l’UE verso un nuovo partneariato orientale

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La Commissione europea ha proposto l’apertura di una nuova fase della sua politica di vicinato attraverso il potenziamento delle relazioni politiche ed economiche verso il confine orientale, cioè rivolte ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina.
L’iniziativa, che dovrebbe prendere forma nella primavera 2009, prevede nuovi accordi di associazione comprendenti accordi di libero scambio, programmi globali finanziati dall’UE per migliorare la capacità   amministrativa dei partner, una graduale integrazione nell’economia dell’UE, il supporto per la creazione a lungo termine di una «comunità   economica di vicinato», la possibilità   di mobilità   della forza lavoro, il sostegno per la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche, una cooperazione rafforzata per la sicurezza energetica.
La Commissione indica poi una serie di «iniziative faro»: programma di gestione integrata delle frontiere; strumento per le PMI; sviluppo dei mercati regionali dell’energia elettrica e promozione dell’efficienza energetica e delle fonti energetiche rinnovabili; realizzazione del corridoio energetico meridionale; cooperazione in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle calamità   naturali e alle catastrofi causate dall’azione dell’uomo.
Il partenariato orientale proposto dalla Commissione europea intende rispondere all’auspicio dei vicini orientali dell’UE di ridurre le distanze e rientra tra gli interessi fondamentali dell’UE di contribuire al rafforzamento della stabilità  , a una migliore governance e allo sviluppo economico alle sue frontiere orientali.

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