Eurobarometro: l’immigrazione la maggiore sfida per l’UE

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L’indagine Eurobarometro relativa alla primavera 2015 e pubblicata a fine luglio mostra lo spostamento delle preoccupazioni dei cittadini europei dal tema dell’economia a quello dell’immigrazione.

Interpellati sulle loro maggiori preoccupazioni, i cittadini europei hanno risposto “immigrazione” nel 38% dei casi (+14 punti percentuali rispetto all’ultimo sondaggio, novembre 2014), accantonando un poco le questioni economiche, finora al centro delle inquietudini, che sono scese al 27% (-6). Anche la disoccupazione, pur essendo un tema di centrale importanza, è ritenuta meno preoccupante di prima (24%, -5), così come le finanze pubbliche degli Stati membri (23%, -2). Comprensibilmente cresciute, invece, le apprensioni per il terrorismo dopo i fatti di Parigi del gennaio 2015 (17%, + 6).

Rispetto alla situazione economica, solamente un quarto della popolazione europea si aspetta miglioramenti nei prossimi 12 mesi (26%, +4), mentre il 48% non intravede cambiamenti a breve termine; diminuisce il numero di pessimisti (21%, -7), sebbene in materia di disoccupazione siano ancora molti a pensare che il peggio debba ancora arrivare (42%).

Stabili i giudizi positivi sull’euro (57% nell’UE, 69% nell’eurozona), di cui, però,  si registrano sensibili aumenti nella new entry dell’euro del 2015, la Lituania (75%, +10), e in Grecia (69%, +6).

In generale, tra i cittadini europei è migliorata la percezione delle istituzioni dell’UE, in cui il 40% dichiara di avere fiducia (+3% rispetto a novembre 2014, +9% rispetto alle elezioni del Parlamento europeo del 2014); inoltre, è cresciuto il numero di cittadini persuasi che la loro voce abbia un peso all’interno dell’Unione (42%, +2).

 

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