Consultazione pubblica sugli aiuti allo sviluppo

936

Come adeguare la politica di sviluppo dell’UE ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo al fine di accelerare il cammino verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio? Per cercare di rispondere a questa domanda la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica pubblicando un Libro verde in materia.
Con circa il 56% degli aiuti totali, l’UE è attualmente il primo donatore mondiale. Nel 2009, insieme agli Stati membri, l’UE ha concesso complessivamente 49 miliardi di euro di aiuti allo sviluppo. Gli aiuti esterni gestiti dalla Commissione Europea nel 2009 sono stati pari a 12 miliardi di euro.
Ora, di fronte alla triplice sfida della crisi globale in corso à¢à‹â€ ’ economica, alimentare e ambientale à¢à‹â€ ’ ma anche alla luce dei risultati economici generalmente incoraggianti ottenuti dai Paesi in via di sviluppo, la Commissione intende raccogliere opinioni su come l’UE possa ottimizzare il suo sostegno per accelerare il cammino di sviluppo di tali Paesi. Sono così proposte quattro principali aree di discussione, incentrate sull’impatto degli aiuti europei, sugli strumenti necessari per agevolare una crescita più inclusiva, sulla promozione dello sviluppo sostenibile e sul conseguimento di risultati durevoli nei settori dell’agricoltura e della sicurezza alimentare.
Per quanto riguarda l’impatto degli aiuti, secondo la Commissione questi devono incentrarsi su settori ove il valore aggiunto sia chiaramente visibile, in particolare: lo sviluppo umano (incluse la sanità   e l’istruzione) e la sicurezza, che sono i presupposti per lo sviluppo di ogni Paese; la crescita e l’inclusione sociale, necessarie per qualunque impegno duraturo. Tali obiettivi implicano anche un sostegno a favore del buon governo, il coordinamento degli aiuti e la coerenza tra le varie politiche, osserva il Libro verde.
L’UE è perಠchiamata a definire nuove strategie congiunte per una crescita inclusiva, di concerto con i singoli Paesi in via di sviluppo o con gruppi regionali di tali Paesi, coinvolgendo anche operatori del settore privato, sottolinea la Commissione. Tali strategie dovrebbero affrontare alcuni aspetti quali la garanzia di un quadro giuridico e normativo, l’accesso al credito e un lavoro dignitoso. Devono poi essere definite la azioni per promuovere uno sviluppo sostenibile quale motore di progresso: «Lo sviluppo basato sull’economia “verde” non va visto solo come onere, ma come vero e potente impulso alla creazione di opportunità  » osserva il Libro verde, secondo cui l’accesso alle fonti energetiche rappresenta uno dei presupposti per poter conseguire la maggior parte degli obiettivi di sviluppo del Millennio.
Il Libro verde propone infine di rendere l’agricoltura e la sicurezza alimentare un «banco di prova per testare la capacità   dell’UE di attuare una cooperazione ad alto impatto e di promuovere una crescita inclusiva e rispettosa dell’ambiente, concentrando i propri sforzi nel garantire che, laddove viene fornita assistenza, si tenga conto dell’intera catena produttiva».

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here