UE soddisfatta della sua politica di vicinato

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«La crisi economico-finanziaria, i violenti conflitti nel vicinato e l’instabilità   politica si ripercuotono sulla sicurezza e sulla prosperità   dei cittadini dell’UE. àˆ pertanto fondamentale che l’UE continui a fornire un sostegno tangibile ai Paesi vicini con vantaggi reciproci in termini di sicurezza e di prosperità  » sostiene la Commissione Europea in una valutazione della Politica Europea di Vicinato (PEV).
Riepilogando gli sviluppi nei 12 Paesi interessati dalla PEV, la Commissione evidenzia le ripercussioni della crisi globale e propone vari modi in cui l’UE potrebbe contribuire al loro processo di ripresa. Nonostante il difficile contesto del 2008, caratterizzato da sfide politiche ed economiche e da un rallentamento globale delle riforme, nonchà© dalle due guerre verificatesi in Georgia e nella Striscia di Gaza, secondo la Commissione i Paesi partner hanno registrato numerosi progressi in settori chiave della cooperazione come l’intensificazione dei contatti politici, degli scambi commerciali e della cooperazione in materia di ricerca e innovazione o l’aumento della mobilità   dei giovani. Inoltre, hanno «contribuito al notevole rafforzamento dei legami anche due nuovi quadri regionali, che completano le relazioni bilaterali differenziate: l’Unione per il Mediterraneo e il Partenariato orientale», che prevede un’agenda vasta per rinsaldare i legami dell’UE con Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina.
Nel 2008 è aumentata anche l’assistenza dell’UE ai partner PEV: sono stati impegnati 1,71 miliardi di euro, rispetto agli 1,67 miliardi del 2007.
«I nostri partner hanno registrato numerosi progressi in settori chiave come il commercio, la fiscalità   e il miglioramento del contesto imprenditoriale, ma devono fare molto di più, specie per quanto riguarda le riforme politiche, il buon governo e i diritti umani» ha dichiarato la commissaria europea per le Relazioni esterne e la Politica di vicinato, Benita Ferrero-Waldner, confermando come «la PEV rimarrà   lo strumento dell’UE per promuovere la riforme nei Paesi limitrofi».

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