Adottare una nuova strategia che accresca quantitativamente e qualitativamente il sostegno dell’UE per «un Iraq sicuro, stabile, unificato, prospero, federale e democratico», questa la richiesta avanzata dall’Europarlamento.
L’aiuto dell’UE dovrebbe concentrarsi sull’assistenza tecnica a favore dello Stato di diritto e della giustizia, del buon governo e della gestione finanziaria, sostiene il Parlamento europeo che ritiene altrettanto importante la riduzione dell’afflusso di armi nel Paese, il reinvestimento in Iraq degli introiti petroliferi, il sostegno alle ONG e la garanzia ai profughi di maggiori possibilità di accesso all’UE.
Per contribuire a ridurre il flusso di armi leggere verso l’Iraq, gli eurodeputati propongono di rendere giuridicamente vincolante il codice di condotta dell’UE sulle esportazioni di armi e di aiutare le autorità irachene a ritirare le eccedenze di armi mediante un programma di disarmo, smobilitazione e reinserimento.
Al Consiglio dell’UE è richiesto anche di rivelare informazioni sull’identità delle società militari e di sicurezza private «che provvedono alla sicurezza del personale dell’UE in Iraq». Al riguardo, dovrebbero essere stabiliti «orientamenti chiari per il ricorso a tali imprese da parte delle istituzioni dell’UE».
Secondo l’Europarlamento, l’UE deve anche impegnarsi in un dialogo con gli USA per un ruolo realmente multilaterale della comunità internazionale nel Paese «sotto l’egida delle Nazioni Unite» e sollecitare la Turchia a rispettare l’integrità territoriale dell’Iraq.