L’Europarlamento approva il «pacchetto asilo»

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Il Parlamento Europeo ha approvato il «pacchetto asilo» per un sistema comunitario di protezione, introducendo alcuni emendamenti che rafforzano la solidarietà   tra Stati nell’accoglienza, riducono il ricorso alla detenzione e rafforzano la protezione dei più deboli.
Il «pacchetto», approvato dal Parlamento Europeo nella sua ultima seduta plenaria per la legislatura 2004/2009, era costituito da quattro Rapporti. Il primo definisce i diritti dei richiedenti asilo e le condizioni d’accoglienza in termini d’alloggio, nutrizione, cure sanitarie e assistenza psicologica, libertà   di movimento e diritto al lavoro (da garantirsi entro sei mesi dalla presentazione della domanda) e all’educazione (entro tre mesi). Sono previste disposizioni particolari per la protezione degli individui vulnerabili, come le donne incinte, i minori accompagnati e non, le vittime di tratta o tortura (inclusa la mutilazione genitale), mentre è regolamentata la detenzione amministrativa che è proibita per i minori non accompagnati e deve garantire l’assistenza giuridica in tutte le fasi in una lingua comprensibile dal richiedente. Il secondo Rapporto definisce invece i principi per la condivisione dell’onere (burden sharing) dell’accoglienza tra i 27 Stati dell’UE, migliorando le disposizioni del regolamento di Dublino del 2003. Si prevede la possibilità   di rialloggiare i richiedenti asilo da un Paese all’altro in base alle possibilità   di accoglienza offerte, rispettando i diritti dei richiedenti soprattutto per quanto riguarda l’assistenza giuridico-linguistica e il ricongiungimento famigliare. Il terzo Rapporto definisce il funzionamento della banca dati elettronica Eurodac, il cui scopo è evitare che un richiedente presenti domanda in più di un Paese dell’UE (asylum shopping) grazie alla raccolta delle impronte digitali. Infine, il quarto Rapporto prevede la creazione di un Ufficio europeo d’assistenza in materia d’asilo, con compiti di coordinamento dell’assistenza tra Stati membri e di formazione dei funzionari nazionali che si occupano d’asilo, in collaborazione con le ONG del settore e l’UNHCR.
L’approvazione del «pacchetto» da parte dell’Europarlamento, avvenuta in coincidenza col respingimento dall’Italia verso la Libia di 227 migranti diretti in Europa e con l’imminente approvazione del decreto sicurezza italiano, ha provocato reazioni accese da parte di vari europarlamentari italiani della Sinistra Europea e del Gruppo Socialista, mentre anche il Gruppo Liberale ha richiamato la Commissione affinchà© garantisca (pena l’apertura di una procedura di infrazione) che tutti gli Stati membri rispettino le procedure per l’accoglienza.

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