Giugno 2014: una nuova occasione per l’Europa
È stata la settimana scorsa, una settimana carica di avvenimenti e di simboli che si sono incrociati, in questa nostra Europa, tra passato, presente e futuro. Il primo avvenimento è stato in Polonia, con la visita di Barack Obama per commemorare i venticinque anni dalla prima elezione libera del popolo polacco, un’elezione che con la vittoria di Solidarnosc, dava praticamente inizio alla caduta dell’Impero sovietico.
Gran Bretagna e UE: la Manica si allarga
E adesso il rischio chela Gran Bretagna si allontani dall'Unione Europea si fa serio. Entrata nell’UE nel 1973 dopo la lunga anticamera impostale da De Gaulle, la Gran Bretagna ha festeggiato l’anno scorso i suoi primi quarant’anni europei annunciando per il 2017 un referendum per chiedere ai sudditi di sua Maestà se vogliono ancora stare dentro all'Unione.
Russia, Ucraina e nuova geopolitica energetica
Anche per l’Ucraina il 25 maggio è stato un giorno di elezioni. Senza i voti di Donetsk, nell’est del Paese, dove nessun seggio è stato aperto, l’oligarca Petro Porosenko è stato eletto Presidente dell’Ucraina al primo turno con circa il 54 per cento dei voti.
E adesso, quale Europa?
Abbiamo tutti mandato un messaggio all’Europa, anche quelli che si sono astenuti e che sono stati i più numerosi. Da loro forse il messaggio più importante: la sfiducia nella politica, più ancora in quella nazionale che non nelle Istituzioni europee, come hanno rilevato ricerche recenti.
Elezioni europee: chi ha vinto e chi ha perso
Per una volta i risultati di un’elezione sono chiari e al gioco di “chi ha vinto, chi ha perso” è difficile barare.
Un voto per rimettere in moto l’Europa
Adesso che, in occasione delle elezioni per il loro Parlamento, tutti gli europei si sono espressi bisogna capire il loro messaggio all’Europa.
I pericoli della Libia
Sono trascorsi ormai tre anni dall'intervento militare della NATO in Libia, condotto in particolare da Francia, Regno Unito, Italia e Stati Uniti a poche settimane di distanza dall'inizio delle Primavere arabe in Tunisia e in Egitto e conclusosi con la morte di Muammar Gheddafi.
Campagna elettorale per le elezioni europee
Per un bilancio delle elezioni europee ci vorrà del tempo, ben oltre l’esito del voto del 25 maggio. Bisognerà aspettare la formazione dei gruppi politici al Parlamento europeo, l’impatto del voto sulle nuove responsabilità istituzionali comunitarie, dalla Commissione europea alla presidenza del Consiglio europeo, oltre che le conseguenze del voto sugli assetti politici nazionali, da molti più attese che non quelle sul futuro dell’Unione Europea.
L’altra faccia dell’Unione Europea
In questa campagna elettorale condotta “a spese” dell’Unione Europea, trattata da capro espiatorio utile per occultare le responsabilità dei suoi Paesi membri, era normale che il volto dell’UE venisse sfigurato e fosse in ombra l’altra faccia della medaglia che rendesse giustizia alle molte cose fatte in questi anni.
Ancora tragedia nel Mediterraneo
Si sta consumando l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo, fra quel pezzo di mare tra Africa ed Europa diventato ormai una frontiera tra la vita e la morte. Un ennesimo sussulto di indignazione, di constatazione di impotenza di fronte ad un fenomeno di immigrazione che non accenna a diminuire e che rovescia sulle nostre coste non solo le tragedie personali di tante donne e tanti uomini, ma anche tutta l’instabilità politica che si è venuta a creare ai confini meridionali dell’Europa.
