Rinnovare «profondamente» la politica euromediterranea

1194

Le due sponde del Mediterraneo «si stanno allontanando sotto il profilo economico, politico e culturale» secondo il Parlamento europeo, che chiede quindi di rinnovare «profondamente» la politica euromediterranea rafforzando il co-sviluppo dell’intera area.
Secondo l’Europarlamento il progetto di Unione per il Mediterraneo non è alternativo all’ampliamento dell’UE e non incide sulle prospettive d’adesione, ma rappresenta invece «un passo avanti» verso l’integrazione economica e territoriale e la cooperazione nell’ambito ecologico e climatico tra i Paesi del Mediterraneo rispetto al «deludente» processo di Barcellona, a patto che «siano realizzate le promesse e siano conseguiti risultati concreti e visibili».
Le iniziative economiche e commerciali per consentire la realizzazione di una zona di libero scambio reciprocamente vantaggiosa devono «favorire la crescita economica della regione, un suo migliore inserimento nell’economia mondiale e la riduzione del divario di sviluppo tra il nord e il sud del Mediterraneo, rafforzando la coesione sociale» osserva il Parlamento europeo, sottolineando perಠla necessità   di valutare l’impatto sociale dei processi di liberalizzazione, soprattutto in termini di sicurezza alimentare, perchà© l’obiettivo di un’area di libero scambio «non puಠessere valutato solo in rapporto alla crescita economica». Facilitando l’accesso al credito e al microcredito deve essere incoraggiata la creazione di piccole imprese, deve essere rafforzato il sostegno al Fondo euromediterraneo di investimento e partenariato (FEMIP) e valorizzato il ruolo delle parti sociali nella prospettiva di istituire un Comitato economico e sociale euromediterraneo.
La condizione basilare affinchà© tutto ciಠsia possibile è perಠquella di lavorare intensamente per creare «un’area di pace e stabilità   politica», condizioni «fondamentali per la sicurezza collettiva e individuale», a partire da una soluzione del conflitto israelo-palestinese che incide sul dialogo politico del partenariato euromediterraneo. L’UE deve quindi «assumere un ruolo guida» nella composizione dei conflitti, «conquistando la fiducia di tutte le parti implicate», mentre deve essere migliorata la «comprensione sociale e culturale tra i popoli» promuovendo il dialogo e la conoscenza reciproca.
Altre condizioni di fondo attengono alla promozione dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti dell’uomo e del pluralismo politico, contrastando le persistenza di «violazioni molto gravi», il rispetto della libertà   religiosa e di coscienza e dei diritti delle minoranze, applicando effettivamente la clausola sui diritti dell’uomo negli accordi di associazione. Così come deve essere rilanciata una gestione comune delle politiche migratorie, «evitando una visione esclusivamente securitaria», e vanno ampliati i settori di cooperazione, includendovi la gestione idrica, l’agricoltura, la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, l’energia, la formazione professionale, la cultura, la sanità   e il turismo.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here