La conclusione della procedura per l’approvazione del Budget 2006

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La procedura che porta all’approvazione del bilancio annuale dell’Unione europea prevede la presentazione del progetto preliminare da parte della Commissione che, una volta compiuto questo atto iniziale lascia il campo ai due rami dell’Autorità   di Bilancio, Consiglio dei Ministri e Parlamento; è quest’ultimo, con l’atto formale della firma da parte del Presidente, a rendere il bilancio annuale dell’Unione effettivamente esecutivo.
Il testo presentato dalla Commissione viene progressivamente modificato dall’autorità   di bilancio in una procedura piuttosto articolata, che si conclude solo quando il testo è stato approvato da entrambe le parti in seconda lettura e che prevede momenti di analisi condotti separatamente ma anche momenti di concertazione volti a trovare un accordo sulle questioni che tardano a dirimersi.
Anche quest’anno i tempi sono stati rispettati: la presentazione del progetto preliminare ha avuto luogo ad aprile 2005 e a questa hanno fatto seguito i consueti passi formali.
Nel progetto iniziale la Commissione aveva previsto crediti di impegno (che coprono per il 2006 il costo totale degli obblighi contratti per azioni da realizzarsi nell’arco di più di un esercizio) per 121,3 miliardi di euro e crediti di pagamento (relativi all’esercizio corrente) per 112 miliardi.
Fin dall’inizio della procedura si capisce che la strada per l’accordo è in salita sui temi delle azioni strutturali e delle politiche interne ed è decisamente più semplice per quanto riguarda l’agricoltura e lo sviluppo rurale e le spese amministrative; in posizione di media criticità   si colloca la rubrica delle relazioni esterne. Tutti gli attori in campo erano concordi nella necessità   di investire per sostenere le vittime dello Tsunami, la ricostruzione in Iraq o le economie dei Paesi dell’ African, Carribean and Pacific Group colpite dalla riforma del mercato dello zucchero ma sul reperimento delle risorse necessarie le parti in campo avevano indicazioni differenti. La Commissione chiedeva l’utilizzo della flessibilità   per fare fronte al superamento del capitolo di bilancio che queste scelte avrebbero determinato (123 milioni di euro); Parlamento e Consiglio non sembravano orientati a concedere tale strumento e ciಠavrebbe reso necessari alcuni tagli ai programmi Asia Centrale, Balcani, Medio Oriente.
Il progetto approvato dal Consiglio dei Ministri Economici e Finanziari in prima lettura (15 luglio 2005) prevedeva 111 miliardi circa in crediti di pagamento e 120 in crediti di impegno. In sostanza il Consiglio proponeva di:
Ridurre di 150 milioni di euro sia gli impegni sia i pagamenti della rubrica agricoltura e sviluppo rurale e i crediti di pagamento delle azioni strutturali;
Ridurre le risorse destinate alle politiche interne (43 milioni di euro in meno in crediti di pagamento e di 516 milioni in meno per i crediti di impegno).
Ridurre di 127 milioni i crediti di pagamento degli aiuti alla pre-adesione senza variare gli impegni
La prima lettura del Parlamento ha luogo il 27 ottobre e si conclude con l’approvazione di un testo che prevede 115 miliardi di euro in crediti di pagamento e 121 miliardi in crediti di impegno.
A questo punto della procedura si registra un primo sostanziale accordo sulla mobilizzazione di 655 milioni di euro dagli aiuti diretti all’agricoltura allo sviluppo rurale e restano irrisolte le criticità   relative ai fondi strutturali, alle politiche interne e alle relazioni esterne. Il Parlamento parte dalle cifre del Consiglio e chiede di aumentare 3,7 miliardi di euro i fondi strutturali, di 200 milioni i fondi per l’attuazione della strategia di Lisbona e di 58 milioni i fondi per i programmi di formazione. Anche per le risorse destinate a relazioni esterne il Parlamento auspica aumenti consistenti: 200 milioni di euro per la ricostruzione in Iraq, 180 milioni a sostengo delle zone colpite dallo Tsunami, 40 milioni di euro per i Paesi ACP, 93 milioni per le vittime del terremoto in Pakistan. Infine il Parlamento propone lo stanziamento di 470 milioni di crediti di impegno e di 155 milioni di crediti di pagamento a favore della Turchia nell’ambito della politica di pre-adesione.
L’accordo interistituzionale che consente la conclusione della procedura di bilancio viene trovato il 30 novembre quando si risolvono le ultime questioni rimaste sul tappeto.
Il Consiglio ottiene una soglia di crediti di impegno di 111,97 miliardi di euro, vicina, dunque, alle sue richieste iniziali; la Commissione ottiene l’utilizzo dello strumento della flessibilità   che consente di destinare 275 milioni di euro alle relazioni esterne senza operare «compensazioni» del superamento del tetto della rubrica agendo su altre voci di bilancio; il Parlamento ottiene un aumento di 100 milioni di euro in crediti di pagamento su programmi rispetto ai quali il suo potere decisionale è rilevante (procedura di codecisione).
Il testo definitivo è stato approvato dall’assemblea di Strasburgo il 15 dicembre e sarà   firmato dal presidente Borrel nei prossimi giorni.

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