Il mondo nel 2012

Il 2012 si è concluso con il suo carico di avvenimenti sulla scena internazionale e smentendo la profezia dei Maya sulla fine del mondo. Ma, profezia a parte, è certo che il mondo è in rapido cambiamento, con nuovi attori che si affacciano all’orizzonte e ne spostano i centri di potere, con i suoi vecchi e nuovi conflitti sparsi un po’ ovunque sul Pianeta e con ormai sintomi tangibili di mutamenti climatici portatori di catastrofi naturali sempre più devastanti.

Lettera al Presidente egiziano, Morsi

Gentile Presidente Morsi, in questo periodo di fine anno e di inizio di un anno nuovo è consuetudine scambiarsi gli auguri e formulare desideri più o meno raggiungibili nei prossimi mesi. Un esercizio che diventa sempre più difficile in questo periodo di cambiamenti politici, economici e sociali che coinvolgono i nostri Paesi, anche se da storie e prospettive diverse.

Lettera di auguri a Mario Monti

Chiarissimo Professore, Le scriviamo per il profilo europeo che di Lei ci piace di più e per augurarLe, e augurarci, che resti a lungo un testimone importante dell’Italia in Europa, risollevandone l’immagine non proprio brillante di questi ultimi anni...

Siria: fino a quando?

È da marzo 2011 che il popolo siriano è impegnato in un lungo braccio di ferro per rovesciare il regime d Bachar al Assad e portare a termine la sua Rivoluzione. Più di 20 mesi di un conflitto iniziato pacificamente nelle strade e tramutatosi, col passare del tempo in una vera e propria guerra, con il suo numero ormai incalcolabile di vittime, di distruzioni, di esodi e di emergenze umanitarie, da Aleppo a Damasco.

Decisioni e rinvii nel Consiglio europeo di fine anno

Difficile indovinare quanto gli elettori italiani – che saranno presto anche elettori europei – abbiano potuto capire dei risultati dell’ultimo Consiglio europeo della settimana scorsa. Per la verità non era facile, per almeno due ragioni: il rumore mediatico di fondo provocato dal duello Monti-Berlusconi in seno al Partito popolare europeo (PPE), riunitosi alla vigilia del Vertice, e la complessità delle mezze decisioni prese dai Capi di Stato e di governo in materia di unione bancaria.

Al voto per o contro l’Europa

Le elezioni europee sono in calendario per giugno 2014, in Italia la crisi del governo Monti ne anticiperà i temi tra poco, quando gli italiani saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento italiano.

Quali prospettive di transizione in Egitto ?

Soffiano nuovi e forti venti di protesta sull’Egitto da quando il Presidente Morsi, lo scorso 22 novembre, dopo l’annuncio di un decreto che introduceva emendamenti alla Dichiarazione costituzionale, ha cercato di allargare i suoi poteri, estendendoli anche all’ambito giudiziario. Morsi, sebbene stia tentando un dialogo con l’opposizione e stia rassicurando sul carattere temporaneo dei suoi poteri, ha in mano una situazione esplosiva. Saranno possibili prove di dialogo?

Allarme lavoro in Italia e in Europa

La settimana scorsa, il 30 novembre, gli istituti statistici dell’Italia e dell’Europa hanno suonato in contemporanea l’allarme. L’ISTAT dicendoci che la disoccupazione in Italia è salita all’11,1%, quella giovanile al 36,5% e hanno raggiunto i massimi storici i numeri del lavoro a tempo parziale (3,8 milioni di persone) e dei precari (2,8 milioni). EUROSTAT registra nell’eurozona una disoccupazione all’11,7%, con quasi 19 milioni di persone senza lavoro, oltre due milioni in più nell’ultimo anno.

ONU, sì alla Palestina

L’Assemblea Generale ha votato a larghissima maggioranza la richiesta di Mohammud Abbas di conferire lo statuto di Stato non membro all’ONU alla Palestina: con questo riconoscimento, lo statuto non farà più riferimento alla vaga denominazione di “entità palestinese”, ma più legittimamente a “Palestina”, confermando a chiare lettere il diritto di un popolo al proprio Stato.

Scoprire il Monti-pensiero

Da oltre un anno a questa parte molti italiani hanno cominciato a conoscere Mario Monti. Ne hanno scoperto il profilo di tecnocrate apprezzato in Europa e nel mondo, poi via via il governante severo del rigore, il pedagogo delle lunghe e anche un po’ noiose conferenze stampa.

Tregua lunga a Gaza?

L’operazione “Colonna di difesa” si è conclusa dopo circa sette giorni di bombardamenti da parte di Israele in risposta al lancio dei razzi provenienti da Gaza. È stato uno scenario di guerra purtroppo già conosciuto durante l’operazione “Piombo fuso” alla fine del 2008, con il suo numero di vittime, in primo luogo palestinesi, e con i suoi strascichi di sofferenze e distruzioni. Alla fine è stata firmata una tregua, che, malgrado alcuni incidenti isolati, sembra tenere.

