Vertice europeo sull’occupazione

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Si è svolto a Praga un Vertice speciale dedicato all’impatto della crisi economica sull’occupazione, cui hanno preso parte le presidenze dell’attuale «troika» europea (i governi ceco, svedese e spagnolo), oltre alla Commissione Europea, ai datori di lavoro e ai sindacati.
In preparazione al Vertice, la Commissione aveva organizzato vari seminari con le presidenze dell’UE attuali e future (Madrid, 15 aprile; Stoccolma, 20 aprile; Praga, 27 aprile), mentre il 5 maggio è stato l’Europarlamento a organizzare un dibattito speciale sul tema. Il processo di consultazione ha fatto emergere le opinioni di un vasto fronte di parti interessate, parti sociali a tutti i livelli, rappresentanti di varie istituzioni europee, Stati membri, servizi pubblici di collocamento, circoli accademici e società   civile.
Così, dal Vertice conclusivo di Praga sono emerse dieci proposte di azione, a breve e a lungo termine, da realizzarsi a livello nazionale ed europeo insieme alle parti sociali:
– Aiutare il maggior numero di persone possibile a mantenere il proprio posto di lavoro, con aggiustamenti temporanei dell’orario di lavoro combinati ad azioni di riqualificazione finanziate pubblicamente (anche dal Fondo Sociale Europeo).
– Incoraggiare l’imprenditorialità   e la creazione di posti di lavoro, diminuendo ad esempio i costi extrasalariali della manodopera con misure di «flessicurezza».
– Migliorare l’efficienza delle agenzie nazionali di collocamento grazie ad attività   più intense di consulenza, formazione e ricerca del lavoro nelle prime settimane di disoccupazione, soprattutto a favore dei giovani disoccupati.
– Aumentare il numero degli apprendistati e dei tirocini di alta qualità   entro la fine del 2009.
– Promuovere mercati del lavoro più integrati che, grazie a incentivi, a politiche efficaci di intervento sul mercato del lavoro e all’aggiornamento dei regimi di assistenza sociale, possano tener conto dei gruppi svantaggiati come i disabili, i lavoratori scarsamente qualificati e i migranti.
– Adeguare le abilità   a tutti i livelli attraverso l’educazione permanente, in modo che chi termina un ciclo di studi disponga di strumenti per trovare un lavoro.
– Usare la mobilità   della mano d’opera perchà© la domanda e l’offerta di lavoro si possano incontrare con risultati migliori.
– Individuare opportunità   di lavoro, abilità   ritenute necessarie a svolgerle e migliorarne la prevedibilità   per meglio progettare l’offerta di formazione professionale.
– Assistere giovani e disoccupati nell’avvio di imprese proprie offrendo formazione specializzate, capitali e abbassando o eliminando l’onere fiscale per avviare un’impresa.
– Prevedere e dirigere la ristrutturazione attraverso l’apprendimento e lo scambio reciproci di pratiche esemplari.

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