Diminuisce in Europa la fiducia economica

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Nel mese di settembre l’indice europeo di fiducia economica (Economic Sentiment Indicator – ESI) delle imprese e dei consumatori è diminuito sia nell’UE che nella zona euro, a conferma del difficile momento dell’economia a livello globale ed europeo.
Secondo le rilevazioni effettuate dalla Commissione europea, infatti, l’ESI è sceso di 1,5 punti nell’UE e di 0,8 punti nell’area dell’euro, attestandosi rispettivamente a 85,2 e 87,7. Tale livello per l’UE è il più basso dal dicembre 1993, mentre per la zona euro è prossimo al livello minimo registrato nel 2001.
Particolarmente significativo l’indicatore relativo alla fiducia delle imprese per l’area euro, diminuito sensibilmente a dimostrazione del fatto che l’attività   industriale resta compressa.
La maggioranza dei Paesi dell’UE ha segnato una diminuzione dell’ESI, ma tra i più grandi Stati membri Italia e Francia hanno visto un leggero incremento (+0,5); cali sensibili hanno invece riguardato i Paesi Bassi (-5,2) e il Regno Unito (-4,2), più contenuti in Spagna (-1,4), Germania (-1,3) e Polonia (-1,2).
Per affrontare la difficile situazione economica-finanziaria, il presidente di turno dell’UE Nicolas Sarkozy ha promosso, con i capi di Stato e di governo europei che fanno parte del G8 più i presidenti di Eurogruppo, BCE e Commissione europea, una riunione che si terrà   a Parigi nei prossimi giorni. Così come l’emergenza economico-finanziaria sarà   il tema centrale del Consiglio europeo in programma a metà   ottobre. Secondo Sarkozy «è ora di ricordare alle banche che la loro missione fondamentale è finanziare l’economia».
Intanto il presidente della Commissione europea, Josà© Manuel Barroso, ha annunciato che «si sta preparando qualche misura e non solo a livello europeo», mentre il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ritiene necessario un «approccio sistemico» perchà© le autorità   pubbliche non possono procedere caso per caso, anche se le iniziative europee non devono copiare necessariamente quelle statunitensi.
Dal canto suo la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione di due direttive sui requisiti di capitale delle banche, sulla copertura relativa alle operazioni di cartolarizzazione (in modo da limitare le assunzioni di rischio) e la creazione dei collegi di supervisione dei gruppi bancari transfrontalieri. Tali proposte intendono portare a una riscrittura delle regole di vigilanza bancaria, su cui è in corso un difficile negoziato politico tra i governi europei.

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