Dagli USA ci separa ancora un oceano
C’era molta attesa la settimana scorsa per il voto del Parlamento europeo sul negoziato in corso del TTIP (TransatlanticTrade and Investement Partnership), l’Accordo commerciale transatlantico destinato a creare un mercato unico tra USA e UE.
Europa: integrazione e/o disintegrazione?
A voler prendere in prestito la metafora dei terremoti si potrebbe dire che l’Europa sembra sempre più collocata su una faglia generatrice di movimenti tettonici e che ricorrenti sciami sismici non annunciano niente di buono.
Un Mediterraneo di frontiera
Continua come una lenta ed inesauribile litania, troppo spesso funebre, la traversata dei migranti verso le sponde europee del Mediterraneo, in Italia in particolare. Gli ultimi dati dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR) rilasciati a Ginevra il 5 giugno scorso, parlano di quasi 90.000 persone giunte dall’inizio dell’anno a fine maggio: di queste circa 46.500 sbarcate in Italia e 42.000 in Grecia, più del doppio di quelle registrate per lo stesso periodo nel 2014. Il comunicato precisa inoltre che, in questi primi cinque mesi del 2015, 1.850 rifugiati o migranti sono morti o dispersi in mare.
Unione Europea, non dimenticare maggio!
Sarà bene che l’Unione Europea non dimentichi i suoi mesi di maggio, passati e recenti. A cominciare dal 9 maggio di 65 anni fa, quando venne lanciato il manifesto fondativo del processo di integrazione europea con la Dichiarazione Schuman che, a soli cinque anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, chiamava alcuni tra i principali belligeranti ad associarsi in una difficile impresa di solidarietà per ricostruire un'Europa in macerie e consolidare una pace ancora fragile.
All’ombra del Partenariato orientale
Si è tenuto a Riga, il 21 e il 22 maggio scorso il quarto Vertice fra l’Unione Europea e i sei Paesi del Partenariato orientale, Ucraina, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Armenia e Azerbaijan. Un Vertice che si tiene ogni due 2 anni e che ha come obiettivo di valutare l’evoluzione dei rapporti politici ed economici in una prospettiva di cooperazione, di avvicinamento e soprattutto di stabilità e sicurezza agli immediati confini orientali dell’Unione.
Voti che parlano (anche) all’Europa
Sarà pure che cominciano a essere in molti a pensare che le nostre vecchie democrazie stanche possano fare a meno delle elezioni e che meglio sarebbe ricorrere al sorteggio per designare i responsabili politici, resta comunque che dalle elezioni e referendum recenti giungono all’Europa messaggi interessanti, anche se non sempre incoraggianti.
Grecia: vigilia ad alta tensione
Non sono stati giorni tranquilli per i negoziatori del contenzioso UE - Grecia quelli della settimana scorsa in occasione del vertice di Riga. E adesso, dopo l’annuncio del governo ellenico dell’impossibilità di continuare a rimborsare i prestiti ottenuti, il “caso greco” sta per arrivare, forse, alle sue ultime battute e il negoziato in corso potrebbe essere finalmente alla vigilia di una conclusione.
Unione Europea: la solidarietà può fare la differenza
Potrebbe essere per l’Unione Europea la volta del “cigno nero”, quella di un evento inatteso – ma anche imprevedibile – che imprime una svolta alla storia, qualcosa di improbabile che interviene a governare la storia. Se non proprio quella del mondo, almeno quella dell’UE, che sicuramente di una sferzata ha bisogno per svegliare i “sonnambuli” che la s/governano oggi.
L’Europa si muove sul fronte dei migranti
Ci sono volute tante tragedie in mare, migliaia di vittime inghiottite dal Mediterraneo e migliaia di persone sbarcate sulle nostre coste in cerca di protezione e di futuro perché l’Unione Europea si muovesse con un po’ di coraggio e, speriamo, di solidarietà, per far fronte al fenomeno dei forti flussi migratori provenienti dal Sud.
