Firmato a Lisbona il nuovo Trattato dell’UE

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I capi di Stato e di governo e vari ministri dei 27 Paesi dell’UE hanno firmato a Lisbona il nuovo Trattato di riforma, approvato nella capitale portoghese lo scorso 18 ottobre e che, dopo le ratifiche di tutti gli Stati membri, dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2009.
Il Trattato di Lisbona modifica i Trattati vigenti senza rimpiazzarli e dota l’UE del quadro giuridico e degli strumenti necessari per affrontare le sfide future, chiudendo così la questione istituzionale al centro di un difficile percorso dopo i «no» francese e olandese ai referendum costituzionali del 2005. Le ratifiche nazionali dovrebbero avvenire tutte per via parlamentare tranne che in Irlanda, dove la Costituzione impone il ricorso al referendum.
Secondo la Commissione europea, la firma del Trattato segna l’inizio di una nuova fase per l’UE in cui sarà   posto maggiormente l’accento sulle tematiche che stanno a cuore ai cittadini, come la crescita e l’occupazione, l’energia, il cambiamento climatico e le migrazioni.
Con il nuovo Trattato l’UE dovrebbe migliorare la sua efficacia, con istituzioni snellite e un processo decisionale più celere e coerente, così come avere una maggiore coerenza tra gli ambiti della sua politica esterna quali la diplomazia, la sicurezza, gli scambi e gli aiuti umanitari. Inoltre, dovrebbero essere aperte al pubblico scrutinio le decisioni adottate in prima istanza nel corso del processo legislativo, mentre i cittadini europei potranno avere l’opportunità   di influire sulle proposte legislative dell’UE, almeno teoricamente.

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