Diminuita ma non debellata la pena di morte nel mondo

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Si stanno facendo «passi avanti verso un mondo libero dalla pena di morte» sostiene Amnesty International nel suo ultimo Rapporto sulla pena di morte nel mondo, pur sottolineando come centinaia di persone continuano a essere condannate a morte nei pochi Paesi che non l’hanno ancora formalmente abolita.
L’ultimo quadro mondiale fornito da Amnesty è il seguente: 92 Paesi hanno abolito la pena di morte per ogni reato; 10 l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra; 36 Paesi sono abolizionisti de facto poichà© non praticano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. In totale, 138 Paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica, mentre 59 Paesi la mantengono in vigore, ma il numero di quelli dove le condanne a morte sono eseguite è molto più basso, come dimostrano i dati raccolti da Amnesty relativi al 2008.
Il maggior numero di esecuzioni nel 2008 è stato riscontrato in Asia, dove 11 Paesi continuano a ricorrere alla pena di morte: Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam. Solo in Cina hanno avuto luogo quasi tre quarti delle esecuzioni su scala mondiale, 1718 su 2390, dati che si teme potrebbero essere più elevati poichà© le informazioni sulle condanne a morte e le esecuzioni restano un segreto di Stato.
Il secondo maggior numero di esecuzioni, 508, è stato registrato nella regione Africa del Nord – Medio Oriente. In Iran sono state messe a morte almeno 346 persone, tra cui otto minorenni al momento del reato, con metodi che comprendono l’impiccagione e la lapidazione. In Arabia Saudita, le esecuzioni sono state almeno 102, solitamente tramite decapitazione pubblica seguita, in alcuni casi, dalla crocifissione.
Nel continente americano solo gli USA hanno continuato a ricorrere con regolarità   alla pena di morte, con 37 esecuzioni portate a termine lo scorso anno, la maggior parte delle quali in Texas. Nell’Africa sub-sahariana, secondo dati ufficiali, sono state eseguite solo due esecuzioni ma le condanne a morte sono state almeno 362. Quest’area ha registrato un passo indietro, con la reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento. Infine l’Europa, che sarebbe una «zona libera dalla pena di morte» se non fosse per la Bielorussia, dove l’uso della pena capitale è avvolto dalla segretezza, ma nel 2008 dovrebbero essere state eseguite quattro condanne.

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