L’Europa nei Balcani
Il primo luglio 2013 la Croazia è diventata il 28mo Stato membro dell’Unione Europea. Una data importante nel processo di allargamento se si considera che solo vent’anni fa, la Croazia era nel cuore del conflitto balcanico che ha consacrato la fine della Jugoslavia e la nascita, nel dolore e nell’odio, di Stati indipendenti e sovrani. Un conflitto che ha lasciato, su memorie tenaci, profonde ferite non ancora del tutto al riparo da inquietanti tentazioni nazionaliste o da pericolose divisioni etnico-religiose.
Unione Europea: la tartaruga esce dal letargo?
Accade spesso, quando arriva il momento del bilancio di un evento preceduto da molte o troppe attese, di salvarsi con un giudizio del tipo: “È andata meglio di quanto si potesse temere, anche se meno bene di quanto si potesse sperare”. Un giudizio che spesso si addice anche ai Consigli europei dei Capi di Stato e di governo dell’Unione Europea e che funziona anche con il Vertice di fine giugno a Bruxelles.
La Turchia, ponte fra Asia e Europa
Le rivolte non ancora sopite a Piazza Taksim e nel resto della Turchia, hanno riportato l’attenzione anche sui rapporti del Paese con l’Unione Europea. I toni si sono accesi in questi ultimi giorni con dichiarazioni diplomaticamente inopportune da parte della Turchia a fronte di legittime dichiarazioni di inquietudine da parte del Parlamento Europeo e di altri responsabili politici europei sulla violenza delle risposte date alle manifestazioni.
Per l’Unione Europea un calendario in salita
I tempi per la politica sono, o dovrebbero essere, una variabile decisiva. Lo sono certamente per l’economia e, più ancora, per quanti stentano ad arrivare alla fine del mese.
Purtroppo non sempre funziona così con le decisioni politiche, in Italia come in Europa.
L’Iran vota per la moderazione
Con le elezioni presidenziali in Iran del 14 giugno scorso si è conclusa, dopo otto anni, la Presidenza di Mahamoud Ahmadinejad e si apre quella di Hassan Rohani, unico candidato che rappresenta una corrente, se non proprio riformista, senz’altro conservatrice moderata. Il prossimo futuro ci dirà se la sua elezione sarà servita solo ad allentare temporaneamente le forti tensioni interne ed esterne al Paese o se, come vorremmo sperare, è l’inizio di un cambiamento e di una nuova stagione di apertura e di futuro dialogo.
Più lavoro con meno Europa?
Chi si aspettava grandi cose dall’incontro a Roma, la settimana scorsa, tra i ministri dell’economia e del lavoro di Italia, Germania, Francia e Spagna sarà rimasto deluso per la scarsità di risultati concreti.
Meno delusi – o, meglio, meno sorpresi – quanti conoscono i limiti di questa Unione Europea e la crisi profonda nella quale si dibatte ormai da anni.
I venti della contestazione anche in Turchia
Soffiano ormai da dieci giorni sulla Turchia i venti della contestazione. Nati con l’annuncio dell’ennesimo grande progetto immobiliare ad Istanbul che prevedeva il sacrificio del famoso Parco Gezi e l’abbattimento di 600 alberi secolari, i venti si sono velocemente propagati su quasi tutto il Paese, raccogliendo al loro passaggio le varie anime di un’opposizione al Governo del Primo Ministro Recep Erdogan e al suo partito di ispirazione islamica AKP (Giustizia e Sviluppo).
E adesso nell’UE priorità al lavoro
Per il futuro del lavoro l’Unione Europea è alla vigilia di una svolta importante.
Il prossimo Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo, che si riunirà a Bruxelles il 27 e 28 giugno, non potrà concludersi senza qualche decisione significativa a sostegno dell’occupazione, in particolare di quella giovanile.
Guerra senza fine in Siria
Sono trascorsi ventisette mesi dall’inizio delle prime manifestazioni in Siria, manifestazioni che col passare del tempo sono sfociate dapprima in una vera e propria guerra civile e ora in un conflitto che supera le frontiere, coinvolge i Paesi vicini e mette sempre più a rischio la fragile stabilità della regione.
