Recessione e protezionismo preoccupano la BCE

879

L’incertezza economica permane «eccezionalmente elevata» e i rischi per la crescita, che resta orientata al ribasso, sono connessi a «un più forte impatto delle turbolenze finanziarie» sull’economia reale nonchà© ai «timori di nuove e crescenti spinte protezionistiche», sostiene la Banca Centrale Europea (BCE) nel suo bollettino mensile di febbraio.
Per effetto delle «più intense e diffuse turbolenze nei mercati finanziari» l’attività   economica mondiale e nell’area dell’euro si è indebolita considerevolmente, osserva la BCE: la domanda esterna di esportazioni dell’area si è ridotta, mentre fattori interni, in particolare il grado di fiducia molto contenuto e le condizioni tese di finanziamento, hanno inciso negativamente sulla domanda interna. La BCE invita a far restare «mirate e temporanee» le misure anti-crisi ed esorta i governi, i cui conti pubblici sono stati messi a dura prova dal calo dell’economia e dagli ingenti stanziamenti a favore delle banche e del sistema finanziario, a ristabilire «quanto prima un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilancio a medio termine». Citando le previsioni intermedie della Commissione europea, che indicano un notevole incremento del disavanzo pubblico medio dei Paesi dell’euro, dall’1,7% del PIL nel 2008 al 4,0% nel 2009, la BCE ritiene che questo «rapido deterioramento dei saldi di bilancio» sia riconducibile al sensibile rallentamento dell’economia, a ulteriori riduzioni delle entrate e alle misure di stimolo fiscale adottate da molti governi, ma per rafforzare la fiducia del pubblico nella sostenibilità   dei conti «è indispensabile che i governi ristabiliscano quanto prima un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilancio a medio termine».
Dall’analisi svolta dalla BCE sulle misure di politica economica-finanziaria intraprese a livello internazionale «si riscontrano segnali di intensificazione delle spinte protezionistiche in alcune regioni del mondo». Non ancora misure concrete ma una tendenza generale che «non desta sorpresa, poichà© le spinte protezionistiche tendono a rafforzarsi nei momenti di tensione economica e finanziaria», ma che va in ogni modo contrastata secondo la BCE perchà© un aumento del protezionismo comporterebbe una «cospicua perdita di benessere».

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here