Se l’Europa riparte
Con la decisione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE), l’UE non solo ha tirato un sospiro di sollievo e con essa i Paesi sotto la pressione dello “spread”, ma ha anche ripreso fiato in vista cammino verso la ricostruzione dell’Europa, a cominciare dall’eurozona minacciata dalla crisi dell’euro e dal corto circuito tra i dissesti delle banche e il debito sovrano di alcuni suoi Stati.
Europa, è ora di scoprire le carte
Se agosto per l’Europa non è stato un mese tranquillo, non sarà certo settembre il mese per riposare. Da troppo tempo ormai si vanno accumulando annunci, rinvii, contraddizioni e contrasti perché adesso i nodi non vengano al pettine.
Putin e la paura delle Pussy Riot
Era una sentenza attesa e scontata quella del 18 agosto scorso che ha condannato a due anni di prigione tre ragazze del gruppo rock Pussy Riot, il cui “crimine” è stato quello di chiedere alla Madonna, cantando nella Cattedrale ortodossa di Cristo Salvatore, di liberare la Russia da Putin. Un’invocazione durata 30 secondi, che, per quanto discutibile, provocatoria o emblematica che sia, ha fatto il giro del mondo e ha ulteriormente messo in evidenza la deriva autoritaria della Russia e del suo Presidente Putin contro ogni forma di dissenso.
Agosto, l’Europa non va in vacanza
È stato un mese di agosto senza o con poche vacanze, a cominciare dai molti che la crisi ha trattenuto a casa. Hanno dovuto rinunciare o ridurre le loro vacanze anche molti politici, alle prese con le misure di austerità, la lotta contro lo spread e impegnati in manovre politiche e finanziarie. Due gli epicentri della tensione: Germania e Italia.
Il settembre che aspetta l’Europa
Settembre potrebbe essere davvero un mese importante per il nostro futuro e non solo perché con la ripresa delle attività si potrà meglio misurare le prospettive dell’economia europea e le pressioni che su di essa eserciteranno i mercati, ma anche per alcuni appuntamenti istituzionali importanti dai quali, ci auguriamo, venga un messaggio per una nuova Unione sovranazionale.
Gli europei e la loro Europa
Che cosa pensano oggi, dentro una crisi finanziaria e economica che non finisce di finire, i cittadini europei dell’UE, delle sue politiche e della sua moneta unica? Che cosa temono maggiormente per il loro futuro e quale Unione Europea ritengono o si augurano che emerga dalla crisi?
Sahel, tra destabilizzazione, carestia e venti di guerra
In un momento in cui gran parte dell'opinione pubblica internazionale ha gli occhi rivolti soprattutto sulla guerra civile in Siria, c'è un pezzo d' Africa, il Mali, che sta vivendo, nell'ombra dell'informazione, una delle sue crisi più profonde dalla sua indipendenza.
La Banca Centrale Europea protagonista nel contrasto alla crisi
Ci eravamo abituati, negli anni, ad un assetto istituzionale dell’Unione Europea articolato su quattro pilastri: la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e la Corte di Giustizia. C’è voluta la crisi finanziaria per portare alla nostra attenzione una più giovane Istituzione: la Banca Centrale Europea (BCE) che dal 1999 ha assunto il compito di vegliare sull’euro per preservarne il potere di acquisto, mantenere la stabilità dei prezzi nell’eurozona e sostenere “le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione dei suoi obiettivi”.
Le contraddizioni dell’UE nei confronti di Israele e del Medio Oriente
I nuovi accordi di cooperazione siglati tra UE ed Israele evidenziano le contraddizioni della politica dell'Unione, sollevando interrogativi su come questi nuovi accordi vadano ad inserirsi nel rapporto che escludeva il rafforzamento delle relazioni dopo l'intervento armato israeliano nella Striscia di Gaza del 2009/2010.
Il Parlamento UE e il Trattato ACTA
L'Unione Europea è composta da una serie di organi che spesso appaiono opachi e lontani.
Il Parlamento è oggi un organo capace di influenzare il processo decisionale europeo negli ambiti di sua competenza: molto permeabile ai contributi della società civile, permette un maggiore coinvolgimento politico dei ministri nazionali e riduce il "gap" democratico delle istituzioni.
Il lungo dibattito conclusosi con il rigetto del trattato ACTA (Accordo Commerciale Anti-Contraffazione) suggeriscono una riflessione sull'effettiva influenza del PE sul processo decisionale dell'UE.
