2014: un bilancio

Sta per concludersi l'anno 2014 e, inevitabilmente, si avvicina anche l'ora dei bilanci. Anno innanzitutto che ha segnato il centenario dell'inizio della prima guerra mondiale e anno in cui - sono le parole di Papa Francesco - il mondo sembra essere entrato in una terza guerra mondiale, ma «combattuta a pezzetti». Non è stato infatti, a livello globale, un anno in cui le speranze di pace abbiano avuto il sopravvento sulle realtà di guerre che si sono accese un po’ ovunque e, in particolare, proprio ai confini di questa nostra Europa.

Richiedenti asilo in forte aumento nell’UE, moltissimi siriani

Secondo gli ultimi dati resi noti da Eurostat, il numero dei richiedenti asilo nel terzo trimestre 2014 è aumentato in maniera considerevole rispetto allo stesso periodo del 2013.

Approvati i PON occupazione e istruzione dell’Italia

Si intitolano rispettivamente “Sistemi di politiche attive per l'occupazione" e “Per la Scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento” i due documenti presentati dall’Italia nell’ambito di Fondi europei 2014 - 2020 e approvati dalla Commissione Europea il 17 dicembre scorso.

Europa: tempo di bilanci, fuori i numeri

Fine anno, è il momento dei bilanci. Scorrono fiumi di parole, abbondano i luoghi comuni, come quello del “bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto”, trasudano rimpianti per quello che si poteva fare e non si è fatto, fioriscono critiche a tutti meno che a se stessi, tutti a battersi il pugno sul petto degli altri.

Riconoscimento dello Stato di Palestina: il Parlamento europeo vota a favore

Il 17 dicembre 2014 il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria ha approvato una risoluzione a favore, «in linea di principio», del riconoscimento dello Stato della Palestina. Il Parlamento europeo ha ribadito il proprio sostegno agli sforzi diplomatici dell’UE nel processo di pace in Medio Oriente votando in maggioranza a favore della Risoluzione redatta da cinque gruppi politici; in totale, i voti favorevoli sono stati 498, a fronte di 88 contrari e 111 astenuti.

A Lima un piccolo passo avanti sul clima

Si è conclusa a Lima, domenica scorsa, l’ultima grande Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che dovrebbe portare a fine 2015, a Parigi, alla firma del tanto atteso primo accordo mondiale sugli impegni per fermare il surriscaldamento del Pianeta. Un accordo vincolante fra Paesi industrializzati, storici e maggiori responsabili delle emissioni di CO2 negli ultimi 150 anni e i Paesi emergenti o in via di sviluppo, volto a sostituire il Protocollo di Kyoto a partire dal 2020 e con l’obiettivo di contenere l'aumento del riscaldamento climatico entro i 2 gradi.

L’Unione Europea finanzia gli astri nascenti della ricerca

Il Consiglio Europeo della Ricerca (CER) ha stanziato 485 milioni di euro nell’ambito del concorso StartingGrans, borsa di studio per giovani ricercatori a inizio carriera. I ricercatori selezionati sono stati in tutto 328 e riceveranno contributi fino a un massimo di due milioni di euro ciascuno.

ILO: Stagnazione dei salari, ripresa lontana

Secondo il Rapporto globale sui salari 2014 - 2015 recentemente pubblicato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) la crescita dei salari ha subito un rallentamento, passando dal 2,2% del 2012 al 2,0% nel 2013. Un dato ancora lontano dal 3,0% del periodo pre - crisi.

Relazione congiunta sull’occupazione 2015

La Relazione è stata pubblicata a fine novembre, come allegato alla Growth Annual Survey (Analisi annuale della crescita), il documento che apre il “semestre europeo”, individuando gli obiettivi e le politiche che per l’UE e gli Stati membri devono essere prioritari in vista del raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020.

Italia e Germania per ricostruire l’Unione Europea

Che molta influenza abbia avuto, e continui ad avere, la Germania sulla vita dell'Europa è un’evidenza che non sfugge a nessuno. Nel bene e nel male, nel secolo scorso e in questo che stiamo vivendo. Qualcosa di analogo si può dire dell’Italia, benché in misura minore: anche qui nel bene e nel male, ieri e oggi.

