Borse europee: da Bruxelles inviti alla calma

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Mentre continuano le tensioni sui mercati finanziari e dopo la lettera aperta del presidente della Commissione Europea Josà© Manuel Barroso, è toccato al commissario agli Affari Economici e monetari Olli Rehn provare a lanciare messaggi tranquillizzanti nel corso di una conferenza stampa.
Ribadendo quanto scritto da Barroso circa il carattere «ingiustificato» delle tensioni Rehn ha precisato che esse hanno origine non soltanto in Europa dove i fondamentali di bilancio sono postivi e vi sono segnali di ripresa ma anche al di fuori del nostro continente e in particolare nei negoziati statunitensi sul debito.
Rehn ha ricordato – riprendendo quanto detto di ministri delle Finanze di Francia Franà §ois Baroin e Germania Wolfgang Schà ¤uble – che «la ricostruzione della fiducia nella zona euro richiederà   pazienza e resistenza, oltre a un sempre maggiore coordinamento delle politiche nazionali di bilancio».
Cinque i messaggi-chiave con i quali Rehn ha cercato di rassicurare i mercati mettendo in evidenza in primo luogo che l’entrata in vigore delle decisioni assunte in occasione dell’ultimo Vertice della zona euro richiede dei tempi tecnici oltre a quelli necessari per l’accettazione e la ratifica degli accordi negli Stati membri, definiti «il prezzo da pagare per vivere in democrazia».
«Stati membri, Commissione e Banca Centrale Europea sono comunque al lavoro e sarà   questione di qualche settimana» ha concluso Rehn facendo proprie le sollecitazioni rivolte da Barroso agli Stati membri per una rapida ratifica degli accordi e avvertendo sulla necessità   di affrontare la crisi con strumenti «flessibili» e adattabili allo sviluppo della situazione.
Per quanto riguarda il «caso-Grecia» Rehn ha constatato come gli investitori non sembrino convinti del fatto che il debito sovrano di Atene possa essere ricondotto a livelli di sostenibilità   e ha cercato di dimostrare che «le conclusioni alle quali giungono gli investitori non sono corrette»: la riduzione dei tassi e la dilazione delle scadenze dovrebbe consentire un risparmio di 25 miliardi di euro di interessi sul debito pubblico tra il 2011 e il 2020, mentre ulteriori risparmi sul debito saranno consentiti dal coinvolgimento del settore privato in una situazione in cui «le autorità   nazionali stanno facendo quanto necessario per rispettare gli impegni».
Parole di fiducia sono poi state espresse dal commissario nei confronti della Banca Centrale Europea (BCE) che «gioca un ruolo-chiave nella gestione della crisi» e che ha annunciato «una serie di misure non standard per affrontare le tensioni dei mercati».
Relativamente alla situazione italiana Rehn ha più volte ribadito la necessità   di «mantenere gli impegni assunti in tema di politica di bilancio» e di «accelerare sulla via delle riforme strutturali in un clima di collaborazione tra classe politica e partner sociali». Raccomandazioni analoghe sono state espresse nei confronti della Spagna che perಠ«ha compiuto maggiori progressi nel rispetto degli impegni e nell’implementazione delle riforme che garantiscono il consolidamento fiscale».
Infine Rehn ha sollecitato Consiglio e Parlamento a trovare un accordo che permetta l’approvazione del pacchetto di misure per la governance economica adottato dalla Commissione Europea nel settembre 2010 confermando la disponibilità   dell’esecutivo a lavorare con il Consiglio e con l’Eurogruppo «in uno sforzo congiunto di fondamentale importanza per l’euro e per l’Europa».

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