Una strategia europea per le esportazioni dell’UE

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Al fine di accrescere la competitività   delle imprese europee, in particolare di quelle piccole e medie (PMI), il Parlamento europeo sollecita la definizione di una strategia che favorisca l’accesso ai mercati esterni all’UE.
Alcuni punti centrali di tale strategia dovranno riguardare la rimozione degli ostacoli tariffari e non tariffari, garantire il rispetto delle norme internazionali, in particolare sulla proprietà   intellettuale, promuovere un accordo multilaterale che favorisca l’accesso ai mercati e accrescere l’assistenza alle imprese esportatrici. Un approccio europeo «più ambizioso» nell’accesso ai mercati, sottolinea l’Europarlamento, dovrebbe «rafforzare il ruolo dell’UE nel mondo», salvaguardare i posti di lavoro esistenti in Europa e crearne di nuovi, nonchà© accrescere la competitività   dell’UE la quale «dovrebbe impegnarsi al massimo per ottenere concessioni dai suoi partner commerciali che siano proporzionate al loro livello di sviluppo».
Il Parlamento chiede poi la creazione di servizi di assistenza nazionali o regionali «per centralizzare informazioni e segnalazioni, prestando particolare attenzione agli interessi e alle esigenze delle PMI». L’efficacia di tali reti, è precisato, «aumenterebbe notevolmente se le associazioni industriali nazionali e locali, le camere di commercio, le associazioni di PMI e gli enti di promozione del commercio partecipassero alla loro creazione».
Secondo i deputati europei la Commissione dovrebbe prevedere la creazione di un «registro delle denunce e di un servizio assistenza agli Stati membri e alle imprese» (con una sezione riservata alle PMI), nonchà© mettere a punto degli orientamenti strutturati per le priorità  , precisando quali sono i mercati, i settori e gli ostacoli sui quali è opportuno focalizzare l’attenzione.
Anche la politica di comunicazione sui servizi in materia di accesso ai mercati andrebbe rivista e rafforzata, con un’attenzione particolare per le PMI, mentre la Commissione è invitata a rafforzare la sua posizione negli organismi internazionali di normalizzazione come l’ISO.
A livello esterno, poi, l’Europarlamento ritiene che vadano rimossi gli ostacoli all’export europeo nonchà© tutelati maggiormente dai partner commerciali mondiali i diritti di proprietà   intellettuale e industriale, comprese le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine. Così come si auspica una maggior armonizzazione tra le norme europee e quelle dei partner mondiali, che non vada perಠa indebolire la legislazione europea nel campo della salute, della sicurezza, dell’ambiente e in materia sociale, ma piuttosto migliori quella dei partner commerciali dell’UE.

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