La BCE taglia i tassi di un’UE in recessione

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La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso una nuova riduzione del costo del denaro di tre quarti di punto portandolo così al 2,5%; «il più grande taglio di sempre» lo ha definito il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, sottolineando le «circostanze eccezionali» in cui è stata presa la decisione.
Secondo la BCE, il livello di incertezza resta «eccezionalmente elevato» ed esistono rischi di «un’ulteriore contrazione dell’attività   economica», mentre l’inflazione è prevista in calo nei prossimi mesi. Pur constatando un «margine di manovra per le politiche di bilancio» degli Stati membri dell’UE, la BCE ritiene «essenziale mantenere la disciplina e una prospettiva di medio termine»: è importante infatti «salvaguardare la fiducia dell’opinione pubblica sulla solidità   delle politiche di bilancio», attenendosi al Patto di stabilità   e crescita e «non andando oltre la flessibilità   concessa» ha detto Trichet.
Intanto Eurostat ha pubblicato le nuove stime economiche da cui emerge che il PIL è diminuito dello 0,2% nel terzo trimestre dell’anno sia nell’UE27 sia nella zona euro: per quest’ultima è quindi confermata la situazione di recessione tecnica, dato che si tratta della seconda diminuzione successiva del PIL dopo quella registrata nel secondo trimestre 2008.
Tecnicamente si trovano in recessione la Germania (-0,5% nel terzo trimestre e -0,4% nel secondo), l’Italia (-0,5% e -0,4%), la Svezia (-0,1% in entrambi i trimestri) e l’Estonia (primo trimestre -0,9%, secondo -0,8%, terzo -1%). Mancano perಠi dati dell’Irlanda, già   in recessione nei primi due trimestri dell’anno (-0,5% nel secondo trimestre e -0,3% nel primo) e della Lettonia (già   in recessione nella prima parte dell’anno).
Eurostat segnala inoltre che, nel terzo trimestre dell’anno, le spese per i consumi delle famiglie sono rimaste stabili nella zona euro e aumentate dello 0,1% nell’UE (dopo il -0,2% e il -0,1% del trimestre precedente); gli investimenti sono calati dello 0,6% nella zona euro e dello 0,8% nell’UE (-0,9% e -1% nel trimestre precedente); le esportazioni sono cresciute dello 0,4% nella zona euro e dello 0,3% nell’UE27 (dopo il -0,1% del secondo trimestre in ambo le aree); le importazioni hanno invece registrato un aumento dell’1,7% nella zona euro e dell’1,3% nell’UE27 (dopo il -0,4% del precedente trimestre).

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