Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento dell’UE istituito nel 2021 per aiutare i paesi dell’UE a riprendersi dalla pandemia di COVID-19, fulcro del piano NextGenerationEU da 800 miliardi di euro, è ora a metà del suo ciclo di vita. La Commissione ha fatto il punto su ciò che il dispositivo è riuscito a fare finora e su ciò che può essere migliorato in futuro.
La valutazione intermedia evidenzia come il dispositivo stimola gli investimenti e le riforme, portando cambiamenti positivi per i cittadini e le imprese dell’UE. È stato inoltre fondamentale per affrontare problemi urgenti, come l’impatto della guerra in Ucraina. Dalla relazione emerge inoltre la necessità di migliorare la flessibilità del dispositivo e dell’attuazione dei piani nazionali, predisponendo la giusta capacità amministrativa e coinvolgendo nell’attuazione le autorità regionali e locali e le parti sociali.
Di seguito alcuni dei cambiamenti positivi attuati grazie al dispositivo:
- I paesi dell’UE hanno compiuto progressi nella realizzazione dei loro piani di riforma e investimento: alla fine del 2023 erano stati conseguiti più di 1 150 traguardi e obiettivi, il che ha generato un risparmio di 28 milioni di MWh di energia, ha consentito l’accesso a internet a più di 5,6 milioni di famiglie e ha protetto quasi 9 milioni di persone dalle catastrofi legate al clima.
- Un sostegno efficace alla ripresa economica dell’UE: gli investimenti pubblici in Europa sono aumentati durante la pandemia di COVID-19 e si prevede che si attestino al 3,4% del PIL nel 2024. L’attività economica ha registrato una ripresa e la disoccupazione è scesa al 6% circa.
- Un notevole impulso alla transizione verde: i piani di tutti i paesi dell’UE hanno superato l’obiettivo del 37% di interventi a favore del clima; alcuni paesi hanno destinato oltre il 50% del piano nazionale alle riforme per l’ambiente.
Per approfondire: il comunicato della Commissione europea