Piano Juncker: meno fondi del previsto
Tra tre mesi dovrebbero prendere il via i progetti del piano Juncker, il piano deciso dalla nuova Commissione che promette di voltare pagina rispetto al passato di sola austerità. Ma, per il momento, l’UE ha messo a disposizione solo 2 dei 315 miliardi di euro previsti dal piano, che prevede di far uscire l’economia europea dalla crisi grazie al Fondo europeo di investimenti strategici (Feis).
Donald Tusk e Federica Mogherini in visita a Tunisi
Martedì 31 marzo, il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, accompagnati da Gilles de Kerchove, Coordinatore Europeo per l’Antiterrorismo, si sono recati in Tunisia per esprimere la solidarietà dell’intera Unione Europea nei confronti del popolo tunisino in seguito agli attacchi terroristici del 18 marzo, e per cercare di trovare soluzioni efficaci tali che l’aiuto europeo nel Paese nordafricano possa aumentare nel prossimo futuro.
La settimana del Parlamento Europeo
Lunedì 30 marzo, Jens Stoltenberg, Segretario Generale della NATO e Gilles de Kerchove, Coordinatore Europeo per l’Antiterrorismo, si sono incontrati nella Commissione per gli Affari Esteri in due dibattiti separati sulla Libia, la Tunisia e sulla risposta dell’Unione Europea alle crescenti minacce terroristiche.
La nuova Commissione Juncker
Terminate le consultazioni che hanno fatto seguito alle designazioni da parte degli Stati membri, il presidente eletto Jean -Claude Juncker ha presentato la sua squadra di lavoro. I commissari dovranno ora essere ascoltati individualmente dal Parlamento Europeo che poi, a termini di Trattato, dovrà approvare l’intera Commissione dandole così l’ufficiale investitura.
Presentate le priorità della Presidenza greca
Il 15 gennaio, davanti al Parlamento europeo, il Primo Ministro greco Antonis Samaras ha presentato le priorità del semestre di Presidenza greca. Gli obiettivi principali consistono nello stimolare la crescita e l'occupazione, continuando il lavoro sull'unione bancaria, nella difesa della coesione sociale e del progetto europeo.
Stato dell’Unione: il discorso di Barroso
Il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha tenuto l’11 settembre, davanti al Parlamento europeo, l’ultimo discorso del suo mandato sullo stato dell’Unione...
A ciascuno la sua Europa
“A ciascuno la sua notte” è il titolo di un romanzo inquieto dello scrittore francese Julien Green: fa venire in mente la notte dell’Europa, diversamente vissuta da ciascuno dei protagonisti della politica italiana.
Stato dell’Unione: verso una federazione di stati-nazione
Nel discorso annuale sullo Stato dell'Unione, tenuto davanti all'europarlamento a Strasburgo, il Presidente della Commissione Europea Barroso ha auspicato "un'evoluzione dell'Unione che lo porti verso una federazione di stati-nazione, per la cui creazione servirà un nuovo Trattato".
Molti i temi trattati nel discorso: misure di contrasto alla crisi, il ruolo della BCE, equità e solidarietà, prossimo bilancio europeo e il rafforzamento della coesione economica e monetaria.
Più Europa sì, ma quale Europa?
A Roma, una giornata di dibattito promossa dalla Green European Foundation e dalla Campagna Sbilanciamoci! su quale Europa per uscire dalla crisi.
Anche in Romania scendono in piazza gli indignados
I movimenti di protesta che continuano a serpeggiare in tutta Europa contro le misure di austerità e le ricadute sociali generate da una profonda crisi finanziaria ed economica sono giunti, non senza una certa sorpresa, anche in Romania.
Martin Schultz eletto Presidente del Parlamento Europeo
È consuetudine che a metà legislatura del Parlamento Europeo vi sia un cambiamento di Presidenza. Con 387 voti su 670, il socialista Martin Schultz...
L’Ungheria tra le derive nazionaliste e l’appartenenza all’Unione Europea
Sono ormai trascorsi quasi due anni da quando il partito di destra “Fidesz”, con il Primo Ministro Viktor Orbán, ha vinto le elezioni in...
