L’UE non vuole essere ostaggio della crisi russo-ucraina

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«Le forniture di gas dalla Russia dovranno riprendere subito, altrimenti la presidenza dell’UE dovrà   prendere nuove iniziative» ha detto il premier ceco e presidente di turno dell’UE, Mirek Topolanek, in una dichiarazione congiunta con la Commissione europea.
Osservando come la crisi energetica attuale sia «la più seria» verificatasi finora, Topolanek ha sottolineato che al momento la questione deve essere risolta attraverso i colloqui tra le aziende coinvolte, ma non ha escluso un intervento politico nel caso la situazione non venisse sbloccata rapidamente. Secondo il presidente di turno dell’UE vanno tenute distinte tre questioni: il debito dell’Ucraina con la Russia, le forniture di gas della Russia all’UE e il transito in territorio ucraino del gas destinato all’Europa. Inoltre, l’ennesima crisi nelle forniture russe dimostra la necessità   di diversificare non solo le fonti energetiche ma anche i percorsi seguiti per il loro trasporto, ha aggiunto Topolanek.
Intanto si mobilità   anche il Parlamento europeo, per porre termine all’interruzione delle forniture di gas russo verso l’UE, convocando una riunione straordinaria della commissione Affari esteri cui sono stati invitati il numero uno della russa Gazprom, Aleksei Miller, e il vicepresidente dell’ucraina Naftogaz Ucraini, Igor Didenko. La Commissione europea si è detta invece pronta a inviare osservatori in Ucraina per monitorare il flusso di gas al confine russo-ucraino, perchà© «l’Europa non puಠessere ostaggio della crisi tra Russia e Ucraina» ha dichiarato il presidente dell’esecutivo europeo, Josà© Manuel Barroso.

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