UE: il miracolo del volo del calabrone

Al Consiglio europeo di Bruxelles della settimana scorsa è andata come previsto. Non bene, a voler essere ottimisti; mortificante, a volerla dire tutta. Non bene, perché si va ripetendo ormai da troppo tempo il rito del rinvio, mentre la crisi incalza, i Paesi delle periferie d’Europa, a sud e a est, hanno l’acqua alla gola e nuovi attori dell’economia mondiale accrescono i loro spazi di influenza e l’occupazione di fette consistenti dei mercati.

Tanti auguri, Albania !

Il 28 novembre 2012, l’Albania festeggia il centenario della sua indipendenza . Sono previste iniziative ovunque in Europa, con l’obiettivo di parlare del lungo e difficile cammino percorso dal Paese fino ad oggi, di mettere in risalto i suoi tesori storici, culturali e artistici, ma anche di esprimere il desiderio di tessere legami, di stabilire dialogo e di rafforzare l’integrazione dei cittadini albanesi presenti nei Paesi europei.

Bilancio UE, pomo della discordia

Rischia di non essere un bello spettacolo il prossimo Consiglio europeo del 22 e 23 novembre a Bruxelles. E non è nemmeno sicuro che due giorni di negoziati basteranno a smaltire i veleni circolati abbondantemente nelle vene esauste dell’Unione Europea e a sciogliere i perversi intrecci che si sono andati annodando in questi ultimi mesi: dalla difficoltà a far digerire nei 25 Paesi che lo avevano sottoscritto il “fiscal pact” alle manovre per ritardare l’avvio dell’unione bancaria e adesso adottare il bilancio per il 2013 e, soprattutto, il quadro finanziario per il settennio 2014-2020.

Opinione pubblica e immigrazione: EU e USA a confronto

Negli Stati Uniti, sta cambiando inesorabilmente la demografia del voto ed è stato uno dei temi centrali della campagna elettorale di entrambi i candidati alla presidenza. In Europa, è terreno di scontro fra gli Stati, incapaci di riconoscere il potenziale strategico di una gestione comune del fenomeno che più di ogni altro sta trasformando le sue società: l’immigrazione.

Cina, tra passato e futuro

In questi ultimi giorni i riflettori dei media erano praticamente tutti puntati sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e sul nome di chi avrebbe guidato il Paese più potente del mondo nei prossimi quattro anni. Due giorni dopo, l’8 novembre, si apriva a Pechino il XVIII Congresso del Partito Comunista Cinese, con all’ordine del giorno, fra l’altro, la nomina di un nuovo Presidente chiamato a guidare, per i prossimi cinque o dieci anni, il Paese più popolato al mondo, impegnato in una corsa allo sviluppo economico e attore che cresce sulla scena internazionale.

L’UE a marcia indietro

Non si erano ancora spenti gli entusiasmi europei, probabilmente eccessivi, per la vittoria di Obama su Romney nelle elezioni presidenziali USA che la cronaca economica e sociale ha richiamato tutti alla realtà. Quanto basta per ritrovare l’Europa dei due passi avanti e uno indietro, quella che da ormai quattro anni galleggia su una crisi alla quale risponde con il solo rigore e, quello che è anche peggio, ridando fiato a divisioni ed egoismi di cui proprio non si avverte il bisogno.

Stati Uniti e Europa nel secondo mandato di Obama

Meccanismi elettorali complessi, con grandi elettori che prevalgono sul voto popolare e conteggi regolarmente esposti a contenziosi, hanno deciso chi doveva essere il Presidente USA e l’hanno deciso anche per noi che, in questo mondo globale, continuiamo a essere governati da sovranità locali, già contenti se frutto di processi democratici come nel caso americano, anche se senza alcuna nostra partecipazione.

Stati Uniti e Europa in un mondo che cambia

Il calendario politico ha concentrato in tre giorni due eventi di portata mondiale: il 6 novembre le elezioni presidenziali americane e l’8 novembre il cambio della guardia in Cina. Due esiti che condizioneranno in misura rilevante la nostra vita quotidiana: nel primo caso per i prossimi quattro anni, nel secondo addirittura per dieci, salvo naturalmente sorprese in una Cina piena di contraddizioni e forse non così stabile come si tende a credere.

L’Europa e le sue faglie

Da sempre la carta d’Europa rivela una ragnatela di frontiere. Nel corso del tempo molte di quelle linee di frattura si sono modificate, a tratti ridotte da imperi più o meno duraturi per poi moltiplicarsi alla loro dissoluzione. Oggi nell’Unione Europea le frontiere continuano a delimitare Stati più o meno sovrani, in pace tra di loro, godono di una tranquilla stabilità e sono diventate cerniere e ponti invece che muraglie difese dagli eserciti. Non va però dimenticato che accanto a queste frontiere, antiche cicatrici lasciate dalle guerre, altre linee di demarcazione percorrono l’UE, non più bellicose come un tempo ma nemmeno prive di tensioni, alcune già evidenti e altre che covano sotto la cenere.

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