Immigrazione: quali le politiche messe in campo dall’UE?

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La Rappresentanza della Commissione Europea in Italia ha pubblicato un approfondimento dal titolo: “Allarme immigrazione: l’Unione Europea lascia l’Italia da sola. Sarà vero?” Il documento fa subito chiarezza fin dalle prime righe “se con Unione Europea ci si riferisce alla Commissione europea è certamente falso. La Commissione, infatti, ha offerto tutto il supporto finanziario e logistico previsto dalle competenze che gli Stati membri le hanno voluto conferire. Se invece la critica è rivolta a questi ultimi, possiamo affermare che si può certamente fare di più in termini di solidarietà”.

Le azioni a sostegno dell’Italia nell’ambito della politica di migrazione e asilo sono state numerose: la Commissione ha infatti stanziato, 30 milioni di euro destinati alle autorità italiane (il dato si riferisce solamente agli ultimi sei mesi), per incrementare la capacità ricettiva delle strutture di accoglienza e di assistenza sanitaria e per supportare le operazioni di sorveglianza e soccorso in mare (Mare Nostrum).

Il documento ricorda inoltre che l’Italia ha ricevuto dall’UE, nel periodo 2007-2013, una grande percentuale dei fondi destinati all’immigrazione e all’asilo (478 milioni di euro),  ai quali vanno aggiunti i fondi europei stanziati per il periodo 2014-2020: oltre 310 milioni di euro dal Fondo asilo, migrazione e integrazione  e più di 212 milioni di euro del Fondo per la sicurezza interna.

Anche dal punto di vista logistico l’UE si è mobilitata rafforzando l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne (FRONTEX), rendendo più efficaci le regole per le operazioni di sorveglianza costiera (il nuovo regolamento approvato dal Consiglio dell’UE è datato 13 maggio 2014) e rendendo operativo il Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR) con l’obiettivo di rendere maggiormente efficace lo scambio di informazioni e la cooperazione tra gli Stati membri.

L’approfondimento si conclude con una serie di esempi concreti sulle resistenze fatte dai governi nazionali, che hanno bloccato l’iter di approvazione delle riforme proposte dalla Commissione per migliorare la situazione esistente e per evitare il ripetersi di altre tragedie. 

L’auspicio della Commissione, si legge, “è  di far sì che le norme europee vigenti vengano applicate e consolidate con la prospettiva di arrivare ad un’armonizzazione normativa, grazie alla quale la politica sull’immigrazione sarebbe davvero condivisa. Un obiettivo impossibile da raggiungere senza un impegno concreto e solidale da parte di tutti gli Stati membri”.

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