L’impossibile pace israelo-palestinese
ra il 30 settembre scorso quando, alla sede delle Nazioni Unite a New York, è stata innalzata per la prima volta la bandiera palestinese. La Palestina era entrata all’ONU in quanto membro osservatore nel 2012 e, all’inizio del 2015, alla Corte Internazionale dei diritti dell’uomo.
Turchia e Medio Oriente
Le recenti turbolenze politiche della Turchia, la serie di attentati che hanno fatto più di un centinaio di vittime, l’ambigua e tardiva partecipazione alla lotta contro il sedicente Stato islamico hanno riportato sotto i riflettori dell’attualità tutti gli interrogativi sul ruolo che tale Paese sta avendo nel contesto del Medio Oriente.
Consiglio europeo d’autunno: chi l’ha visto?
Non capita spesso che un Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo, come quello tenutosi a Bruxelles a metà ottobre, lasci così poche tracce nei commenti della stampa, figuriamoci nella mente dei cittadini europei.
L’Italia per il rilancio dell’Unione Europea
È della settimana scorsa la notizia che il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha inviato una lettera ai suoi colleghi di Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo per invitarli a Roma e cercare insieme le condizioni per un rilancio dell’Unione Europea. Come spesso accade in politica, i tempi scelti per questo genere di iniziative non sono casuali: da una parte fanno eco a eventi analoghi del passato e cercano di tenere conto di opportunità e rischi del presente.
Fuochi incrociati sul Medio Oriente
Con gli attacchi aerei russi in Siria, iniziati una settimana fa, gli scenari politici stanno rapidamente e pericolosamente cambiando, mettendo in ulteriore evidenza quanto il Medio Oriente sia ormai diventato un teatro di guerra dai molteplici e intricati interessi a livello regionale e internazionale.
Un’Europa senza politica estera?
Con tutto quello che sta capitando nel mondo, in particolare nei dintorni dell’Europa, viene spontaneo chiedersi: «Ma l’Unione Europea ha una politica estera e di sicurezza?». A voler essere sbrigativi la prima risposta che viene in mente è negativa, per i più ottimisti potrebbe essere: «Qualcosa c’è, ma non si vede».
L’aria che si respira in Europa
Sono passati oltre 25 secoli da quando uno dei primi filosofi greci, Anassimene, ci spiegò che l’aria era il principio di tutto: noi cominciamo a capirlo solo adesso, quando si annuncia che l’aria di oggi, inquinata e surriscaldata, potrebbe portarci alla fine del nostro pianeta, malmenato come non mai in questi ultimi due secoli, dopo il “miracolo” europeo della rivoluzione industriale.
Guerra e pace con Bachar al-Assad
Più di quattro anni di guerra, circa 250 mila vittime e 4 milioni di persone fuggite dal Paese sono i numeri impressionanti della guerra in Siria iniziata nel marzo 2011.
Passi avanti dell’UE sull’emergenza migranti
Non corre l’Unione Europea sull’emergenza migranti, ma qualche passo avanti lo sta facendo. L’ondata di disperati rovesciatasi sulle frontiere europee ha contribuito a disincagliare la barca dell’UE e a rimetterla in linea di navigazione, anche se ci vuole ben altro per affrontare le sfide epocali che l’aspettano nell’alto mare di questo mondo che cambia.
Tempo di elezioni nell’UE
È toccato ai greci aprire le danze delle consultazioni elettorali d'autunno. Domenica scorsa sono tornati ai seggi per la terza volta in appena otto mesi.
Le guerre in Siria
Sono più di quattro anni che la guerra siriana, nella sua costante e tragica evoluzione, contribuisce a sconvolgere gli equilibri geopolitici, geografici, economici e soprattutto umani del Medio Oriente.
La grande faglia dell’Europa
Sono trascorsi solo alcuni giorni fra il discorso sull’Unione, pronunciato da Jean-Claude Juncker davanti al Parlamento Europeo a Strasburgo, e la riunione dei ministri degli Interni tenutasi a Bruxelles lo scorso lunedì 14 settembre. Solo pochi giorni che hanno rimesso in evidenza la profonda spaccatura creatasi non solo fra gli Stati membri dell’Unione ma anche fra questi, la Commissione e il Parlamento europeo.
Juncker e l’Europa della buona volontà
Doveva parlare dello “stato dell’Unione” il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, davanti al Parlamento europeo la settimana scorsa a Strasburgo. Il meno che si possa dire è che ne ha parlato con franchezza, denunciando ripetutamente che «Non c’è abbastanza Europa in questa Unione e non c’è abbastanza Unione in questa Europa». Più chiaro di così era difficile.
La pace miope dell’Europa
Quando nel 2012 venne attribuito il Nobel per la Pace all’Unione Europea, insieme al compiacimento di molti non mancarono le perplessità di alcuni. La motivazione apparve un po’ superficiale, anche se a prima vista verosimile: «Per oltre sei decenni ha contribuito all’avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa».
Quando la solidarietà divide e chiarisce
Qualche giorno fa il Corriere della Sera, per illustrare un articolo dedicato a “La grande spaccatura” dell’Europa a proposito dell’accoglienza dei migranti e profughi, ha pubblicato un’illuminante carta dell’Unione Europea.
Sergio Mattarella al Forum Ambrosetti 2015
Quel che accade rende sempre più evidente l'esigenza di maggiore integrazione non soltanto attraverso politiche omogenee, ma necessariamente anche attraverso sempre più adeguate istituzioni comuni.
Sergio Mattarella, Cernobbio, 5 settembre 2015
Europa, capro espiatorio
È ormai diventata una moda, uno stucchevole luogo comune, addebitare ogni possibile colpa all'Europa. È sua la colpa se la Grecia va a fondo, se le Borse traballano, se la crescita e l'occupazione non arrivano e, naturalmente, è tutta colpa dell'Europa se non accoglie tutti i flussi migratori che straripano ovunque, per mare e per terra.
Le migrazioni cambieranno l’Europa
Stanno per concludersi le rituali vacanze estive, un periodo di riposo e di svaghi che sembra mettere in sospeso o fra parentesi il quotidiano incalzare dell’attualità politica nel nostro Paese, in Europa e nel mondo. Eppure, in questo periodo di normale e generale distrazione, l’attualità non si è concessa pause e ha continuato a tessere le sue inquietanti tele.
L’Europa che non esiste
Se fosse stata necessaria la prova che l’Europa dei popoli ancora non esiste, l’ondata di migrazioni che la sta investendo ormai da tempo questa prova l’ha fornita con tutta evidenza.
Estate calda per l’Europa in un mondo bollente
Non è stato solo il meteo a registrare temperature alte nel corso di questa estate. Anche il termometro della politica e dell’economia ha segnato picchi di calore intenso che non accennano a ridursi.
Prima, in Europa, la vicenda greca e le ripetute tragedie dei flussi migratori, nell’area mediorientale l’imbarbarimento senza fine nell’area dei conflitti alimentati dal terrorismo islamista, da qualche giorno in Asia turbolenze valutarie e, nel mondo, crolli dei mercati hanno alzato il livello di allarme, annunciando un autunno non meno caldo dell’estate che se ne sta andando.