Secondo il Primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker, recentemente insignito del Premio Carlo Magno per il suo impegno europeista, la «pausa di riflessione» sull’avvenire dell’Europa decretata in seguito alla mancata ratifica referendaria di Francia e Olanda dovrebbe proseguire almeno fino al 2010, per dare alle istituzioni il tempo necessario a spiegare ai cittadini i successi conseguiti dall’Ue e per allargare gli orizzonti europei, dandosi dei nuovi obiettivi che vadano oltre il Trattato costituzionale, come un esercito europeo. Juncker guarda con scetticismo a un possibile rilancio della Costituzione nel semestre di presidenza tedesca, pur riconoscendo in Angela Merkel un’europeista convinta, e rifiuta l’idea, lanciata dal Primo ministro belga Guy Verhofstadt, di un «nocciolo duro» di Stati membri che agiscano da pionieri dell’integrazione europea.
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