Da Londra un segnale e un’occasione per l’Unione europea
Ancora una volta è evidente l’intreccio tra elezioni nazionali e politica europea e viceversa, segno che, piaccia o no, siamo tutti sulla stessa barca e ci tocca remare. Che poi qualcuno remi in un senso e qualcuno in un altro non è una novità nell’UE.
L’Europa a Cuneo, Cuneo in Europa
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa del Comune di Cuneo in occasione della "Festa dell'Europa 2015"
Sessantacinque anni fa, con la Dichiarazione Schuman, prendeva avvio...
Cambiamenti climatici: in attesa dell’enciclica di Papa Francesco
Sta creando molta attesa la futura enciclica di Papa Francesco, dedicata ai temi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. La stampa straniera in particolare, a partire dal New York Times, dedica ampio spazio alla presentazione di questa futura enciclica papale che affronta, per la prima volta, temi ambientali.
Unione Europea: dentro e/o fuori
Viene il tempo, nella vita delle persone e in quella delle comunità, di non stare più sulla soglia, il tempo di entrare o di uscire, o almeno, di fare un passo chiaro in un senso o nell’altro.
Primo maggio: il lavoro non fa festa
Continua a imperversare la battaglia dei numeri sul fronte del disagio sociale: dopo le previsioni fragili del governo italiano nel Documento di economia e...
Gli egoismi nazionali, una minaccia per la pace anche per l’Unione Europea
I migranti che approdano in Europa provengono da Paesi in guerra alla ricerca di una terra di pace che li possa accogliere. Quando, a prezzo di enormi rischi e depredati dai nuovi “schiavisti”, riescono a raggiungere il nostro continente impattano duramente con un’Unione Europea che si vanta di aver salvaguardato la pace sulle nostre terre e di avere per questo ottenuto nel 2012 il Nobel per la pace.
Mediterraneo, mare d’Europa
Si è consumata nel Mediterraneo l’ennesima strage di migranti, forse la più importante per numero di vittime mai registrato finora. Una strage annunciata, che proprio per le sue dimensioni e i suoi risvolti apocalittici, scuote di nuovo l’Europa e la riporta di fronte a responsabilità politiche ed umanitarie mai coerentemente e coraggiosamente affrontate finora. Una strage annunciata non solo perché la situazione sulla sponda Sud del Mediterraneo non è né cambiata, né migliorata, anzi, ma anche per gli strumenti inadeguati messi in campo dall’Europa e dall’Italia dopo l’ultima grande strage dell’ottobre 2013 (circa 400 vittime).
Per non annegare nelle parole
Adesso diventa urgente, oltre che salvare i disperati che annegano a centinaia nel Mediterraneo, salvare dal naufragio anche l'Europa. E per riuscirci le parole non bastano. Adesso bisogna capire bene da dove arriva questa strage continua, quali sono le sue dimensioni oggi e domani e decidere che cosa l'Unione Europea può e deve fare e con quale contributo dell'Italia.
UE – USA: alleati e amici, non complici
Può stupire, ma c’è ancora molto da scrivere sulla storia dei rapporti tra Europa e Stati Uniti d’America. Sarà perché si tratta di una storia recente, poco più di duecento anni dal 1776 quando nacquero gli USA, o sarà perché troppo densi gli interessi da condividere o spartirsi o e anche perché in questi ultimi anni il mondo è andato veloce e gli scenari geopolitici sono molto cambiati.
Turchia sempre più lontana dall’Europa
Sembra essersi arrestato il cammino che avrebbe dovuto portare la Turchia nell’Unione Europea e l’UE ad avventurarsi al di là del Bosforo, nella direzione di una regione, quella mediorientale, tanto interessante economicamente quanto instabile politicamente.
Dietro i numeri le persone: il lavoro che non c’è
Tempo di DEF (Documento economia e finanza), tempo di numeri e tempo di previsioni.
Numeri da prendere con le molle perché in questo mondo instabile i numeri ballano e spesso la politica è tentata di giocarci, vendendo promesse e illusioni.