Polemiche per le nuove norme sui veicoli ecologici

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La Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva per ridurre il consumo di carburante dei nuovi autoveicoli e le corrispondenti emissioni di sostanze inquinanti, prevedendo anche pesanti sanzioni. L’industria automobilistica annuncia perಠuna forte opposizione.
La proposta, avanzata dal commissario europeo all’Ambiente Stavros Dimas, ha creato divisioni anche all’interno alla Commissione europea per le posizioni diverse espresse soprattutto da alcuni commissari, il tedesco Gunter Verheugen, l’italiano Franco Frattini e il francese Jacques Barrot. La critica tedesca riguarda la necessità   di maggiori incentivi per le imprese produttrici e i tempi troppo ristretti per l’applicazione delle nuove norme, mentre Italia e Francia esprimono perplessità   per il calcolo delle riduzioni delle emissioni e delle sanzioni.
Secondo la proposta della Commissione, i produttori di auto nel 2012 dovranno immettere sui mercati dell’UE veicoli che non producono più di 130 grammi di anidride carbonica a chilometro, rispetto ai 160 attuali, mentre ulteriori dieci grammi di riduzione dovranno derivare dall’uso di pneumatici particolari, climatizzatori e carburanti migliori. Notevoli le sanzioni per i trasgressori: si passerà   da 20 euro a grammo di emissioni nel 2012 fino ai 95 euro a grammo nel 2015.
Secondo i rappresentanti delle industrie automobilistiche, la proposta penalizzerebbe fortemente le auto di piccola cilindrata, considerate già   virtuose in termini di emissioni (nel 2006, ad esempio, le emissioni di Fiat erano di 144 grammi al chilometro, quelle di Peugeot-Citroen di 142 grammi, cioè tra le più basse dell’UE). Inoltre, sostengono, sui produttori graverebbero costi sproporzionati rispetto ai guadagni sul fronte ambientale. Molto discusso è infatti il criterio contenuto nella proposta che stabilisce un rapporto tra peso dell’auto e riduzione delle emissioni: la Commissione prevede un rapporto del 60%, mentre la Germania chiedeva l’80% e Francia e Italia meno del 30%. In pratica, più è alto tale rapporto e più i modelli pesanti (soprattutto quelli tedeschi), già   più inquinanti, potranno produrre più emissioni nocive a differenza dei modelli leggeri (utilitarie, prevalentemente francesi e italiane) che dovranno invece scendere sotto la soglia prevista.
Il commissario europeo all’Ambiente, criticato anche dagli ambientalisti per una proposta giudicata insufficiente, ritiene che i costruttori abbiano le risorse tecnologiche per produrre «auto più pulite» e che le nuove misure vadano a vantaggio dei consumatori. Secondo alcune stime, perà², si prevede un aumento medio di 1300 euro sul prezzo di ogni vettura «più ecologica», anche se dovrebbero diminuire le spese per carburante.

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