Il 18 e il 19 marzo scorso, si è tenuto a Mons, in Belgio, il 10° Vertice Europeo delle Regioni e delle Città, un’iniziativa del Comitato europeo delle Regioni e della Presidenza belga del Consiglio dell’UE. Obiettivo del Vertice era quello di segnare più marcatamente l’impegno degli eletti locali e regionali per un’’Europa del futuro più forte, equa e resiliente. Le regioni e le città, infatti, devono affrontare sfide crescenti legate alla crisi climatica, alla transizione digitale, alle disuguaglianze sociali e alle tensioni geopolitiche.
A conclusione dei lavori, il Vertice ha adottato una Dichiarazione, detta Dichiarazione di Mons, consistente nei seguenti cinque punti:
1. Richiesta di un maggiore impegno per investimenti pubblici più ambiziosi, sostenuti da una maggiore capacità di bilancio ed eventuali risorse proprie dell’UE per affrontare le sfide comuni, con l’importanza di guidarli seguendo l’obiettivo di coesione economica, sociale e territoriale delineato nel Trattato dell’UE e riconoscendo il contributo di questa politica al rafforzamento del mercato unico e della competitività dell’UE a livello globale.
2. Conferma dell’impegno verso il Green Deal europeo e l’allineamento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per raggiungere la neutralità climatica. Si propone, inoltre, di coinvolgere le autorità locali e regionali a vari livelli e di fornire fondi diretti per aiutare città e regioni a creare soluzioni innovative per affrontare la crisi climatica.
3. Richiesta di politiche a favore dell’uguaglianza di opportunità per tutti (…), tenendo conto della diversità delle realtà territoriali. Inoltre, si sottolinea la necessità di migliori pratiche locali e regionali nel contrastare la povertà e favorire l’integrazione sociale.
4. Richiesta di coinvolgimento delle autorità locali e regionali nella preparazione delle riforme e dell’allargamento dell’UE per il futuro, enfatizzando l’importanza del partenariato, della governance multilivello e della solidarietà. Si propone, inoltre, che l’Alleanza Europea delle Città e delle Regioni abbia un ruolo chiave nella ricostruzione dell’Ucraina.
5. Infine, si evidenzia l’importanza di potenziare la democrazia europea a livello locale e regionale, conferendo al Comitato delle Regioni Europee un ruolo più incisivo nell’architettura istituzionale e legislativa dell’UE.
Le regioni e le città sostengono che esse debbano essere ascoltate nella formulazione delle prossime politiche dell’Unione Europea e, per questo, chiedono ai leader europei di impegnarsi affinché le politiche dell’UE considerino le specifiche esigenze a livello locale e regionale. È stata affermata l’importanza di collaborare a tutti i livelli (UE, nazionale, regionale, locale) per fare una reale differenza e rendere l’Europa più forte, giusta e resiliente.