Negli ultimi giorni si registrano: una lettera aperta dalla Polonia (in cui intellettuali ed esponenti del mondo politico sottolineano come sia importante tanto per i vecchi quanto per i nuovi Stati membri non arrestare il processo di integrazione europea e lo sviluppo della dimensione sociale dell’Europa, possibile grazie alla Carta dei Diritti fondamentali contenuta nella Costituzione), una dichiarazione del Ministro degli esteri francese (un Paese che dice «no» alla Costituzione indebolisce il suo ruolo sulla scena internazionale e determina una pericolosa situazione di stallo politico per l’Unione), un intervento del Cancelliere tedesco Schroeder (dire «sì» alla Costituzione vuol dire rafforzare sia il legame tra Francia e Germania sia la dimensione sociale dell’Europa), una dichiarazione congiunta dei Presidenti di Austria, Finlandia, Portogallo (il processo di ratifica continuerà anche in caso di vittoria del no).
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