Siria: sedici mesi di lotta contro il regime e l’instabilità nella regione
Dopo il colpo inferto dall'opposizione ai vertici della difesa il 18 luglio, ci si interroga per quanto tempo ancora Bachar el Assad e il suo regime potranno aggrapparsi al potere. In un quadro sempre più inquietante della progressiva instabilità che si sta manifestando nella regione, si contano, dopo sedici mesi di violenta repressione, più di 20.000 vittime.
Democrazie europee sotto stress
Molto si è parlato in questi ultimi tempi, e ancora se ne parlerà, del rischio di “contagio” a proposito della crisi finanziaria, dei debiti sovrani, dei “virus” che hanno aggredito le banche di mezzo mondo. Troppo poco si è invece evocato il rischio di contagio che corre la democrazia nel mondo.
La Russia e la paura dell’opposizione
Non si sono fatte attendere a lungo, dopo l'investitura a Presidente di Vladimir Putin, le misure volte a mettere a freno opposizione e libertà d'espressione in Russia. La Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, a velocità sostenuta, ha infatti adottato una serie di leggi che hanno seminato dubbi e preoccupazioni non solo fra l'opposizione interna, ma anche fra la comunità internazionale.
In pericolo il diritto di libera circolazione
C’erano una volta le merci. Poi sono venuti i capitali e, pur con qualche paura di dumping sociale, i servizi. Da ultimo, l’Europa tartaruga ha partorito la libera circolazione anche per le persone, facendone la quarta libertà fondamentale tutelata dai Trattati, nonché un elemento essenziale della cittadinanza europea. Purché il passo della tartaruga non diventi quello del gambero: da qualche mese, le dichiarazioni di vari leader conservatori europei sembrano minacciare quello che, secondo i sondaggi Eurobarometro, resta di gran lunga l’aspetto più apprezzato dell’Unione da parte dei suoi cittadini, ovvero la possibilità di spostarsi, studiare e lavorare liberamente in qualunque Stato europeo.
Del cattivo uso dei Fondi comunitari
Con le casse vuote o quasi in Italia, sono moltitudine quelli che guardano avidamente alle casse di Bruxelles, a cominciare da quanti all'Europa hanno da sempre prestato scarsa o nulla attenzione. In una Unione nella quale si invoca ossessivamente solidarietà e una maggiore condivisione di risorse finanziarie, non sarebbe male cominciare con il rispettare gli sforzi dei contribuenti e vegliare ad una corretta gestione delle limitate risorse disponibili.
La Libia e le sue prime elezioni libere
Anche la Libia ha vissuto sabato 7 luglio le sue prime elezioni libere dopo la caduta di Mouammar Gheddafi nell’ottobre 2011 e dopo una guerra civile che ha causato più di 50.000 vittime e un intervento “umanitario” della NATO.
Sveglia, Europa! Si fa tardi
"Schnell frau Merkel", titolava tempo fa a caratteri cubitali il principale quotidiano economico italiano. Dopo le recenti traversie del Consiglio europeo del 29 giugno e il Consiglio dei ministri delle finanze del 9 luglio sarebbe il caso di urlare un titolo analogo e non solo in tedesco: "sbrigati Europa!".
Il Kosovo verso la completa “sovranità nazionale”
Il 2 luglio 2012 può essere considerata una data importante per il futuro del Kosovo e una tappa significativa sul lungo cammino dell’indipendenza: il Gruppo di Orientamento sul Kosovo (ISG, International Steering Group) ha deciso, nella sua riunione di Vienna, di porre fine alla “sorveglianza internazionale” sul Paese e, di conseguenza, di riconoscerne la piena sovranità.
Una sovranità che diventerà effettiva solo in settembre, dopo che il Parlamento kosovaro avrà adottato i testi legislativi necessari.
L’impatto della crisi sulle istituzioni comunitarie
Negli ultimi due anni di crisi, un susseguirsi d’incontri, vertici e summit hanno marcato il calendario dell'Europa, ma questi non sembrano aver portato a delle conseguenze a lungo termine. Malgrado ciò, il dialogo inter-istituzionale ha introdotto delle novità nella dinamica istituzionale a livello europeo, evidenziando sia i limiti della cooperazione politica inter-governativa che la solidità del sistema comunitario.
A Bruxelles un Consiglio europeo di svolta?
Molto si è drammatizzato prima del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo, tenuto a Bruxelles la settimana scorsa, e molto si commenteranno ancora decisioni e orientamenti che hanno bisogno di tempo per svelare per intero le loro reali conseguenze sul contrasto alla crisi in corso.