Le due Germanie

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Il rischio del crack bancario di Cipro ha riportato sotto la luce dei riflettori il ruolo della Germania, della sua centralità nello scacchiere europeo, dell’eurozona in particolare. Fiumi d’inchiostro si sono riversati sui giornali e in saggi sull’argomento. Tanto per citare due titoli tra tanti, quello di Le Monde del 24 marzo che recitava: “La Germania, capro espiatorio di un’Europa del Sud in crisi” e quello de Il Sole 24 ore del giorno prima che suonava un po’ diverso: “Merkel, la pazienza è agli sgoccioli”, dove a perdere la pazienza sarebbe la Cancelliera Merkel.
Come si vede letture diverse e a tinte forti che traducono, da una parte dall’altra, un clima di irritazione, se non qualcosa di più inquietante.
Per farsi un’idea meno approssimativa su questa Germania di cui tanto si parla e sparla, anche in Italia, può essere utile la lettura di due libri, del tutto diversi tra loro per genere e tonalità, ma illuminanti su un Paese sul quale continuano a pesare le ombre della storia recente, spesso con esagerazioni e semplificazioni.
La Germania dal 1990 ha ritrovato un’unità che cercava da tempo, oggi la coesione nazionale è una realtà in corso di consolidamento, la sua democrazia resta plurale come anche le voci che la rappresentano, come raccontano due libri: quello di Gertrud Hoehler, Sistema Merkel. Come la Cancelliera mette in pericolo la Germania e l’Europa (Castelvecchi ed. 2012) e Joachim Gauck, Libertà! (Add ed.).
Due figure importanti di politici, entrambi venuti dalla vecchia Repubblica democratica tedesca, ma agli antipodi tra di loro quando si tratta di confrontarne i valori di riferimento. Un confronto, che secondo la Hoehler è presto risolto: da una parte la Merkel, donna di potere grazie alla sua estraneità ai valori e dall’altra Gauck, che sui valori ha costruito tutta la sua vita fino a diventare nel 2012 Presidente della Repubblica federale tedesca, nonostante la poca simpatia nei suoi confronti della Merkel.
Va ricordato che il libro della Hoehler, ex collaboratrice di Helmut Kohl, è una biografia politica al vetriolo della Cancelliera e che quello del Presidente Gauck è un “manifesto” politico sul trittico libertà, responsabilità e tolleranza.
Stimolante tuttavia una lettura comparata degli interpreti di “due Germanie”. La Cancelliera, di cui si dice che “la volontà di potere non si lascia rallentare da nessun credo…Nessun principio la ostacola”, resa forte dalla sua “immunità ai principi”. Un profilo che farà dire a Gauck della Merkel: “La rispetto, ma non riesco a discernerla”.
Non meno inquietanti i passaggi della Hoehler sulle responsabilità della Merkel verso l’Europa, quando ricorda che la Cancelliera “si distaccò dall’Europa, che era stata il progetto di Kohl. Era in gioco la sua rielezione e una Cancelliera viene eletta solo nel proprio Paese”, tattica illustrata nel capitolo “Il capolavoro di Merkel: un abito made in Germany per l’Europa”, fino a minacciarne la democrazia.
Di tutt’altra tonalità il “manifesto” di Gauk, convinto che “l’Europa è il continente in cui molte persone vorrebbero vivere”, concludendo: “Il mio augurio è che la nostra società possa svilupparsi nella tolleranza, nella coscienza dei suoi valori e nell’amore per la libertà”.
Un messaggio per tutti noi, Merkel compresa.

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