Investimenti in ricerca e sviluppo: necessari maggiori sforzi

Gli investimenti nella ricerca e sviluppo da parte delle imprese aventi sede nell’UE sono aumentati del 2,6% nel 2013, nonostante il contesto economico sfavorevole. Tuttavia, questo aumento ha subito un rallentamento rispetto al 6,8% dell’anno precedente, attestandosi al di sotto della media mondiale del 2013 (4,9%) e dei livelli delle imprese aventi sede negli Stati Uniti (5%) e in Giappone (5,5%).

L’Europa guarda allo Stato della Palestina

In un contesto regionale mediorientale oggi più che mai attraversato da grandi instabilità, da vecchie e nuove guerre, da confronti religiosi sempre più incrociati con la politica, le attenzioni rivolte recentemente alla Palestina da parte, in particolare, di molti Paesi europei, gettano una luce di speranza sul futuro di negoziati di pace con Israele.

Premio europeo Carlo Magno della gioventù: aperte le candidature per vincere fino a 5.000...

Dal 2 dicembre 2014 al 2 febbraio 2015 i giovani europei tra 16 e 30 anni possono partecipare alla competizione per il “Premio europeo Carlo Magno della gioventù”, che prevede un monte premi di 10.000 euro.

Analisi annuale della crescita 2015 nell’UE

Il 28 novembre è stata pubblicata dalla Commissione europea l'analisi annuale della crescita 2015 che segna l'inizio del ciclo annuale della governance economica, definendo le priorità economiche generali dell'UE, fornendo agli Stati membri orientamenti politici per l'anno successivo. Nonostante tutti gli sforzi compiuti dall’UE e dagli Stati nazionali, il rilancio dell'economia europea resta debole e fragile ostacolando la ripresa dell’occupazione. Dall’analisi emergono, quindi, come necessità prioritaria l’impegno degli Stati nella ricostruzione del rapporto di fiducia tra cittadini e UE e il rilancio della crescita.

ItaliaEuropa: non va bene, potrebbe andare peggio

Che l’Italia non sia ancora uscita dalla crisi è esperienza quotidiana, che possa uscirne resta una speranza che non sembra bastare a infondere fiducia agli italiani – come racconta l’ultimo Rapporto del Censis – e lascia scettici molti in Europa.

Duccio Galimberti e il futuro dell’Europa

In occasione della serata tenutasi a Cuneo presso la sala San Giovanni, lo scorso 3 dicembre, Franco Chittolina, presidente di APICE, ha sintetizzato le tre principali “lezioni” che oggi si possono trarre dall’azione di Duccio Galimberti, figura emblematica della Resistenza a Cuneo e non solo.

Caritas Europa: Strategia 2020, a che punto siamo

Caritas Europa ha pubblicato la quarta edizione del rapporto-ombra annuale sulla strategia Europa 2020, presentata al Parlamento Europeo in occasione della conferenza “Quale futuro per l’Europa?” del 19 novembre scorso.

Turchia, tra la visita del Papa e l’incontro con Putin

Sono stati certamente giorni di grande intensità, in questo fine novembre, per il Presidente turco Erdogan, che ha accolto sulla sua terra prima il Papa e subito dopo il Presidente russo Vladimir Putin. Due visite ovviamente di diversa portata ma che testimoniano ambedue del ruolo che la Turchia sta giocando e potrebbe giocare, fra Europa e Asia, non solo sullo scacchiere regionale del Medio Oriente ma anche in quella strategia geopolitica della Russia volta a ridistribuire le carte dei rapporti internazionali.

Mercato Unico digitale: l’Unione europea ne ha bisogno

Il vicepresidente della Commissione Europea Ansrud Ansip, alla guida del “project team” “Unione Digitale”, ha esposto durante l’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo le ragioni che rendono imprescindibile l’avanzamento del Mercato Unico Digitale che «deve rappresentare una solida base per il futuro». Sottolineando il consenso del Parlamento circa l’ambizioso progetto di realizzare un mercato unico digitale veramente connesso, Ansip ha espresso la propria preoccupazione per le divergenze ancora esistenti tra Stati membri, in tema di mercato unico delle telecomunicazioni che del mercato unico digitale rappresenta un tassello fondamentale.

Regali di Natale in arrivo dall’UE

Nei giorni scorsi sono stati più d’uno i soggetti che nell’UE sono andati all’incasso. Davanti al Parlamento europeo il neo - presidente della Commissione europea, Jean - Claude Juncker, ha incassato la fiducia, ampiamente prevista, dopo la messa in accusa da parte di populisti e opposizioni varie per le astuzie fiscali adottate dal suo Paese, il Lussemburgo, per rimpinguare le proprie casse a spese degli altri partner europei.

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