Consiglio europeo «preoccupato» per inflazione e cambi

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Preoccupazione per l’inflazione e la super valutazione dell’euro, ma anche l’impegno a tradurre entro l’anno il piano europeo sul clima e aperture sulla futura Unione per il Mediterraneo, queste le principali conclusioni del Consiglio europeo svoltosi a Bruxelles.
Mentre i dati sull’inflazione pubblicati da Eurostat segnavano il livello più alto degli ultimi dieci anni, con un tasso che a febbraio ha raggiunto il 3,3% nella zona euro e il 3,4% nell’UE, i capi di Stato e di governo dei 27 esprimevano ufficialmente la loro inquietudine nel documento conclusivo del Vertice: «Nell’attuale situazione preoccupano i movimenti eccessivi dei tassi di cambio. àˆ per questo che è tanto più essenziale per l’Unione non cadere nell’autocompiacimento e sostenere gli sforzi di riforma attraverso la piena attuazione dei programmi nazionali di riforma e degli orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione».
E infatti il Consiglio europeo di primavera è tradizionalmente dedicato alla valutazione dell’attuazione della Strategia di Lisbona, per la quale i 27 hanno confermato la necessità   di: investire in conoscenza e innovazione; «liberare la potenzialità   delle imprese», soprattutto le piccole e medie (PMI), rafforzando la dimensione esterna della Strategia; migliorare il livello di istruzione e formazione per giovani e adulti; promuovere una maggiore partecipazione della forza lavoro e combattere la segmentazione per garantire l’inclusione sociale attiva. Invitando poi tutti gli Stati membri ad attuare i principi comuni concordati di flessicurezza, «delineando nei loro programmi nazionali di riforma per il 2008 le modalità   nazionali di attuazione di tali principi», il Consiglio europeo ritiene necessario prestare un’attenzione costante all’occupazione dei giovani e delle persone con disabilità  , aumentare l’accessibilità   dei servizi di custodia dei bambini, attuare nuovi sforzi per conciliare la vita professionale con la vita privata e familiare, ridurre sostanzialmente i differenziali retributivi di genere e «attuare il patto europeo per la parità   di genere».
In materia di cambiamenti climatici ed energia, il Consiglio ritiene che i costi da sostenere per mantenere l’impegno della riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020 «saranno molto inferiori a quelli della non azione». Sulla proposta dai leader di Francia e Germania relativa a un’Unione per il Mediterraneo, poi, il Consiglio ha incaricato la Commissione di presentare proposte concrete per la sua nascita in tempo utile per il summit convocato a Parigi il 13 luglio prossimo.

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