Pubblicati i dati Eurostat su offerta di lavoro e costo del lavoro

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Secondo i dati dell’Eurostat, sia nell’eurozona che nell’Europa a 28, il tasso di crescita nell’offerta di lavoro è stato dell’1,7% nel secondo trimestre del 2015, stabile rispetto al primo trimestre, ma superiore rispetto all’1,6% del secondo trimestre dell’anno precedente. In particolare, all’interno del settore delle costruzioni la crescita è stata dell’1,2% nei paesi con la moneta unica e dell’1,3% nei paesi dell’UE, mentre nell’ambito dei servizi la crescita è stata del 2,1% in entrambe le zone.

Per quanto riguarda i singoli Paesi, le migliori performance sono state realizzate da Belgio e Germania (2,7%), seguite dal Regno Unito (2,5%), Repubblica Ceca (2,3%) e Svezia (2,0%); al contrario i risultati peggiori sono stati registrati in Lettonia (0,5%), Polonia (0,6%) e Portogallo (0,7%).

Confrontando i dati con il secondo trimestre del 2014, la maggior parte degli Stati hanno ottenuto le medesime prestazioni, con qualche eccezione in positivo, quale Repubblica Ceca (+1,1%), Croazia (+0,5%), Belgio, Lussemburgo e Olanda (+0,3%) ed in negativo come Germania e Grecia (-0,1%) e Cipro (-0,2%).

Inoltre, sempre stando ai numeri di un comunicato dell’Eurostat, il costo orario del lavoro è cresciuto dell’1,6% all’interno dell’area euro e dell’1,9% nei 28 Paesi dell’Unione Europea nel secondo trimestre del 2015 in rapporto con il trimestre dell’anno precedente. Nel primo trimestre del 2015 l’incremento nelle due zone era stato rispettivamente dell’1,9% e del 2,3%.

Considerando che le due componenti del costo del lavoro sono i salari ed i costi non salariali, nell’area euro il primo elemento è cresciuto dell’1,9% ed il secondo dello 0,4% nel secondo trimestre del 2015 rispetto a quello precedente. Per quanto riguarda l’Europa a 28, sempre nel secondo trimestre del 2015, i salari sono cresciuti del 2,1 % e i costi non salariali dell’1,1%.

Differenziando i diversi settori lavorativi, la crescita del costo orario del lavoro nell’Eurozona e negli Stati membri dell’Ue nel secondo trimestre del 2015, raffrontata con l’anno precedente, è stata rispettivamente nell’industria del 2,0% e del 2,1%, nelle costruzioni dell’1,1% e dell’1,9% e, infine, nei servizi dell’1,5% e del 2,0%.

Osservando i singoli Paesi, i migliori tassi di crescita sono stati raggiunti da Lettonia (+7,9%), Romania (+7,7%), Bulgaria (+6,8%), Estonia (+5,5%) e Lituania (+4,3%). Tassi sotto lo zero, invece, sono stati toccati da Grecia (-2,9%), Cipro (-1,2%) ed Italia (-0,4%).

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