Guerre e pace in Europa
Hanno una brutta abitudine le guerre: cominciano molto tempo prima che scoppi il conflitto armato e continuano molto tempo dopo che hanno taciuto le armi, per la verità mai deposte. È un'esperienza familiare per l'Europa, anche se spesso preferiamo rimuoverla.
Esiste ancora un processo di pace israelo – palestinese?
La scomparsa di Ariel Sharon, dopo otto anni di coma, spinge inevitabilmente a riportare lo sguardo su quel pezzo di Medio Oriente che, dopo tanti anni, ancora non riesce a trovare né pace né sicurezza.
Pronto, Europa?
meno giovani di noi ricordano ancora una trasmissione televisiva dotata di un premio, attribuito con modalità singolari. L’utente telefonico vinceva il premio se allo squillo del telefono rispondeva “Europa, Europa”. Sono passati da allora molti anni, quella trasmissione fece il suo tempo e l’Europa, nonostante i molti passi fatti in avanti – dalla creazione dell’euro al grande allargamento nella svolta del millennio – non è la prima cosa che viene in mente ai suoi cittadini, salvo per addossarle spesso colpe non sue.
La Costituzione tunisina garante dei diritti delle donne
Da un Medio Oriente sempre più in preda a gravi e violente convulsioni e agli inquietanti risvolti delle Primavere arabe, giungono finalmente alcune buone notizie dalla piccola Tunisia: il voto su un progetto di Costituzione che contempla, fra altro, la parità fra “cittadini e cittadine” e conferisce loro gli stessi diritti e gli stessi doveri.
2014: per l’UE un anno impegnativo
È cominciata con un secco tre a zero in favore dell’Unione Europea la partita dell’anno contro la squadra dei populisti anti-europei. Ma l’anno è ancora lungo e la partita difficile e ci vorrà fiato per arrivare vincitori alla fine.
Uno sguardo al mondo nell’anno 2013
Si è chiuso anche il 2013 e, come ogni anno, non si può resistere alla tentazione di tracciare un bilancio e di valutare avvenimenti e prospettive per l’anno che verrà. Molte le cose successe e, per quanto riguarda le relazioni internazionali, è utile soprattutto ricordare quegli avvenimenti i cui effetti si protrarranno anche in futuro.
Unione Europea 2013: un bilancio modesto
Molti i problemi sul tavolo dell’Unione Europea nel 2013, poche le soluzioni, molte quelle rinviate.
Già questo dà la misura di un bilancio modesto, quando non negativo.
Auguri a Italiaeuropa
Di questi tempi, fare gli auguri all'Italia e all'Europa sa più di compassionevole conforto che di convinta fiducia.
Kiev, tra Mosca e Bruxelles
Si intensificano in Ucraina le manifestazioni a favore di un ravvicinamento del Paese all’Unione Europea, dopo che il Governo di Kiev ha deciso, a fine novembre e all’ultimo momento, di non sottoscrivere l’Accordo di Associazione previsto nel quadro del Partenariato orientale.
Elezioni europee in vista
Mancano cinque mesi alle prossime elezioni europee e i toni si alzano. Alcuni per imprecare contro l’Europa, altri per difenderne le ragioni. È la democrazia, bellezza. Una democrazia che sarebbe ancora più bella se le opinioni diverse si manifestassero civilmente.
Alzare lo sguardo al mondo
Complice il protrarsi della crisi col suo pesante impatto sulla nostra vita quotidiana e la palude politica in cui sembra affondare l’Italia, rischiano di sparire dall’informazione – e già c’erano poco prima – i temi delle diseguaglianze nel mondo e quelli delle politiche di cooperazione internazionale.
Addio a Nelson Mandela
Si è spento e se ne è andato Nelson Mandela, un gigante della storia e dei nostri tempi, che ci ha insegnato e dimostrato...
Quel gambero dell’Europa
Non è vero che l’Unione Europea è ferma. L’UE si muove, eccome, magari all’indietro ma si muove. Qualche volta, più raramente in questi ultimi tempi, fa anche qualche passo avanti, come dicono faccia il gambero.
La Russia che avanza
Si è arenato a Vilnius il progetto dell’Unione Europea, iniziato nel 2009, di costruire, alle sue frontiere orientali, un Partenariato con le ex Repubbliche sovietiche che comprendesse l’Ucraina, la Moldavia, la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaijan e, in una certa misura anche la Bielorussia.
Quando con l’Iran vince la diplomazia
L‘accordo intervenuto a Ginevra il 24 novembre tra l’Iran e il Gruppo dei “5+1” (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU – Cina, Stati Uniti, Russia, Francia e Gran Bretagna – e la Germania) è stato salutato, soprattutto nel campo occidentale, come una grande vittoria della diplomazia e come un primo importante passo per il futuro dei negoziati.
Un nuovo asse Roma-Parigi?
I Vertici in Europa si susseguono e almeno in una cosa si rassomigliano: nella generosità delle Dichiarazioni finali e nell’ottimismo delle conferenze stampa dei loro protagonisti. Così è stato anche per il Vertice italo-francese di mercoledì scorso.
Istruzione, formazione e sport: i pilastri di Erasmus+
Nella seduta plenaria del 19 novembre 2013, il Parlamento europeo ha discusso e adottato il programma Erasmus+, il nuovo programma europeo nell’ambito dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport per il periodo 2014-2020.
Prove di unione e disunione nell’UE
Stanno capitando molte cose nell’Unione Europea. Movimenti di protesta spuntano un po’ ovunque, rivolte contro le politiche di austerità, come nel caso della Francia e dell’Italia. Cresce anche oltre Atlantico l’irritazione – e forse qualcosa di più – verso l’ostinazione tedesca a perseguire i propri immediati interessi, approfittando della crisi e incrementando – ovviamente in proprio favore – gli squilibri della bilancia commerciale.
Eravamo il Paese della Cultura
Mette tristezza leggere le classifiche, sfornate quasi quotidianamente, sul posizionamento dell’Italia in Europa: preoccupanti quelle sulla nostra situazione finanziaria ed economica, drammatiche quelle sulla disoccupazione, mortificanti quelle sullo stato della nostra istruzione e ricerca scientifica e inquietanti quelle sulla corruzione.
Guerra in Mali e guerra all’informazione
È improvvisamente tornata sotto i riflettori una guerra che sembrava finita e dimenticata. La barbara uccisione di due giornalisti francesi, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, avvenuta a Kidal, nel Nord del Mali, il 2 Novembre scorso, ci ha ricordato che in quella regione la guerra non è soltanto tuttora in corso, ma, con quell'assassinio, è entrata probabilmente in una nuova e più complessa fase.