2012: l’anno di tutti i pericoli
Il 2011 non era finito bene, né in Europa né altrove nel mondo.
Dai massacri dei cristiani in Nigeria fino alla repressione sanguinosa dell’opposizione in...
2011 – L’anno delle rivoluzione e degli indignados
Si è chiuso il 2011, anno di grandi cambiamenti sulla scena internazionale e anno emblematico di importanti anniversari che non hanno ancora finito di...
2011: bilancio di un anno difficile
Almeno tre gli anniversari europei che avremmo dovuto festeggiare nel 2011 insieme con quello dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Per l’Europa, l’anniversario della sua nascita, il 18 aprile del 1951 della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Quarant’anni dopo, il 9 dicembre 1991, veniva firmato il Trattato di Maastricht, culla della moneta unica, del Patto di stabilità e crescita oggi in discussione e dell’istituzione della cittadinanza europea. Dieci anni fa l’euro entrava nelle tasche dei primi cittadini europei.
Caro Presidente, caro Barack,
come ogni fine anno ci si scambiano gli auguri e si formulano speranze per il nuovo anno. Il 2011 è stato un anno carico di avvenimenti nel mondo, ha aperto nuove prospettive sulla scena internazionale e messo in evidenza nuovi attori. Come tanti altri cittadini, anch’io guardo questo mondo in movimento con gli occhi e la mente sempre puntati su due obbiettivi: il primo è il ritorno alla pace, al dialogo e al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo laddove si combatte e si soffre e il secondo è puntato sulla salute del nostro Pianeta. Come vedi, sono due obbiettivi costantemente alimentati
Lettera alla Cancelliera tedesca
CARA ANGELA,
scrivo a te perché da tempo non credo più a Babbo Natale e, mai e poi mai, mi sognerei adesso che tu possa prenderne il posto per regalare qualcosa all’Europa e all’Italia.
E non solo perché proprio non mi sembri una che regala alcunché, ma anche perché non di regali abbiamo bisogno ma soltanto che vengano rispettati i patti contratti dal tuo grande Paese con gli altri Stati dell’Unione Europea.
E’ una storia vecchia. Senza voler andare più in là nel tempo, il primo patto il tuo Paese l’ha firmato poco dopo la tragedia della seconda guerra mondiale aderendo, sessant’anni fa, alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio per consolidare una pace da sempre minacciata sulla frontiera del Reno.
Quel patto è stato rafforzato prima col Trattato di Roma nel 1957 e poi a Maastricht appena vent’anni fa quando, all’indomani della riunificazione della Germania, il tuo Paese ha fatto la scelta per te dolorosa della rinuncia al «re marco» per un più «democratico euro», intrecciando i nostri rispettivi interessi per rassicurare l’Europa che mai più ci saremo massacrati l’un l’altro e insieme avremo costruito un’Unione più grande. Insieme lo abbiamo fatto, ampliando il tuo e nostro mercato a est e anche un po’ dimenticando di rafforzare la coesione nell’area mediterranea.
Saluto del Presidente del Parlamento Europeo
Con l’ultima plenaria dell’anno è terminato il mandato di Jerzy Buzek, Presidente del Parlamento Europeo.
Il politico polacco, durante il suo intervento di saluto,...
La Danimarca verso la presidenza dell’UE
La Danimarca assumerà la presidenza di turno dell’Unione Europea tra una decina di giorni subentrando così alla Polonia.
Le priorità della prossima presidenza, che...
Modello sociale europeo
C’era una volta il modello sociale europeo, quello che avrebbe dovuto garantire a tutti livelli minimi di sicurezza sociale, di assistenza in caso di malattia e contrastare le povertà .
Era nato in Gran Bretagna nel corso della rivoluzione industriale attorno alla metà del 1800 con la creazione di servizi assistenziali e le prime assicurazioni sociali per i lavoratori, all’inizio volontarie e poi divenute obbligatorie. Sarà poi la Germania di Bismark, verso fine del 1800, a organizzare in modo più strutturato il settore dell’assicurazione sociale, fondando il primo sistema pensionistico ancorato alla vita lavorativa.