Kosovo: difficoltà   per accordo in sede ONU

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I contrasti all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU hanno finora reso vano ogni tentativo di accordo sul futuro status del Kosovo. Le posizioni restano distanti, soprattutto per l’opposizione della Russia sia all’indipendenza della provincia serba sia a una missione europea. Ma l’UE intende andare avanti con la sua proposta.
«Una soluzione negoziata sul futuro del Kosovo è impossibile, ma sarà   l’Unione europea ad assumere un ruolo guida nel definire lo status del Kosovo» hanno dichiarato al termine della riunione di ieri i rappresentanti permanenti dei Paesi europei membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU più la Germania e gli Stati Uniti. Secondo i sette rappresentanti di UE e USA, la discussione «ha mostrato ancora una volta che il Consiglio di Sicurezza non è in posizione di accordarsi sulla strada da percorrere». Secondo l’Europa e gli Stati Uniti, infatti, in Kosovo «è necessaria una presenza civile e militare per difendere stabilità  , sviluppo e diritti umani», mentre la Russia ha proposto di proseguire le trattative tra Belgrado e Pristina. «Da un lato c’è chi vuol continuare un negoziato senza fine, dall’altro c’è chi si muove verso una soluzione. Noi siamo su quest’ultima posizione» ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Massimo D’Alema, che ha presieduto l’incontro del Consiglio di Sicurezza dato che l’Italia ha la presidenza di turno mensile.
Il premier serbo Vojslav Kostunica, che ha partecipato alla riunione insieme al presidente kosovaro Fatmir Sejdiu, ha parlato di «grave crisi» se ci fosse una dichiarazione unilaterale d’indipendenza dei kosovari, perchè «sarebbe una violazione della Carta dell’ONU» e l’inizio di una nuova era in cui «la forza prevale sul diritto». Sejdiu ha replicato invitando la comunità   internazionale a considerare l’aspirazione all’indipendenza della popolazione kosovara che «è esausta da due decenni di isolamento, di guerra e di limbo politico».
D’Alema ha poi precisato che l’UE ha già   deciso di dispiegare la sua missione civile in Kosovo, perchà© si tratta di una «responsabilità   europea e l’Europa è pronta ad affrontare questa sfida». Di tutt’altro avviso l’ambasciatore russo Vitaly Churkin, secondo il quale se l’UE vuole una missione in Kosovo «deve avere l’ok del Consiglio di sicurezza dell’ONU», perchà© la risoluzione 1244 «deve essere osservata interamente: se l’UE va in Kosovo senza il sì dell’ONU lo fa violando la legge internazionale».

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