La nuova UE: l’Italia scopre le carte
Non si è capito molto fino ad oggi come sarà l’Unione Europea del futuro. Quelli che remano contro - Cinque stelle e Lega in particolare - poco o nulla ci hanno spiegato che ne sarà dell’Europa dopo che l’avranno “rivoltata come un calzino” o privata dell’euro. Quelli che sono per l’Europa, o per “più Europa”, sono rimasti vaghi nei loro impegni e non si arrischiano a parlare abbastanza chiaro perché tutti capiscano a che cosa puntano.
Maggio 2014: in tanti vogliono fare la festa all’Europa
8 maggio 1945: per gli USA è il giorno della vittoria in Europa a conclusione della Seconda guerra mondiale; per l’URSS la data è quella del 9 maggio, questione di fusi orari.
Notizie dal Mediterraneo
Sono ormai alcuni mesi che l’attenzione del mondo è soprattutto rivolta ad Est dell’Europa, in quell'Ucraina che sembra avviarsi risolutamente verso una guerra civile e a diventare teatro di scontro fra Russia ed Occidente. Ma non mancano fermenti inquietanti anche a Sud dell’Europa, a tre anni dalle Primavere arabe che hanno ridisegnato prospettive e rapporti di forza nella regione e sullo scacchiere internazionale.
Elezioni Europee: la posta in gioco
Ormai ci siamo. Mancano pochi giorni alle elezioni europee, probabilmente le più importanti da quando, nel 1979, siamo stati chiamati a eleggere direttamente il Parlamento europeo.
Campagna elettorale e populismi
Le campagne elettorali dovrebbero essere un momento alto della vita democratica, l’occasione nella quale al cittadino vengono fornite analisi della situazione, proposte di intervento, obiettivi di lungo periodo. Al cittadino - elettore il compito di farne una valutazione, confrontarla con le proprie opzioni sociali e politiche e tradurre nel voto la sua scelta, affidandone l’esecuzione al partito e alle persone in cui ripone fiducia.
Ucraina: sarà possibile evitare la guerra?
La tensione sale sempre più in Ucraina e alle sue frontiere orientali. Le speranze riposte nella Conferenza di Ginevra tenutasi il 17 aprile scorso, tra USA, Russia, Unione Europea e Ucraina e il relativo accordo raggiunto, sembrano, giorno dopo giorno, svanire in un crescendo di mutue accuse, di ragioni e responsabilità attribuite a torto o a ragione e che hanno solo come effetto di ridurre gli spazi della diplomazia e del dialogo e di aprire la strada alla possibilità dell’uso delle armi.
Alzare lo sguardo al mondo
A forza di guardare dove si mette il piede nel breve cammino della nostra vita, rischiamo di finire su strade sbagliate o su sentieri che non portano lontano: può capitare a ciascuno di noi, come a chi ha responsabilità della cosa pubblica, a livello locale e nazionale in particolare.
Venti di guerra ad Est
La situazione in Ucraina non accenna a calmarsi e gli spazi lasciati alla diplomazia e al dialogo sembrano molto esigui. All’est del Paese tuonano toni minacciosi, richieste di secessione e di adesione alla Russia, accuse di fascismo al nuovo Governo provvisorio ucraino. Dopo l’annessione della Crimea è infatti in corso, così almeno appare, un processo di disintegrazione dell’Ucraina, portando al massimo il rischio di una guerra civile dagli effetti devastanti sul piano interno e con imprevedibili ricadute sul piano geopolitico e sui rapporti tra Russia e Occidente.
Il ritorno in Europa dei vecchi fantasmi
Molte cose stanno cambiando in questa nostra vecchia Europa che resta vecchia non solo per l'età crescente della sua popolazione, ma anche per le sue mai spente tentazioni nazionaliste, rimodellate da disegnare una nuova carta politica dell'Europa, complice la crisi e l'inadeguatezza della sua classe politica.
Sempre più in salita il processo di pace fra Israele e Palestina
Questi ultimi mesi, in cui l’attenzione della comunità internazionale era completamente rivolta agli avvenimenti in Ucraina e Crimea, hanno segnato ancora una volta la difficoltà di riavviare negoziati di pace fra Israele e Palestina.