«Gli esseri umani oltre ad essere parte integrante della biodiversità dipendono da essa per procurarsi cibo, acqua e aria pulite, e un clima stabile. La biodiversità è il nostro capitale naturale, e lo stiamo spendendo troppo in fretta. Dobbiamo di riconoscere che la situazione è grave e impegnarci più a fondo per tutelare la biodiversità . Questo nuovo approccio multisettoriale ci metterà sulla giusta strada per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020».
Così il commissario europeo per l’Ambiente Janez Potoàƒâ€žà‚nik ha presentato la strategia europea per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020.
Il documento, che si colloca in continuità con gli impegni assunti a livello europeo nel marzo 2010 e con quanto deciso alla Convenzione sulla diversità biologica di Nagoya (ottobre dello stesso anno), prevede sei obiettivi prioritari.
In particolare la Commissione Europea invita istituzioni comunitarie e Stati membri a dare piena attuazione della normativa vigente in materia di protezione della natura e della rete di riserve naturali, al fine di migliorare lo stato di conservazione di habitat e specie; altrettanto importante è ritenuto il miglioramento e, laddove possibile, il ripristino di ecosistemi e servizi ecosistemici tramite l’incremento dell’uso di infrastrutture verdi.
Altre priorità stabilite dalla strategia sono: la sostenibilità delle attività agricole e forestali, la salvaguardia degli stock ittici dell’UE, il contenimento della diffusione delle specie invasive (spesso responsabili della perdita di biodiversità ), l’aumento del contributo dell’UE all’azione globale per la tutela della biodiversità .
Secondo il responsabile delle aree protette di Legambiente Antonio Nicoletti, il documento approvato a Bruxelles puಠavere ricadute importanti anche in Italia dove, sostiene Nicoletti, chiedendo maggiori investimenti nelle aree protette e nei siti della rete Natura 2000, «Non avremo più alibi per non intervenire contro quei fattori che minacciano la biodiversità ».