Brividi spagnoli: torna a salire la febbre nell’UE
Si susseguono, e non hanno l’aria di essere gli ultimi, i giorni neri della Borsa e le impennate dello “spread”, incubo ormai familiare a milioni di persone che fino a ieri vivevano felici senza sapere che cosa fosse il differenziale tra i titoli pubblici dei Paesi in crisi e i mitici “bund” tedeschi, loro fratelli in sempre smagliante forma.
L’Italia vista da fuori
Due argomenti di politica italiana hanno fatto in questi giorni i titoli dei giornali stranieri: la rovinosa caduta della Lega e la contrastata riforma del mercato del lavoro.
I cittadini e il futuro dell’Europa
Nei suoi sessant’anni di storia, l'UE è riuscita a fornire soluzioni concrete ai problemi del continente ma oggi si dimostra lenta nell'offrire risposte alla crisi greca, facendo riscontrare una certa distanza tra le istituzioni e i cittadini europei. Queste difficoltà hanno delle radici storiche e delle ragioni tecniche, ma le difficoltà economiche e sociali che stiamo affrontando hanno permesso l'apertura di un dibattito sul futuro dell'UE, sulla gestione dell'economia europea e sulla legittimazione democratica delle istituzioni.
Birmania: fine di una dittatura?
Il 1° aprile gli occhi della comunità internazionale erano puntati sulla Birmania e sulle elezioni suppletive che dovevano rinnovare 45 seggi su 664. Il Partito di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace e emblema dell’opposizione birmana, la “Lega nazionale per la Democrazia”, ha partecipato alla competizione elettorale, conquistando praticamente tutti i seggi in palio. Una vittoria schiacciante, definita storica e che, se rispettata, potrebbe dar credito alle recenti dichiarazioni di apertura del Governo volte a portare gradualmente la Birmania fuori dal lunghissimo isolamento in cui l’aveva tenuta una giunta militare violenta e predatrice.
Giochi pericolosi
Questa crisi che non finisce di finire continua a registrare tensioni all’interno dell’UE e dei suoi Stati membri, senza escludere giochi pericolosi in entrambi i casi. -Aggiornato al 5 aprile 2012-
L’ONU, il Medio Oriente e la pace
Giornate intense di negoziati all’ONU in questi ultimi giorni di marzo. Sul tavolo due conflitti situati ambedue nel cuore del Medio Oriente.
Del buon uso dell’Europa
La riforma in corso del mercato del lavoro ha agitato molte bandiere ed è molto più politica che tecnica, contrariamente a quanto si va dicendo per disinnescare il terreno minato che l’attende. Ancora una volta ci si fa scudo dell’Europa, delle sue raccomandazioni e, visto che funziona, dei rischi che continua a far correre la crisi finanziaria ed economica.
Bambini ebrei, bambini palestinesi
La tragedia avvenuta in una scuola ebraica in Francia, in cui hanno trovato la morte 4 persone, di cui 3 bambini ha risvegliato l' attenzione sul conflitto israelo palestinese che da decenni è fermo al centro di una delle regioni più instabili del pianeta. Un conflitto che oggi più che mai si trova sul binario morto dei negoziati di pace e su cui non si intravedono spiragli di una possibile soluzione.
La strada verso l’Europa di domani
Tra spinte e controspinte l’avventura dell’UE continua: toccherà ai cittadini europei decidere in quale direzione farla svoltare per non lasciarla ferma ai bordi della pista di un mondo che cambia velocemente.
Un anno di repressione in Siria
È trascorso esattamente un anno dall’inizio delle manifestazioni contro il regime di Bashar al Assad in Siria. Un anno in cui la repressione, la violenza, i bombardamenti, la tortura e la morte sono state le uniche risposte di un regime senza scrupoli ...
Qualcosa si muove in Europa
Mentre in Italia, partiti allo sbando e già in campagna elettorale cercano di salvare il salvabile, anche a costo di mettere a repentaglio il salvataggio del Paese, in Europa si rimettono in moto i sostenitori di “più Europa”, all’indomani dell’avvio di soluzione per la crisi greca e nell’attesa che i 25 Paesi firmatari dell’Accordo di stabilità finanziaria affrontino un difficile percorso di ratifica.
Putin eletto al primo turno con 64% dei voti
Nessuno si faceva illusioni sulla vittoria di Vladimir Putin alla presidenza della Federazione russa. L’unico fragile interrogativo era se questa vittoria sarebbe passata attraverso un secondo turno, cosa che avrebbe aperto uno spiraglio alla prospettiva di un cambiamento nella gestione del potere in senso democratico. E invece le cose sono andate diversamente.
Democrazia in Europa e in Valsusa
La decisa presa di posizione del Governo sulla TAV, poche ore dopo la conclusione del Consiglio europeo di Bruxelles di venerdì, merita riflessione, ferma restando la condanna di ogni forma di violenza, compresa quella verbale, da qualunque parte essa venga.
Confusione sotto i cieli d’Europa
Grande è la confusione sotto i cieli d’Europa, Italia compresa, e non consola che qualcosa di simile interessi molta parte del mondo.
Per non cercare troppo lontano da noi, basta ricordare quanto sta avvenendo sui bordi del Mediterraneo ...
Siria, Iran e la destabilizzazione di una regione
Il braccio di ferro in corso in Siria fra il regime di Bachar al Assad e il suo popolo continua in un crescendo di violenza e di repressione, con un numero di vittime che aumenta ogni giorno e senza il minimo segnale di un possibile sbocco pacifico alla situazione.
Grecia, culla o tomba d’Europa?
Molto ci si è interrogati e molto ci si interrogherà ancora sul destino economico e finanziario della Grecia e non basterà la risposta positiva del ministri delle finanze dell’Eurogruppo a mettere un punto fermo al rischio di bancarotta greco o, come è stato detto, alla “danza macabra” dell’Europa.
Dalla Grecia un messaggio all’Italia?
“L’Italia non è la Grecia”, hanno ripetuto in questi giorni voci autorevoli: tra queste, le perentorie dichiarazioni del Presidente Giorgio Napolitano e del Presidente del Consiglio Mario Monti; affermazioni analoghe anche da fonti di Bruxelles, ma con toni meno rassicuranti e qualche “distinguo”.
Il ritorno delle quote latte
A volte ritornano e in genere non portano buone notizie.
Tocca adesso alle “quote latte”, protagoniste di una vicenda, non proprio esaltante, iniziata per l’Italia e per l’Europa nel lontano 1984, quando l’UE decise di fissare contingenti nazionali di produzione lattiera, con pesanti sanzioni per i trasgressori.
Cittadini con molte frontiere
Chi segue anche solo distrattamente l’attualità europea se n’è accorto da un pezzo: i funzionari dell’Unione, i media specializzati e talvolta anche gli europarlamentari usano un linguaggio tutto loro, che spesso è difficile da decifrare.
Russia e Cina dicono no alla Risoluzione dell’ ONU sulla Siria
Il veto russo e cinese al Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla Risoluzione di condanna del regime siriano era previsto e ha giustamente sollevato un’ondata d’ indignazione fra gli altri paesi e nella comunità internazionale. Non era la prima volta, visto che già nell’ottobre scorso il Consiglio di sicurezza si era piegato di fronte alle intransigenze dei due paesi, restii su tutta la linea a condannare un dittatore che, mentre si votava all’ONU, continuava a massacrare il suo popolo, facendo più di duecento vittime a Homs.