Più trasparenza sull’utilizzo dei fondi europei

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Per una maggior trasparenza delle istituzioni europee nei confronti dei cittadini, il Parlamento europeo ha chiesto di rendere pubblici i beneficiari di fondi comunitari, gli importi da recuperare, la «lista nera» dei frodatori, l’elenco dei lobbisti e di tutti gli esperti che assistono la Commissione.
Sollecitando anche norme etiche per i titolari di cariche pubbliche e un codice deontologico per l’Ufficio antifrode, l’Europarlamento sottolinea che la trasparenza «permette ai cittadini di partecipare più da vicino al processo decisionale, assicura maggiore legittimità   alle istituzioni dell’UE e fa sì che esse siano più efficienti e maggiormente tenute a rispondere ai cittadini all’interno di un sistema democratico».
Le pagine web della Commissione sui beneficiari di fondi comunitari – che si tratti di contratti, sovvenzioni, spese agricole o strutturali (o altri tipi di finanziamenti) – devono essere organizzate, classificate e presentate in modo razionale «per poter essere di utilità   pratica», sostengono i deputati europei. Per questo è richiesto di esaminare la fattibilità   di un motore di ricerca in grado di fornire ogni informazione sui beneficiari dei fondi e di introdurre, prima delle prossime elezioni europee del 2009, un sistema di informazione «pienamente operativo» destinato al grande pubblico e concernente tutti i beneficiari di sovvenzioni europee nonchà© le somme da recuperare.
Ogni istituzione dovrebbe poi adottare «norme in materia di etica professionale» per i propri membri, osservano gli eurodeputati, basate sulle prassi correnti relative «a tutti i pertinenti interessi finanziari».
Il Parlamento chiede anche alla Commissione la possibilità   di stilare una “lista nera” pubblica dei casi di frode comprovati e degli organismi che ne sono responsabili, così da «renderne noti gli autori e informare il pubblico», mentre osserva che il sistema di allarme rapido a tutela degli interessi finanziari dell’UE non copre i fondi agricoli e strutturali.
In generale, sostengono gli eurodeputati, una maggior trasparenza da parte delle istituzioni europee «permetterebbe all’opinione pubblica di comprendere meglio come vengono utilizzati i fondi europei», migliorando nel contempo le possibilità   di valutare l’efficacia della spesa dell’UE.

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