoccupazioni non solo fra l'opposizione interna, ma anche fra la comunità internazionale.

In pericolo il diritto di libera circolazione

C’erano una volta le merci. Poi sono venuti i capitali e, pur con qualche paura di dumping sociale, i servizi. Da ultimo, l’Europa tartaruga ha partorito la libera circolazione anche per le persone, facendone la quarta libertà fondamentale tutelata dai Trattati, nonché un elemento essenziale della cittadinanza europea. Purché il passo della tartaruga non diventi quello del gambero: da qualche mese, le dichiarazioni di vari leader conservatori europei sembrano minacciare quello che, secondo i sondaggi Eurobarometro, resta di gran lunga l’aspetto più apprezzato dell’Unione da parte dei suoi cittadini, ovvero la possibilità di spostarsi, studiare e lavorare liberamente in qualunque Stato europeo.

Del cattivo uso dei Fondi comunitari

Con le casse vuote o quasi in Italia, sono moltitudine quelli che guardano avidamente alle casse di Bruxelles, a cominciare da quanti all'Europa hanno da sempre prestato scarsa o nulla attenzione. In una Unione nella quale si invoca ossessivamente solidarietà e una maggiore condivisione di risorse finanziarie, non sarebbe male cominciare con il rispettare gli sforzi dei contribuenti e vegliare ad una corretta gestione delle limitate risorse disponibili.

La Libia e le sue prime elezioni libere

Anche la Libia ha vissuto sabato 7 luglio le sue prime elezioni libere dopo la caduta di Mouammar Gheddafi nell’ottobre 2011 e dopo una guerra civile che ha causato più di 50.000 vittime e un intervento “umanitario” della NATO.

Sveglia, Europa! Si fa tardi

"Schnell frau Merkel", titolava tempo fa a caratteri cubitali il principale quotidiano economico italiano. Dopo le recenti traversie del Consiglio europeo del 29 giugno e il Consiglio dei ministri delle finanze del 9 luglio sarebbe il caso di urlare un titolo analogo e non solo in tedesco: "sbrigati Europa!".

Il Kosovo verso la completa “sovranità nazionale”

Il 2 luglio 2012 può essere considerata una data importante per il futuro del Kosovo e una tappa significativa sul lungo cammino dell’indipendenza: il Gruppo di Orientamento sul Kosovo (ISG, International Steering Group) ha deciso, nella sua riunione di Vienna, di porre fine alla “sorveglianza internazionale” sul Paese e, di conseguenza, di riconoscerne la piena sovranità. Una sovranità che diventerà effettiva solo in settembre, dopo che il Parlamento kosovaro avrà adottato i testi legislativi necessari.

L’impatto della crisi sulle istituzioni comunitarie

Negli ultimi due anni di crisi, un susseguirsi d’incontri, vertici e summit hanno marcato il calendario dell'Europa, ma questi non sembrano aver portato a delle conseguenze a lungo termine. Malgrado ciò, il dialogo inter-istituzionale ha introdotto delle novità nella dinamica istituzionale a livello europeo, evidenziando sia i limiti della cooperazione politica inter-governativa che la solidità del sistema comunitario.

A Bruxelles un Consiglio europeo di svolta?

Molto si è drammatizzato prima del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo, tenuto a Bruxelles la settimana scorsa, e molto si commenteranno ancora decisioni e orientamenti che hanno bisogno di tempo per svelare per intero le loro reali conseguenze sul contrasto alla crisi in corso.

L’Unione Europea e i Balcani: una questione complessa

La questione dell’allargamento dell’Unione Europea nei Balcani è decisamente complessa ed attuale. Da un lato la crisi economica, i recenti allargamenti e le differenze tra i vari Stati balcanici suggeriscono un’ulteriore riflessione sulla convenienza immediata del progetto. Dall’altro lato, l’integrazione culturale, lo sviluppo economico e la stabilità geopolitica a lungo termine sembrano finalmente degli obiettivi raggiungibili.

Più Europa, ma quale Europa?

Di qua e di là dell’Atlantico si è andata creando un’attesa quasi messianica come se un Consiglio europeo, il venticinquesimo di una serie inconcludente da quando è esplosa la crisi, potesse dopo tanti rinvii consegnare al mondo una nuova Europa, guarita dai suoi molti mali e in grado di rassicurare il pianeta dai rischi che sta correndo e non soltanto per sua responsabilità.

Da Rio a Rio +20

Si è conclusa oggi la tanto attesa Conferenza di Rio + 20, destinata da una parte a fare il punto sui progressi fatti negli ultimi vent’anni e dall’altra ad assumere i futuri impegni politici e finanziari per porre rimedio alle gravi malattie di cui soffre il nostro Pianeta.  

Elezioni in Egitto

Sullo sfondo di gravi tensioni politiche, si è concluso domenica 17 giugno il secondo turno delle elezioni presidenziali in Egitto. Tensioni politiche che hanno raggiunto i massimi livelli nei giorni precedenti le elezioni e che hanno gettato ombre più che inquietanti su una possibile fase di transizione democratica nel Paese.

Europa a una svolta

Molti e importanti nella scorsa settimana gli appuntamenti per l’Europa alla vigilia del Consiglio europeo di fine mese, da cui ci si aspetta finalmente decisioni in grado di fare risalire l’Unione Europea dalla pericolosa china nella quale è andata progressivamente scivolando da quando, nel 2008, è esplosa la crisi finanziaria e economica. Alcune prime ma provvisorie buone notizie sono venute dalle elezioni in Francia e in Grecia.

Il centro del mondo è ovunque

E’ una brutta abitudine quella della vecchia Europa di guardarsi l’ombelico e credere di essere al centro del mondo. Non è più vero da molto tempo, soprattutto è del tutto sbagliato oggi, in questo villaggio globale che è il mondo, dove l’Europa rappresenta una regione piccola piccola, economicamente in declino, politicamente quasi irrilevante e demograficamente sempre più vecchia.

E la Francia in Europa?

Da sempre si denunciano le resistenze della Gran Bretagna al cammino dell’integrazione europea, da qualche tempo si è puntato il dito contro l’Italia venuta meno al suo impegno di Paese fondatore dell’UE, in questi ultimi mesi il dito accusatore si è puntato, non senza ragione, sull’ostinazione rigorista della Germania, che rischia di mettere gravemente in crisi la fragile coesione raggiunta tra i 27 Paesi europei. Adesso che la Francia ha compiuto una svolta politica importante, con possibili ricadute significative sul futuro dell’UE, e che il primo turno delle elezioni politiche sembra confermare la svolta presidenziale, vale la pena puntare i riflettori sul ruolo passato e futuro della Francia in Europa.

Putin e l’Europa

Si è svolto a San Pietroburgo il 4 giugno scorso il primo Vertice Unione Europea-Russia dopo il ritorno alla Presidenza russa di Vladimir Putin. Un Vertice passato quasi inosservato, a giudicare dal rilievo dato dalla stampa, ma che prevedeva all'ordine del giorno importanti questioni politiche ed economiche.

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