Richiamo a Egitto e Cina sui diritti umani

1053

Il Parlamento europeo ha adottato due risoluzioni contenenti forti critiche alle autorità   di Egitto e Cina in merito alla salvaguardia dei diritti umani, chiedendo la liberazione di attivisti e oppositori politici e il rispetto della libertà   d’informazione.
Nonostante le minacce del governo egiziano di sospendere le relazioni con l’UE e la convocazione degli ambasciatori europei, l’Europarlamento ha approvato una risoluzione in cui è chiesto di «porre fine a ogni azione di tortura e maltrattamenti», la liberazione dell’oppositore politico Ayman Nour (ex avversario del presidente Hosni Mubarak alle prime elezioni presidenziali pluraliste svoltesi nel 2005) e la fine delle discriminazioni ai danni dei membri delle minoranze religiose (copti, baha’i, sciiti, coranici) ed etniche nel Paese. Pur riconoscendo il ruolo dell’Egitto nel processo di pace in Medio Oriente e l’importanza delle relazioni UE-Egitto per l’intera area euromediterranea, nonchà© nella lotta al terrorismo e al fondamentalismo, il Parlamento europeo ricorda che «il rispetto per i diritti umani è un valore fondamentale» dell’accordo di associazione e chiede quindi al governo egiziano di rilasciare gli attivisti delle ONG e gli oppositori politici e cessare le molestie nei confronti dei giornalisti, garantendo la libertà   d’informazione.
Particolarmente significativo il fatto che la presa di posizione del Parlamento europeo sia giunta mentre il presidente statunitense Bush incontrava quello egiziano Mubarak senza far alcun accenno alla situazione dei diritti umani.
Dure le reazioni delle autorità   egiziane al voto dell’Europarlamento: secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri «sarebbe meglio se questi Paesi guardassero alle sistematiche violazioni dei diritti umani che subiscono i loro cittadini prima di deliberare sugli altri Paesi», mentre la Commissione europea ha detto di condividere le preoccupazioni dei deputati europei.
In un’altra risoluzione riguardante la Cina, invece, il Parlamento europeo ha condannato l’arresto del dissidente Hu Jia, chiedendone l’immediato rilascio assieme agli altri oppositori, e la scomparsa del noto avvocato per i diritti umani Gao Zhisheng, «simbolo delle difficili condizioni delle varie migliaia di difensori dei diritti umani attualmente imprigionati in Cina». Nel sollecitare le autorità   cinesi a non sfruttare i giochi olimpici come pretesto per limitare la libertà   di espressione, l’Europarlamento chiede la modifica del codice penale cinese per garantire la libertà   di espressione di giornalisti, scrittori, liberi professionisti e reporter che trasmetteranno al mondo le notizie relative all’evento olimpico. La Cina poi, chiedono i deputati europei, deve chiudere le cosiddette “prigioni nere” create per isolare in vista delle Olimpiadi le persone ritenute scomode.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here