Germania-Francia: prove di matrimonio
Ci sono matrimoni d’amore e matrimoni di interesse, senza escludere possibili contaminazioni tra gli uni e gli altri.
Come catalogare quello tra Germania e Francia è operazione difficile. Se si guarda ai tempi lunghi della storia, ripercorrendola fino alla prima metà del secolo scorso, i due Paesi non possono certo dire: “ci siamo molto amati”.
Attori e scenari della crisi: il futuro prossimo dell’Europa
La crisi ha profondamente influenzato il dibattito politico europeo. Sia a livello nazionale che continentale, si sono affermate diverse e contrapposte voci in merito alla gestione della crisi da parte delle istituzioni europee e del consesso dei Capi di Stato e Governo.
Dall’UE libertà condizionata per l’Italia
In Italia la si aspettava da mesi, un po’ come la primavera quest’anno. E giusto un pallido raggio di sole è arrivato finalmente da Bruxelles, con un titolo un po’ complicato: “uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo”.
Hollande-Bonino: quale progetto di Europa?
Le dichiarazioni di François Hollande della settimana scorsa e quelle, qualche giorno dopo, del nostro ministro degli esteri, Emma Bonino, in un’intervista al Corriere della sera del 19 maggio, sono state oggetto di molti commenti: a livello francese e internazionale quelle di Hollande e, quasi soltanto in Italia, quelle della Bonino.
Barlumi di speranza nel tunnel della crisi europea
Non è facile, di questi tempi, rintracciare barlumi di luce nella notte che attraversa l’Unione Europea, oppressa dalla crisi e frenata da Stati membri alle prese con elettorati ripiegati sullo spazio nazionale e sui loro interessi immediati.
La festa triste dell’Europa
La settimana scorsa era in programma, come ogni anno, la festa dell’Europa: il 9 maggio di sessantatre anni fa, cinque anni appena dopo la fine della seconda guerra mondiale, la “Dichiarazione Schuman” dava avvio al processo di integrazione europea. In questa Europa ferita dalla crisi e dal ritorno di vecchi nazionalismi, quando non di movimenti xenofobi, non stupisce il mancato clima di festa nei giorni scorsi, come non sorprendono le reazioni verso l’UE dei cittadini europei.
9 maggio: l’Europa non fa festa
Questa Europa in crisi è un po’ come la stagione che viviamo: viene da un lungo inverno e non si intravvede una primavera degna di questo nome. Difficile, in queste condizioni, fare festa per l’Europa, proprio quando in tanti sembrano intenzionati a “farle la festa”. Doveroso però continuare a lavorare perché l’Unione Europea ritrovi slancio e riconquisti la fiducia dei suoi cittadini
Il rispetto dei patti nell’Unione Europea
Quanto più cresce la litigiosità e l’intensità dei contenziosi tanto più si invocano i “patti” e i loro rispetto. Non accade solo nell’Italia alle...
Un governo per l’Italia e per l’Europa
Ci sono voluti due mesi dopo le elezioni, una selva di veti incrociati, gli insulti di chi pretendeva di essere la novità assoluta senza vedere quanto il nuovo Parlamento fosse ringiovanito e rafforzato da una forte presenza femminile, ma alla fine un nuovo governo ha preso forma, molto più giovane e con molte più donne che non in passato.
Rielezione di Napolitano: sollievo e interrogativi nell’UE
La rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica ha colto di sorpresa un po’ tutti, non solo in Italia ma anche in Europa e nel resto del mondo.
Serbia e Kosovo, un primo passo verso il dialogo
Dopo mesi di difficili negoziati a Bruxelles e dopo quattordici anni dalla fine della guerra, Serbia e Kosovo hanno siglato il 19 aprile un accordo di principio per la normalizzazione delle loro relazioni. Giudicato un evento storico, l’accordo fra Pristina e Belgrado segna infatti una tappa importante per i due Paesi sia per quanto riguarda le possibilità di dialogo futuro, sia per quanto riguarda il loro percorso verso l’Unione Europea.