L’economia europea dà   segnali di miglioramento

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La Commissione Europea prevede una ripresa della crescita dell’economica europea per il secondo semestre del 2009. Durante l’estate, infatti, l’economia mondiale ha cominciato a stabilizzarsi e la caduta del PIL dell’UE è significativamente rallentata durante il secondo trimestre (passando da -2,4% nel primo trimestre del 2009 a -0,2% su base trimestrale).
A livello mondiale i dati recenti sugli scambi e la produzione industriale e sulla fiducia delle imprese e dei consumatori sono incoraggianti. L’Asia sembra reggere la crisi e trainare la ripresa. La Cina vede una crescita solida e anche negli Stati Uniti la contrazione si è stabilizzata. Globalmente, l’aggiornamento prevede per il 2009 un calo del PIL ridotto della metà  , da -1,4% delle previsioni di primavera a -0,7%.
Nell’UE il consumo privato e quello pubblico hanno un andamento positivo, mentre la correzione delle scorte sta proseguendo e gli indicatori ad alta frequenza indicano una certa ripresa nei prossimi trimestri.
Nonostante questi dati incoraggianti, quest’anno il PIL dovrebbe comunque retrocedere complessivamente del 4%, sia nell’UE che nell’area dell’euro, come previsto in primavera. Anche l’incertezza si mantiene comunque a livelli elevati e l’inflazione dovrebbe rimanere inalterata allo 0,9% nell’UE e allo 0,4% nell’area dell’euro.
Si considera inoltre che l’impatto della crisi sui mercati del lavoro e sulle finanze pubbliche non si sia ancora del tutto sentito, mentre l’aggiustamento dei mercati immobiliari continua a frenare gli investimenti nel settore dell’edilizia in diversi Paesi.
Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Joaquà ­n Almunia, ha commentato la situazione con queste parole: «La situazione è migliorata, grazie soprattutto alle iniezioni di fondi senza precedenti effettuate nell’economia dalle banche centrali e dalle autorità   pubbliche, ma la debolezza dell’economia continuerà   ad avere ripercussioni negative sull’occupazione e sulle finanze pubbliche. àˆ necessario continuare a mettere in atto le misure di rilancio annunciate per quest’anno e per il 2010; dobbiamo inoltre accelerare il riassesto del settore finanziario in modo da assicurare che le banche siano pronte a concedere prestiti a condizioni ragionevoli non appena le imprese e le famiglie riprenderanno ad investire. àˆ altresì necessario definire una strategia d’«uscita» chiara, credibile e coordinata per riportare progressivamente le finanze pubbliche sulla via della sostenibilità   e trovare le risorse necessarie ad accrescere il potenziale occupazionale e di crescita dell’Europa».

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