Trattato: «opportunità   perduta» secondo i sindacati europei

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Il nuovo Trattato «manca di ambizione e non contribuirà   al progresso delle misure sociali», sostiene la Confederazione Europea dei Sindacati (CES) secondo cui è stata la dimensione sociale a «pagare il prezzo dell’accordo» tra i 27.
La CES, è consapevole del fatto che fosse necessario un accordo per uscire dallo stallo politico-istituzionale, ma esprime preoccupazione per il metodo usato che ha escluso i partner sociali e altri numerosi attori. Inoltre, i sindacati europei si dicono contrariati per lo statuto ridotto della Carta dei diritti fondamentali e nutrono «seri dubbi» sul carattere esecutorio negli Stati membri.
«Avremmo voluto vedere il principio di partenariato sociale all’inizio del Trattato e non solo contenuto nei limiti della sezione sulla politica sociale» dichiara la CES, esprimendo anche preoccupazione per l’introduzione (voluta dalla Polonia) della clausola che rafforza la possibilità   di blocco da parte di una minoranza di Stati membri, che «aumenta il rischio di frenare ulteriormente i progressi necessari in ambito sociale».
In generale, osserva la CES, il Trattato di Lisbona contiene disposizioni certamente migliori di quelle del Trattato di Nizza, «ma per coloro che vorrebbero un’Unione europea sociale, effettiva e più integrata, questo Trattato rappresenta un’opportunità   perduta».

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